L'ultima trasferta. La penultima di campionato. Forse l'ultimo ostacolo. Certamente, l'ennesimo sforzo in un avvincente rush finale che ha come traguardo la salvezza e come cornice la passione di oltre 6mila tifosi presenti oggi ad Empoli ed una città intera che freme, palpita, sogna e spera incollata alla Tv. La missione impossibile fino a poco tempo fa potrebbe radicalmente cambiare accezione nel giro di 24 ore.
La Salernitana resta arbitra del proprio destino ed oggi sarà impegnata al Castellani (toscani già abbondantemente salvi) con un punto di vantaggio sulla prima inseguitrice in zona retrocessione (il Cagliari, di scena domani sera tra le mura amiche contro la corazzata Inter in piena corsa per lo scudetto). Destini incrociati in testa e in coda che potrebbero strizzare l'occhio ai granata, ma che invece rischiano di essere un boomerang per la mancata contemporaneità delle partite (che sarà garantita solo all'ultima giornata). «Ho una mia opinione sull'argomento - ha detto ieri Nicola in conferenza stampa - ma non è questa la sede per dire come la penso su certe dinamiche. In questo percorso sono accadute diverse situazioni: chi giocava prima e chi dopo. E non si sa se questo è un bene o un male. Per me c'è un unico bene ed è quello che la squadra si tolga da qualsiasi preconcetto o pensiero che non dipende da se stessa e che non può controllare. Noi giochiamo oggi al Castellani e non mi interessa degli altri. Mi interessa che la Salernitana non abbia alibi e creda fino in fondo in se stessa. Ciò che mi rende felice è come nel film La ricerca della felicità per un discorso legato all'impegno che ci si mette per raggiungere certe posizioni. Che è quello che stiamo facendo noi. Poi ci sarà il momento degli altri». Già, tutto in 180' che si preannunciano pieni di suspense. Tutto a sole due gare dalla fine del campionato. In 180' - forse anche meno - si decide una stagione a dir poco tormentata per i colori granata.
La Salernitana è stata capace nel giro di un mese esatto di scrollarsi di dosso l'etichetta della cenerentola del torneo (troppo spesso considerata impietosamente anche squadra materasso), rialzando la testa a partire dall'exploit di Genova con la Sampdoria (era il 16 aprile).
Con il solito spartito tattico (3-5-2). Davanti a Sepe, agiranno Gyomber, Radovanovic e Fazio. Sulle fasce, Mazzocchi e Zortea (favorito su Ruggeri e Obi) con Kastanos, Lassana ed Ederson in mediana. Tandem offensivo composto da Bonazzoli e... Djuric. Nicola si congeda con un pensiero per la torcida granata. «La nostra tifoseria è famosa in tutta Italia per l'entusiasmo che è capace di dare. Siamo allineati con loro e sappiamo che c'è ancora tanto da fare. Insieme...».