Salernitana, rivoluzione Iervolino:
Nicola in bilico, piace Cannavaro

Salernitana, rivoluzione Iervolino: Nicola in bilico, piace Cannavaro
di Eugenio Marotta
Venerdì 3 Giugno 2022, 07:00 - Ultimo agg. 20:59
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La chimica giusta diventa chimica esplosiva. Uno tsunami in piena notte in casa Salernitana. Il patron Danilo Iervolino dà il ben servito al diesse Walter Sabatini, al termine di un'accesa discussione sulle procure da riconoscere agli agenti di alcuni calciatori.

Sull'uscio i nomi di Sean Sogliano, Filippo Fusco ed anche Pierpaolo Marino. In seconda battuta Petrachi, Foggia, Meluso e Bigon (vicinissimo al Parma). Vacilla pure la posizione del tecnico Davide Nicola, protagonista assoluto della mission salvezza che ha accettato (e firmato) il rinnovo biennale (800mila euro a stagione con la possibilità di recesso del club nel 2023 dietro una penale di 200mila euro) con la Salernitana, ma il suo contratto non è stato ancora depositato (manca la firma proprio di Iervolino...). A questo punto anche la sua panchina potrebbe essere oggetto di valutazione in un'ottica di rivoluzione completa. In questo caso, i primi nomi sul taccuino sarebbero quelli di Roberto De Zerbi e Fabio Cannavaro. Al tempo. Tutto in una notte. Tutto ad appena 11 giorni dalla miracolosa impresa salvezza in massima serie che porta la firma anche dell'esperto Sabatini, definito fino a ieri l'altro da Iervolino «un fuoriclasse: con lui si è subito creata la chimica giusta». Quella chimica però proprio ieri ha avuto un epilogo dirompente. «L'Us Salernitana 1919 e il direttore sportivo Walter Sabatini rendono noto di non proseguire il rapporto di lavoro per la stagione calcistica 2022-2023. Ringraziandolo per il lavoro svolto e l'impegno profuso la società augura al direttore Sabatini le migliori fortune professionali». Questo il comunicato del club granata al termine di una giornata a dir poco turbolenta ed incandescente.

Galeotta fu una conversazione WhatsApp tra il presidente e l'oramai ex dirigente granata sul rinnovo di un calciatore della rosa che prevedeva il rinnovo automatico in caso di salvezza, con un ritocco verso l'alto dell'ingaggio e soprattutto commissioni milionarie agli agenti (tre in tutto: due stranieri ed uno italiano) che il patron aveva già faticato a digerire a gennaio. Con il nuovo mercato ai nastri di partenza, Iervolino ha preso una posizione netta rifiutando determinate dinamiche.

La conversazione si sarebbe chiusa con un commento perentorio di Sabatini. «Non credo di essere l'uomo giusto per lei e per la sua rivoluzione. Buona fortuna», questo il succo della chiosa dell'ormai ex diesse che ieri pomeriggio è stato intercettato dai colleghi di Sky alla stazione di Milano e ha confermato praticamente il tutto.

«Sono cose che capitano nel calcio, nulla di importante. Nel nostro mondo sono diatribe quotidiane: dipende da come si sviluppano. In questo caso si è sviluppata in una certa maniera, ma non fa niente. Succede. Ci sono abituato. Ho conquistato una meravigliosa salvezza e ne sono orgoglioso: ho tirato fuori la Salernitana dalle sabbie mobili. Quello era il mio progetto. E direi che sia andato a buon fine, magicamente. Colgo l'occasione per salutare tutti i tifosi perché Salerno è una città che mi ama tanto e io ci credevo. Auguro loro tutta la fortuna del mondo».

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Una chiosa anche sul tecnico granata. «Nicola non è legato a me. È un uomo libero e ha già firmato un contratto che deve essere depositato: spero che resti perché è il vero deus ex machina della Salernitana. Con Iervolino ci siamo lasciati bene, con un arrivederci e buona fortuna. Direi che è una buona maniera per lasciarsi». Di diverso umore, però, all'arrivo alla stazione di Roma (con un ritardo di un'ora) quando non ha voluto rilasciare altri commenti limitandosi ad un laconico: «Chiedete spiegazioni a Iervolino». Facile intuire che il divorzio sia stato tutt'altro che indolore. Basti pensare che l'altra notte - dopo la frattura tra patron e diesse - la Salernitana si è affrettata ad inviare una Pec alla mail di Sabatini avente in oggetto la proposta di revoca del contratto di rinnovo che doveva solo essere depositato in Lega (annuale a 650mila euro a stagione). 

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