Che serata, impensabile alla vigilia. Una serata, complice la vittoria dell’Udinese archiviata dopo solo pochi minuti, vissuta inizialmente con l’incubo della retrocessione e poi conclusa, grazie al pareggio del Cagliari a Venezia, con la gioia per la salvezza. È accaduto davvero tutto e il contrario di tutto allo stadio Arechi (0-4), ma alla fine l’unica cosa che conta è la permanenza della Salernitana in Serie A. Che all’ultima di campionato, però, non è scesa praticamente in campo.
Tempo sei minuti e Deulofeu, dopo l’occasione sprecata centoventi secondi prima, sblocca già la partita con una conclusione dal limite dell’area di rigore.
Al 40’, ad esempio, Padelli risponde prima a Bonazzoli e poi soprattutto, sul proseguo, a Verdi che calcia a botta sicuro dall’interno dell’area di rigore, mentre al 48’ è il palo a fermare Fazio. Prima e dopo, invece, l’Udinese continua a far male. Sempre. Al 42’ Udogie segna con un perfetto tiro a giro, al 50’ Pereyra si fa ipnotizzare dal dischetto da Belec (fallo del numero uno granata su Deulofeu). Dopodiché non resta che fare i conti con la ripresa e con il quarto gol di Pereyra (57’), con il rischio di autogol di Becao (70’), con la traversa di Samardzic (71’) e con la salvezza che dopo un recupero infinito diventa certezza. Finalmente.