Salernitana, la carica dei 3500
per il match con il Milan a San Siro

Salernitana, la carica dei 3500 per il match con il Milan a San Siro
di Alfonso Maria Avagliano
Venerdì 3 Dicembre 2021, 07:22
4 Minuti di Lettura

A Milano col pienone. Settore ospiti praticamente sold out a San Siro per Milan-Salernitana: saranno 3550 i cuori granata a sospingere Ribéry e compagni alla ricerca dell'impresa. Dal primo pomeriggio di ieri non risultano più disponibili tagliandi all'acquisto online e sul circuito VivaTicket. Potrebbero essere sbloccati solo altri 200 posti oggi, finora tenuti congelati, come filtra dalla società rossonera. Numero che non influisce sulla considerevole massa; sarà incrementato anche dai tanti sostenitori dell'ippocampo che hanno deciso prima dell'inizio della vendita ospiti e non solo di acquistare i tagliandi in altri settori dello stadio.

La squadra si prepara, al solito col fardello delle defezioni e dell'ultimo posto in classifica. Stamani la rifinitura al Mary Rosy, poi pranzo e partenza in charter da Napoli alla volta di Malpensa. Stefano Colantuono non terrà la conferenza stampa e presenterà la partita solo tramite il sito ufficiale: il Meazza non gli è nuovo, ci ha vinto due volte con l'Atalanta (pure un pareggio con l'Udinese nell'ultima apparizione, il 7 febbraio 2016) in sei sfide al cospetto dei rossoneri. Domani se la giocherà col 4-3-1-2 col pacchetto difensivo verso la conferma e FR7 in procinto di giocare titolare. Scalpita Kastanos in mediana, pronto a tornare nell'impianto che lo vide esordire in A con la maglia del Pescara a 19 anni, ma contro l'Inter. A volte, date e luoghi possono essere segnanti. Dal 4 dicembre 2013 ne è passata di acqua sotto i ponti: fu il giorno del primo passo di Federico Bonazzoli nel mondo dei professionisti e sarà quello col 2021 vicino del ritorno sullo stesso palcoscenico della Scala del calcio. In comune ci saranno pure uno spruzzo di granata (otto anni fa il battesimo dell'attaccante fu un Inter-Trapani di Coppa Italia) e l'odore del «nemico» sportivo di sempre, per uno che si è calcisticamente formato in nerazzurro.

«Lo stadio era pieno, enorme e io mi sentivo piccolo. Mi veniva quasi da piangere, era il sogno che avevo fin da bambino e che ho coronato», disse ai tempi. Aveva 16 anni, 6 mesi e 13 giorni. Chissà come si sentirà domani. Più maturo certamente, ma anche con maggiori responsabilità. Quella di provare a incidere di più in zona gol, in coppia con Djuric. Sarà un personale derby anche per Belec, un altro cresciuto a pane e Inter. Come pure Vergani e Obi. Quest'ultimo molto probabilmente non ci sarà (al pari di Strandberg, Gondo, Ruggeri e Mamadou Coulibaly): la partita di Cagliari, giocata già con acciacchi, ha lasciato strascichi e il nigeriano ha lavorato a parte anche ieri, dopo aver saltato la Juve. Oggi le ultime valutazioni, ma la convocazione sembra difficile. Si rivedrà a Firenze l'11 dicembre. Al Franchi tornando al discorso tifosi i residenti a Salerno e provincia potranno accomodarsi esclusivamente nel settore ospiti. Lo ha deciso l'Osservatorio Nazionale sulle Manifestazioni Sportive. La Fiorentina si affida al circuito TicketOne, ma non ha ancora dato info sulla prevendita.

Tre giorni ancora, poi suonerà il gong per la consegna di offerte ufficiali. È la terza deadline in quasi cinque mesi di trust. Filtra un filo di preoccupazione dagli ambienti federali, cauto ottimismo dalla controparte. Il fantasma si chiama (ancora) proroga. Ad esserci, gli interessati ci sono e fanno il loro gioco al ribasso, fatto di strategie ed attese. Dai tre dell'ultima ricognizione potrebbero salire a cinque. «Vigiliamo e dialoghiamo», lo spiffero dalle porte chiuse di via Allegri. Dove i due trustee, Susanna Isgrò e Paolo Bertoli, potrebbero essere convocati la settimana prossima per fare il punto: il 31 dicembre è vicino e la Federcalcio non può correre il rischio di escludere una squadra dal torneo. In ballo ci sono interessi economici e non solo, oltre che la faccia un po' di tutti. Entro la mezzanotte di domenica potranno arrivare offerte vincolanti per l'acquisto del club, da valutare in massimo dieci giorni. Appare vicina la richiesta di proroga di 45 giorni prevista ab origine in caso di necessità, solo se vi fosse già un acquirente individuato e servisse del tempo per il closing. Se tutto andrà bene, sarà così: tempi stretti, niente più gara, il miglior offerente si aggiudicherà la Salernitana. Oppure no. Perché l'eventualità di una nuova fumata grigia (niente offerte o proposte ancora monche) porterebbe a un bivio: esclusione della squadra o richiesta di ulteriore proroga da parte dei trustee, che oggi saranno impegnati in assemblea di Lega.
 

© RIPRODUZIONE RISERVATA