Salernitana, Sousa fa ripartire tutti dallo stesso livello. Gerarchie azzerate anche tra i pali,

Il portoghese deciderà la formazione della Salernitana all'ultimo momento

Il portiere della Salernitana, il messicano Ochoa
Il portiere della Salernitana, il messicano Ochoa
di Alfonso Maria Avagliano
Sabato 18 Febbraio 2023, 10:51 - Ultimo agg. 11:51
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Si riparte tutti dallo stesso livello. Gerarchie azzerate anche tra i pali, dove è pronto ad essere pubblicato un nuovo capitolo del dualismo Sepe-Ochoa. Chi giocherà? Paulo Sousa vuol tenere sulla corda anche i portieri fino all'ultimo anche se le quotazioni di Memo sembrano in lieve risalita. Il tecnico portoghese deciderà oggi dopo la rifinitura mattutina (al termine terrà la conferenza stampa di presentazione). Ha preso le redini di una Salernitana al secondo posto nella classifica delle parate effettuate (83), alle spalle soltanto della Cremonese. Bene da un lato, si dirà, male dall'altro perché vuol dire che i guardiani della porta finora sono stati ultra sollecitati: 28 interventi nelle prime sei partite del 2023 (compreso il rigore parato a Bergamo a Koopmeiners), 62% di precisione nelle parate, 42 palloni recuperati e 17 gol al passivo per il messicano, mentre Sepe è a quota 55 parate (69% di precisione) con 154 sfere recuperate e 25 reti subite nei 16 match disputati. Gigi è tornato titolare proprio a Verona. «Speravo con un finale diverso ma è nei momenti difficili che abbiamo dimostrato di essere una squadra e continueremo a farlo», commentava sui social dopo il ko e prima dell'esonero di Nicola.

Da tre giorni ha ritrovato l'allenatore che gli diede nello stesso tempo la grande gioia dell'esordio in competizione europea (17 settembre 2015, Fiorentina-Basilea 1-2 in Europa League) e poi anche un'amarezza che scatenò un incidente diplomatico. L'allora 24enne estremo difensore era il secondo di Tatarusanu ma, come spesso accade ai dodicesimi, gli toccava difendere i pali viola nelle coppe. Lo fece in sette occasioni. Dopo il passaggio del turno alla fase a gironi, però, al Franchi arrivò il Tottenham e Sousa gli preferì il rumeno.

Sepe si sfogò duramente ed impulsivamente su Instagram annunciando «la fine dell'avventura morale alla Fiorentina» con qualche mese d'anticipo rispetto alla fine del prestito dal Napoli. Un post subito rimosso che non evitò il disappunto dell'allenatore lusitano. Era il 19 febbraio 2016 e l'estremo difensore fu, di fatto, messo fuori rosa senza mai più trovare spazio tra i convocati per le successive 14 partite. Il tempo sbiadisce, i professionisti restano e sarà tutto cancellato. Ochoa al collega ha riservato un affettuoso abbraccio a fine partita al Bentegodi, prima di rientrare nel tunnel degli spogliatoi, con tanto di pacca sulla spalla. L'ex Standard Liegi ha accettato di buon grado il ritorno fra le riserve.

«De Sanctis è stato diretto e onesto con me, mi piacciono le persone schiette.

Se quando rientrerà Sepe non giocherò, darò comunque un aiuto alla squadra da fuori. Farò il doppio qualora dovessi essere chiamato in causa», disse nel giorno della sua presentazione, il 29 dicembre scorso. Parole di esperienza: ad agosto festeggerà vent'anni di una carriera professionistica iniziata nel 2003 nella seconda divisione messicana. Ruolo delicato, quello del portiere: guida la difesa (in questo caso la più perforata del campionato con 42 gol, di cui 24 nei primi tempi: anche questo è peggior dato della Serie A), infonde sicurezza al reparto e non ammette troppi «balletti».

Ipotesi 3-4-2-1 in partenza. In retroguardia lotta per riprendersi il posto centralmente Gyomber, che proprio nei minuti iniziali del match d'andata si infortunò seriamente; scalpita anche Daniliuc, poi Bronn e uno tra Lovato e Pirola dovrebbero essere i braccetti. Coulibaly e Bohinen sembrano favoriti per un posto in mediana, con Sambia e Bradaric larghi. Candreva e Bonazzoli potrebbero sostenere Piatek. Dia non ci sarà: ha un lieve stiramento al polpaccio, potrebbe rientrare contro la Sampdoria il 5 marzo. Stessa data per Fazio. Mazzocchi e Maggiore ieri hanno lavorato con i compagni inizialmente, poi a parte replicando i movimenti di partita con la palla e mettono il Monza (26 febbraio) nel mirino. Con il gruppo anche il primavera Sfait, un esterno d'attacco.

Sousa sta vivendo molto il centro sportivo, va via ogni giorno a serata inoltrata e si confronta costantemente con il ds De Sanctis. Ieri al Mary Rosy ha riabbracciato uno dei suoi assistenti, Cordeiro, che lo ha raggiunto con qualche giorno di ritardo. Si è pure fatto prendere le misure dal sarto: ha il suo dress code in panchina, l'abito sarà pronto per domani. Il mister ha inoltre conosciuto don Roberto Faccenda, il cappellano della Salernitana che ha fatto capolino per un saluto. Assente Ribèry: a Verona era stato protagonista in panchina alle spalle di Nicola, da quando c'è Sousa si è visto solo due giorni fa per una rapida comparsata. Ieri era in permesso per festeggiare il compleanno della figlia. Nei prossimi giorni si unirà allo staff.
 

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