Questa volta nessuna impresa. Una Salernitana non brillantissima si arrendere comunque soltanto nel finale in casa della Fiorentina (2-1). Al Franchi, specialmente all’inizio, tutto o quasi ruota attorno alla pressione e alla produzione di gioco che alla vigilia aveva preannunciato Davide Nicola ma che poi la squadra, per l’occasione schierata nella versione 4-4-2, non riesce a trasformare in fatti all’interno del campo. Soprattutto nel primo tempo. Al Franchi, infatti, nei primi quarantacinque minuti è un vero e proprio monologo della viola, con la Salernitana che non riesce praticamente quasi mai a superare la prima linea di pressione. Ma oltre all’impostazione che non funziona nel verso giusto, nella propria metà campo i granata concedono qualche spazio di troppo agli avversari. Come quello del 15’ concesso a Bonaventura e Ikone che sono bravi a triangolare bene sulla destra costruendo di fatto l’azione che porta al gol l’ex Milan.
Dia ammutolisce il Franchi a inizio ripresa: il vantaggio galvanizza ulteriormente la Fiorentina che nei minuti successivi va più volte vicina al raddoppio, prima con Kouame (al 29’ bravo Sepe in tuffo a mettere in angolo), poi con Cabral (al 32’ parata di Sepe) ed infine con Biraghi (39’ tiro dal limite che sfiora il palo).
Nel mezzo Nicola rimodella la sua squadra tornando alle origini e quindi al 3-5-2, dopodiché ad inizio ripresa cambia anche qualche interprete inserendo Maggiore e Dia. Ma anche in avvio di secondo tempo le cose non sembrano funzionare nel verso giusto, poi però al 55’ la Salernitana mette finalmente la sua firma sulla partita. E che firma. Break di forza a metà campo di Coulibaly, duetto perfetto in area di rigore tra Piatek e Dia ed ecco che alla prima vera occasione la Salernitana trova il pareggio con il sesto centro stagionale dell’attaccante senegalese.
Il gol rimette concretamente in partita i granata, ma non fa uscire la Fiorentina.
A Italiano, quindi, non resta che affidarsi alla qualità di Saponara e Jovic per provare a costruire la giocata decisiva, e la giocata decisiva arriva proprio per merito dei nuovi entrati. Purtroppo per la Salernitana. È l’81’ quando il centrocampista serve un assist centrale al bacio per l’attaccante che non deve far altro che battere Sepe (settimo centro incassato negli ultimi quindici minuti di gioco), il resto poi lo fa il Var che convalida il gol annullato inizialmente per un presunto fuorigioco e costringe così i granata a ritornare a casa a mani vuote.