Salernitana, ora Castori trema:
il match col Genoa sarà decisivo

Salernitana, ora Castori trema: il match col Genoa sarà decisivo
di Eugenio Marotta
Lunedì 27 Settembre 2021, 08:33 - Ultimo agg. 10:52
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Inviato a Reggio Emilia

Ancora una sconfitta. L'ennesimo rimpianto. La solita ingenuità. Che in serie A si paga a caro prezzo. La Salernitana perde di misura a Reggio Emilia contro il Sassuolo (decide Berardi), incassa un altro ko, resta mestamente ultima in classifica con un solo punticino e vede allontanarsi ulteriormente le dirette concorrenti per la corsa salvezza che si fa sempre più dura dopo appena sei giornate di massima serie. A questo punto anche la panchina del tecnico Castori comincia a scricchiolare. Non tanto per le prestazioni offerte finora - anche ieri i granata non hanno affatto demeritato - ma per la posizione in graduatoria che costringe a fare delle riflessioni. Per il momento, comunque, il tecnico non è in discussione, ma è chiaro che sabato prossimo con il Genoa all'Arechi potrebbe essere già gara da dentro o fuori (circolano i nomi di Davide Nicola, Giampaolo e Petkovic).

A guardare il match, sopratutto il primo tempo, ci sarebbe poco da imputare al tecnico di Tolentino che, sebbene orfano del talento di Ribery (affaticamento muscolare per il francese che non è stato neppure convocato), decide di giocarsi la partita sul campo del Sassuolo a viso aperto. Non solo. Il trainer granata sorprende gli emiliani anche con una nuovo disposizione tattica. La Salernitana per la prima volta in campionato abiura il 3-5-2, piazzandosi con una difesa a «4», tre centrocampisti di corsa e rottura, un rifinitore (Kastanos) davanti al tandem composto da Djuric e Gondo. In casa granata, non sono (e non possono essere) i nomi che fanno la differenza. Castori chiede ai suoi un pressing asfissiante e per tutto il primo tempo il Sassuolo è costretto alle corde. Kastanos mostra qualità e visione di gioco ed in più di una circostanza la sua posizione mette in difficoltà i neroverdi di Dionisi.

La Salernitana gioca altissima trascinata da oltre 3mila supporter giunti al Mapei Stadium con tutti i mezzi (bypassando anche la detonazione di un ordigno bellico all'altezza di Sasso Marconi che ha temporaneamente bloccato l'autostrada del sole). Nonostante la supremazia territoriale dei granata (comunque sterile), i padroni di casa spaventano la Salernitana in un paio di circostanze. Prima un destro a giro di Lopez (bravo Belec) e poi un diagonale di Frattesi mettono i brividi. Proprio ad un amen dall'intervallo poi, l'arbitro concede un penalty al Sassuolo, salvo poi tornare sui suoi passi dopo essersi consultato al Var. 

 

Inevitabilmente nel secondo tempo, gli ospiti non riescono a reggere il ritmo forsennato dei primi 45' e pagano dazio. Alla prima occasione, Boga innesca il turbo sulla fascia e Gyomber - che non è un terzino - non lo tiene. Il nazionale ivoriano scodella un pallone d'oro per la testa di Berardi che arriva a rimorchio dalla parte opposta e sblocca il risultato (8') con la complicità della retroguardia ospite che lo lascia libero di colpire.

La rete sa di beffa. Castori non ci sta e cambia i riferimenti offensivi: fuori Gondo e Djuric e dentro Bonazzoli e Simy. Il primo è carico a mille, ma anche terribilmente sfortunato: un suo geniale colpo di tacco anticipa e beffa Consigli, ma trova il salvataggio disperato sulla linea di Rogero (22'). Simy, invece, continua ad essere la controfigura dell'attaccante ammirato nella passata stagione e, di testa, riesce addirittura a dilapidare un'altra ghiotta occasione per pareggiare i conti (42'). In mezzo, i padroni di casa non riescono a piazzare il colpo del ko in contropiede, il più delle volte grazie ai guantoni di Belec.

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