La Salernitana ha trascorso una domenica di provini, colloqui e... gufate. Fa tutto parte del gioco: quando una squadra vive difficoltà, lavora per superarle a suon di gol ma spera anche di risucchiare altre rivali nel vortice. E le rivali per la salvezza (alcune) non ridono: Cagliari ed Empoli hanno perso e restano alle spalle dei granata. La squadra di Sousa è terzultima in condominio con l'Udinese. Nessuna delle quattro ha vinto partite fin qui, ma oggettivamente i friulani hanno un altro organico, altri valori tecnici. Piuttosto la Salernitana mette a fuoco Genoa e Monza, rispettivamente a +1 e +2. Il binocolo per dare un'occhiata gliel'ha prestato Dia. C'era una volta il bomber che segnava ed esultava cerchiando gli occhi con le dita. Ora il cannocchiale lo esibisce solo l'atalantino Lookman, che a Bergamo ha piegato il Cagliari segnando un gol e facendo anche dondolare la traversa dopo lo slalom e una bordata in area. I destini delle squadre passano per i piedi dei giocatori più ispirati: è una regola universale e trasversale, nel senso che vale per tutti, dalle big a chi lotta per il proprio scudetto-salvezza.
In questo momento, lo sbocco offensivo della Salernitana passa per Jovane Cabral. Il suo nuovo ruolo di falso nove è stata anche la certezza della domenica, perché Ikwuemesi ha frenato mentre rincorreva la maglia da titolare. Il nigeriano non perde mai il sorriso e l'ottimismo, però ieri in allenamento ha accusato un risentimento muscolare. Gli hanno protetto la coscia destra con una fasciatura: il fastidio dovrebbe essere localizzato all'adduttore e stamattina farà esami di controllo al centro polidiagnostico Check Up. Ci arriverà insieme a Boulaye Dia. La Salernitana, infatti ha programmato nuovi accertamenti anche per il suo bomber che deve ritornare assoluto protagonista del progetto salvezza granata. Dopo i giorni di riatletizzazione che sono stati utilizzati per ridargli smalto, adesso il club tira una nuova riga e attende che la risonanza magnetica fughi ogni dubbio. La speranza è che Dia possa essere restituito definitivamente alla squadra.
Magari passando per lo step intermedio della panchina, però è innegabile che la sua presenza allo stadio Castellani di Empoli, mercoledì pomeriggio, sarebbe una grande iniezione di fiducia per la Salernitana e anche un segnale da lanciare agli avversari. Boulaye ieri mattina si è presentato puntuale al centro sportivo Mary Rosy, poco dopo le ore 8.30. Ha svolto allenamento, si è dedicato al potenziamento muscolare, prosegue il suo programma di lavoro. La Salernitana attende con ansia l'esito del doppio esame mattutino, perché è evidente che un eventuale stop di Ikwuemesi, pure a scopo precauzionale, assottiglierebbe le scelte (o il ventaglio di riserve) in prima linea e spingerebbe Sousa a fare ulteriori valutazioni. Botheim da solo non basta, dunque inevitabilmente tutti i riflettori si accenderebbero di nuovo su Dia e sulla sua convocazione. Ieri l'attaccante ha pranzato in un locale del centro cittadino. Ha scelto il menù e il commensale: spaghetti in compagnia di Daniliuc.
L'allenatore cerca anche di dare più stabilità alla difesa. È un lavoro di reparto: coinvolge il portiere Ochoa. Memo aspetta il pallone sulla riga di porta e tende a non uscire pure quando il pericolo si materializza in area piccola: questa è una sua caratteristica e tutti ne sono consapevoli. La caratteristica, però, diventa virtù e non difficoltà se la difesa non va in affanno nella marcatura degli avversari su palla inattiva e se il portiere sopperisce con la reattività. La scorsa stagione, il messicano 38enne è stato un totem salvezza, quanto Dia. La Salernitana è abituata a quella performance, a quel rendimento da portierone.
Domanda: Ochoa sta pagando dazio, negli ultimi tempi, alla sua attività agonistica senza soluzione di continuità da due anni, caratterizzata da lunghi viaggi intercontinentali che gli fanno disputare molte partite e meno allenamenti? Il campo dirà. Insieme al campo, la prossima sosta dirà. Se proprio fosse necessario in futuro, va precisato fare un ragionamento per il ruolo più conservatore del calcio, tutti sanno che in organico non c'è solo il falso nove ma anche un altro portiere vero, il secondo, Costil. Sousa lavora. De Sanctis invece osserva e ascolta. Ha dialogato con Dia, ha motivato i calciatori a piccoli gruppi, in questi giorni di tour de force. Ieri, ad esempio, s'è trattenuto in compagnia di Candreva, Gyomber, Fazio, Lovato e Pirola a fine allenamento.
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