Salernitana, Ochoa senza limiti: «Prima la salvezza, poi il sesto Mondiale»

Il portiere 37enne si è presentato ufficialmente in conferenza ieri all'ora di pranzo

Morgan De Sanctis e Guillermo Ochoa
Morgan De Sanctis e Guillermo Ochoa
di Alfonso Maria Avagliano
Venerdì 30 Dicembre 2022, 08:41 - Ultimo agg. 13:51
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«Memo» per il 2026: partecipare al sesto Mondiale in carriera. «E Ochoa ci andrà», assicura Morgan De Sanctis dopo aver stretto a favore di fotografi le mani che dovranno chiudere i pali granata per (almeno) tutto gennaio.

Al rientro di Sepe si vedrà. «Con lui non ho parlato, avremo tempo per farlo allenandoci insieme - ha detto il messicano - Se mi toccherà giocare darò una mano in campo, altrimenti aiuterò lo stesso da fuori e nello spogliatoio». Il portiere 37enne si è presentato ufficialmente in conferenza ieri all'ora di pranzo: maglia numero 13, sciarpetta e ricciolo d'ordinanza. Carisma e realismo. «Il semestrale con opzione è un buon compromesso per entrambi. È stata una decisione della società. Penserò solo a convincere l'allenatore a farmi giocare e il club ad esercitare l'opzione. Quando il direttore mi ha prospettato Salerno ci ho pensato poco, per me rappresenta una grande opportunità e non potevo lasciarla scappare: la Serie A è il campionato più bello del mondo! Avevo altre proposte, però non volevo perdere tempo dopo il Qatar: desideravo tornare subito in pista ha detto l'estremo difensore Ho chiesto chiarezza e l'ho avuta. Apprezzo i dirigenti schietti e sinceri, De Sanctis con me lo è stato (possibile allusione al fatto che quando Sepe rientrerà, sulla carta, tornerà titolare, ndA). Il fatto che sia stato portiere mi ha incentivato: sa quanto sia complicato non giocare. Mi ha illustrato i progetti della Salernitana, la sua crescita nell'ultimo periodo e gli auspici a medio-lungo termine. Mi ha convinto immediatamente, sono felice di poter dare il mio contributo di esperienza. Obiettivi? La salvezza il prima possibile, affinché non si soffra nel finale di stagione e ci si consolidi in Serie A negli anni a venire».


Il diesse è sulla stessa lunghezza d'onda del neo granata: «A inizio anno avevamo immaginato che i portieri potessero garantire affidabilità per tutta la stagione ma l'infortunio di Sepe, che ha disputato una prima parte di stagione importante, ha cambiato le strategie. Si è presentata l'opportunità di accogliere un campione ed assieme alla proprietà abbiamo pensato che potesse essere un valore aggiunto a tutto tondo. Ha partecipato a cinque Coppe del Mondo, nella velocità della scelta mi ha condizionato la sua ambizione di voler fare la sesta, che peraltro nel 2026 si terrà anche nel suo Paese. Potrebbero farcela solo Ronaldo o Messi, ma è più probabile che ci riesca lui. Tante cose lo rendono un giocatore di livello internazionale e di immagine importante, ma siamo certi che possa aiutarci soprattutto in campo».

Ochoa conferma tutto. In patria è un idolo, vuol giocare fino a 41 anni. «Dopo il prossimo Mondiale smetterò, ora ho ancora tanto da dare ad alti livelli. Tantissimi fan, anche ragazzini, mi reputano un esempio. È una grossa responsabilità. La mia carriera è lunga e ho avuto momenti felici ma anche bui. Nonostante tutto sono stato sempre serio», dice. Da ragazzino si ispirava a Schmeichel, Barthez, Taffarel ma anche a Buffon, «el mas grande italiano». E oggi? «Conosco bene Sirigu, poi Donnarumma e Meret. La scuola italiana è sempre stata rinomata. Mi piacevano molto anche Toldo, Pagliuca e Rampulla, che ora sarà il mio allenatore. Ho sempre ammirato il calcio tricolore: la Juve degli anni '90, il Milan di Pirlo, la Roma di Batistuta». Finalmente la Serie A, dunque. In precedenza aveva vestito le maglie di Ajaccio, Granada, Malaga e Standard Liegi in Francia, Spagna e Belgio. Mai in un top club europeo, come mai? «Non è facile trovare una squadra che impieghi uno slot da extracomunitario per un portiere. Da tre anni ho passaporto spagnolo ed è più semplice», risponde Ochoa.

La mozzarella di bufala l'ha già conquistato, al pari del panorama di Salerno postato su Instagram nel giorno del suo primo contatto della città: «Mi è piaciuta la vista, il mare. I salernitani sono orgogliosi della bella città in cui vivono, tutti parlano di calcio e l'affetto della gente è stato subito travolgente. In fase di trattativa ho visto i video della Curva Sud tra le prime cose, il supporto e il calore della tifoseria mi ha colpito». Cinque giorni ed esordirà: «Il Milan sarà avversario tosto, ma per noi sarà una motivazione in più. Possiamo giocarcela. Vogliamo iniziare bene l'anno, ho trovato un gruppo con tanta qualità ed aperto, mi sono subito integrato. Affronteremo tanti attaccanti forti come Giroud, Milik, Lautaro e il mio amico Lozano, però non dobbiamo temere nessuno».
 

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