Troppa Juve per la Salernitana: lo scontro salvezza all'Arechi finisce 0-3

Doppietta di Vlahovic (il primo gol su rigore), a segno anche Kostic

Davide Nicola e Federico Chiesa
Davide Nicola e Federico Chiesa
di Enrico Vitolo
Martedì 7 Febbraio 2023, 20:43 - Ultimo agg. 8 Febbraio, 08:04
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La conferma che tutti si attendevano dopo Lecce non arriva, la Salernitana si scioglie troppo facilmente minuto dopo minuto contro la Juventus (0-3). Eppure all’inizio i granata, nonostante tocchi fare i conti con un Vlahovic decisamente in palla, fanno esattamente quello che serve per cercare l’impresa contro i bianconeri. Gli esterni del 4-3-3, Dia a Candreva, rallentano la circolazione di palla di una Juventus che sembra comunque già abbastanza compassata di suo, Vilhena cerca sempre l’inserimento per vie centrali, mentre Nicolussi Caviglia detta con la solita personalità ma soprattutto nel modo giusto i tempi della squadra. Poi, però, proprio il playmaker di Nicola al 25’ commette l’ingenuità che di fatto cambia il senso della partita (pestone a Miretti), quella che permette a Vlahovic di andare sul dischetto e battere Ochoa grazie al supporto del palo. Ma come detto l’attaccante serbo è a prescindere la vera spina nel fianco per la Salernitana. In più momenti.

Vlahovic l’uomo in più della Juventus: al 3’ manda alta una buona occasione di testa, al 33’ calcia al volo da fuori area non inquadrando la porta, al 37’ supera con una magia Troost-Ekong ma poi con il tiro a incrociare sfiora soltanto il palo.

Una fase, quest’ultima, in cui la Salernitana smette praticamente di giocare, ma la situazione peggiora al 45’ quando dopo un nuovo errore di valutazione tocca subire il raddoppio: dopo un batti e ribatti in area di rigore il pallone arriva dalle parti di Kostic che è bravo ad anticipare Ochoa e Sambia che nella circostanza sono decisamente poco reattivi e poco collaborativi. Ma quella dell’Arechi è la serata dei regali. Troppi. Anche nel secondo tempo. È il 47’ quando la Salernitana permette nuovamente a Vlahovic di battere Ochoa e di chiudere a tutti gli effetti la pratica (errore in uscita di Nicolussi Caviglia). E così il cambio di modulo adottato da Nicola a inizio ripresa ripresa, passaggio alla difesa a tre con dentro Lovato, diventa inutile, perché una volta subito il terzo gol la partita non dirà più nulla, o quasi, di emozionante (occasione di Sambia al 51’ e palo di Kean all’85’). 

 

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