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Iervolino: «Salernitana da Oscar
daremo spettacolo su ogni campo»

di Eugenio Marotta
Articolo riservato agli abbonati
Giovedì 1 Settembre 2022, 07:31
4 Minuti di Lettura

Ieri di scena sul red carpet della mostra del cinema di Venezia, stasera si aspetta di vedere la sua Salernitana altrettanto protagonista sul campo, a Bologna. Anzi. Su tutti i campi. Il patron Danilo Iervolino ha piazzato l'ultimo colpo di mercato (Piatek) ed è certo di avere allestito una formazione che darà spettacolo in serie A. «Con l'arrivo di Piatek il mercato è definitivamente chiuso. Siamo soddisfatti: abbiamo completato la squadra che volevamo. La parola retrocessione non deve fare più parte del nostro vocabolario».
E quale sarà la parola d'ordine?
«Non lo so, ma non certo retrocessione. Questa rosa non è stata allestita anche solo per pensare che si possa retrocedere. Sarà una stagione bellissima. Una di quelle belle storie che poi si raccontano ai figli. Di cui uno si riempie la bocca».
Con quale lieto fine?
«Di fare un campionato da protagonista. Su tutti i campi. Alla pari con tutti. Di non essere più una provinciale, piccina che pratica un calcio mediocre. Noi giocheremo un bel calcio».
Adesso la palla passa al campo?
«D'ora in poi, zero alibi. Abbiamo una squadra fortissima. L'abbiamo immaginata e sognata così. Siamo forti in ogni reparto. Una difesa super ed un centrocampo tra i migliori d'Italia».
È vero che c'è stata la sua mano per risolvere qualche impasse?
«Con il ds, che è stato bravissimo, ci completiamo. Il presidente fa il presidente e incide quando deve incidere. Così come l'ad e l'allenatore. Diciamo che siamo una buona squadra, in campo e fuori».
Sono stati mesi intensi: dal sogno Cavani fino a Mertens, è mancato il sogno di fine estate? C'è qualcosa che si poteva fare e non è stato fatto?
«Non penso abbiamo avuto una diminutio con Dia e Piatek. Tutti i pezzi del puzzle sono al posto giusto: la squadra è ottimale rispetto alle nostre idee. Io poi sogno in grande, molto in grande e a volte non arrivare alla cima, ma ad altezze straordinarie è già tanta roba».
Ci racconti un aneddoto del mercato?
«Su Bonazzoli e Mazzocchi mi prendo una certa paternità: li ho sempre visti in granata anche quando tutti dicevano che erano lontani».
La notte salvezza promise una Salernitana che avrebbe fatto grandi cose. Oggi ha speso oltre 40 milioni di euro ed ha fatto di tutto per riuscirci: Ora tocca a tecnico e giocatori.
«Assolutamente. Sanno che la squadra vuole fare punti, essere sorprendente e intende lotterà su tutti i campi. Nicola lo sa ed è contento. Non è una pressione. L'allenatore, che reputo tra i più forti d'Europa, sa bene che più si alza il livello e più è necessario porsi obiettivi. Parliamo di una sana pressione positiva che crea valore aggiunto».
Cosa si aspetta stasera a Bologna?
«Mi aspetto di fare la partita e di raccogliere punti. Mi aspetto che la Salernitana non vada più a giocare con la sudditanza psicologica della piccola squadra».
Per la prima volta contro la Samp si è vista la squadra che aveva anticipato Iervolino: bella, spumeggiante con un calcio spettacolo. Sarà sempre così?
«Penso proprio di si. Vedremo una squadra che al di la del risultato gioca bene e continuerà a giocare bene. Non saremo mai più un punching-ball e neppure lo sparring partner di nessuno. Noi saremo attori protagonisti del campionato 2022-23».
Pensate di riaprire la campagna abbonamenti?
«No. È andata bene così. Sempre soddisfatto delle cose: credo che l'unico modo per dimostrare il valore siano i fatti. Sono un uomo di fatti e non di retorica. A me va bene così anche perchè i tofosi sono e restano eccezionali».
E l'Arechi invece, resterà ancora così a lungo?
«L'Arechi è del Comune: noi ne usufruiamo e ci aspettiamo soluzioni. Io penso che l'Amministrazione sia disponibile ed abbia compreso le nostre esigenze. Ora aspettiamo i fatti. Se le cose miglioreranno applaudiremo, altrimenti saremo i primi a raccontarle. Ma non voglio illudere i tifosi: i tempi non sono rapidi. L'importante però è scadenzarli».
Il rapporto con le Istituzioni resta buono?
«Più che mai. Non c'è nulla di personale nel voler capire se ci sono soldi per fare una piazza o una una strada ci sono anche per uno stadio che è il monumento più grande e che è il volano per fa gioire una città? Non vedo perchè non debba essere così. Le soluzioni se si vuole sono facili da trovare: vanno fatti i lavori. Una città importante deve vivere una stagione bella e positiva anche in termini di accoglienza. Non chiediamo nulla alla pubblica amministrazione se non minimo sindacale che la città e i tifosi meritano».
Ha anche detto che sogna una Salernitana tra le prime 10 in futuro. Il futuro è adesso?
«Penso di si. La squadra è sttaa costruita per stare tra le prime 12/14. Se indovina tutto può arrivare tra le prime dieci. Non certo per salvarsi alla fine».
I suoi voti al mercato granata?
«9. Anche nove e mezzo».
 

© RIPRODUZIONE RISERVATA
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