Iervolino riflette ma salva il trainer: «Contano i punti»

La squadra si ritrova al centro sportivo Mary Rosy

Il patron della Salernitana
Il patron della Salernitana
di Pasquale Tallarino
Mercoledì 23 Novembre 2022, 07:40 - Ultimo agg. 07:41
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Ha cantato solo Rocco Hunt, presente in tribuna. La Salernitana invece ha portato la croce in campo. Fuori dal recinto, ha deciso di andare avanti con Davide Nicola, al netto di ripensamenti notturni e mattutini, anche dopo una partita trascorsa senza tiri in porta, con tre gol al passivo, pali e traverse degli altri. Il risultato non piaceva a Firenze e fa arrossire a Monza. La proprietà sbuffa, annota: all'intervallo, il presidente granata Danilo Iervolino si è trattenuto in tribuna con Alessandro Moggi e Davide Lippi, quest'ultimo agente di Ribéry. Il patron con occhiali scuri e gesti eloquenti indicava i tre calciatori impegnati a riscaldarsi.

Come a dire «questi, magari potevano giocare questi». Bohinen e Piatek sono entrati solo a gara in corso, nella sfida dell'U-Power Stadium. Con loro pure Valencia. «Si parla quando si perde», ha detto l'ad del Monza, Galliani, rifiutando l'intervista. Chi ha perso, però, ha preferito il profilo basso: meglio riflettere. A Monza c'erano gli stati generali della Salernitana: presidente, amministratore delegato, diesse. Hanno osservato il passivo pesante ma anche lo scenario futuro, gli equilibri del campionato e l'obiettivo da consolidare, anzi già consolidato. Dieci punti di vantaggio all'intervallo lungo sono comunque tanta roba per la Salernitana. Pure per questa squadra che ha speso senza badare a spese? Forse la risposta è nel coro degli ultras del Monza, a fine partita. Sulle note di «E la vita, la vita», hanno cantato: «Qui si sogna la Champions ma va bene anche questo». Il discorso, in chiave granata, è proprio contestualizzare-accontentarsi oppure osare, sparigliare, andare in una direzione di mercato che preveda un altro allenatore con altre caratteristiche, un altro modulo. Tra la tentazione di cambiare - con un esborso di 900mila euro a stagione per due anni più premio salvezza - ed il pragmatismo di guardarsi alle spalle e consolarsi per il largo vantaggio sulla zona retrocessione, la Salernitana è fortemente orientata a scegliere la seconda strada, pur non contenta del gioco che viene sviluppato e di alcune scelte in campo. In cinquanta giorni di sosta tutto può accadere o non accadere più ma adesso è tutto e di nuovo nelle mani di Iervolino.

 



La squadra si ritroverà oggi al centro sportivo Mary Rosy; si allenerà fino a dopodomani e poi ci sarà il rompete le righe fino al 1° dicembre. Dal punto di vista strettamente tecnico discorsi tra allenatore e squadra tutto sarà diluito nelle settimane, perché oggi non ci sarebbe neppure il gruppo al completo per parlarsi occhi negli occhi: i nazionali sono partiti, la rosa adesso è largamente incompleta. È la seconda volta che perde due partite di fila, dopo Firenze e Monza ha bissato la doppia frenata con Lecce e Sassuolo. Dopo quella frittata, Iervolino concesse fiducia a Nicola. Adesso la proprietà riflette sulle modalità della sconfitta e sulla squadra che è stata in balia dell'avversario. Però si chiede pure se abbia un senso cambiare spartito e nicchia. La domanda inevitabile è risuonata in sala stampa: «Mister, lei si sente in discussione?». Nicola ha risposto così: «Il mio è un ottimo lavoro fin qui, vedo classifica e punti. Però non sono mai contento, mi metto sempre in discussione. Tecnicamente valuto la performance di una squadra che ha giocato tanto, vedo punti fatti e alcune prestazioni di spessore, alcune non all'altezza, e metto tutto nel cassetto. Sono cosciente del fatto che può accadere anche se non vorremmo. Per quello che è stato fatto non posso essere scontento: l'anno scorso, i punti che abbiamo ora li avevamo il 15 aprile. Siamo stati molto continui, non siamo mai stati in situazione di disagio, un miglioramento c'è stato ma a me non basta».
 

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