Salernitana formato bunker:
Castori cerca punti con il Torino

Salernitana formato bunker: Castori cerca punti con il Torino
di Pasquale Tallarino
Sabato 11 Settembre 2021, 08:31 - Ultimo agg. 09:31
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All'alba della Serie A, Castori ha tracciato la rotta, ha fatto conoscere il suo mantra: «Equilibrio, umiltà, serenità. Se una sconfitta con largo passivo contro la big di turno diventa il dramma, vuol dire che non siamo umili ma presuntuosi. Si gioca su sottili equilibri: un punto in più e si respira; un punto in meno e si annaspa. Per salvarsi in A è sufficiente anche meno di un punto a partita. Abbiamo il nostro gironcino». Potrebbe rientrarvi il Torino, prossima avversaria: è una squadra che ha cambiato «manico», ha il centravanti Belotti a mezzo servizio e forse in panchina nella migliore delle ipotesi, si è rinforzata nelle ultime curve di calciomercato ma è in assemblaggio. E continua a perdere pezzi: Juric, che non vince da aprile se si considerano anche le gare sulla panchina del Verona, deve fare i conti anche con gli infortuni di Verdi e soprattutto del difensore Izzo (contusione al polpaccio), uno degli esperti insieme a Bremer.

Non ci sono extraterrestri: la Salernitana può approfittarne. Con attenzione e umiltà, ma può giocarsela facendo leva magari anche sul tabù neopromossa, visto che il Toro nelle ultime sette volte non ha mai battuto una squadra arrivata dalla B e l'ultimo hurrà, nella stagione 2919-2020, fu della squadra di Moreno Longo contro il Brescia di Lopez. Se, dunque, la sfida alla Roma è stata una parentesi - un tentativo durato un tempo contro chi è tre volte più forte - la Salernitana che riparte dopo la pausa vuole riprendersi i punti, almeno uno, lasciati per strada all'esordio. Per riuscirci, occhio innanzitutto a non prenderle. In B la Salernitana era un bunker e adesso nel salotto del calcio ha incassato 7 gol ma le due categorie non sono paragonabili, non c'è margine, non è possibile fare raffronti. Anzi, se i numeri al passivo indicano la linea netta di demarcazione tra chi è costruito per stravincere e chi disputa il «campionato nel campionato», dal quattordicesimo posto in giù non sono mancate le goleade incassate dalle altre squadre, visto che il Cagliari ha subito già 6 gol come il Verona e il Genoa, lo Spezia addirittura 8, il Venezia 5.

La forza della Salernitana e l'abc della castorizzazione, però, sono da sempre la compattezza difensiva e l'attenzione. 

 

Principi che conosce Gagliolo, pronto al debutto, in linea con Strandberg e con Gyomber. Occorrono solidità e attenzione anche in area piccola, cioè dove opera Belec: non sono mancate sottolineature dopo il primo gol della Roma ma il tiro era ravvicinato, piuttosto c'è da riflettere sull'esco-non esco di Bologna, che è sempre un atteggiamento pericoloso per il portiere, perché gli toglie autorevolezza e rischia di trasferire insicurezza alla difesa. Su questi aspetti la Salernitana ha lavorato parecchio, in misura direttamente proporzionale all'arrabbiatura di Castori. Torino tolse e Torino deve dare: Belec ritorna da titolare allo stadio Olimpico dopo la giornataccia del 28 gennaio 2018. Giocava con il Benevento e Niang, prima di un suo rilancio, andò in operazione di disturbo, proprio al momento del rinvio, al confine dell'area di rigore. Belec lo colpì con un calcio al basso ventre e fu espulso. Finì 3-0 per il Toro, terzo gol di Obi. Nella gara successiva, ad inizio febbraio, fu trasferito alla Sampdoria e avrebbe dovuto affrontare il Torino con la nuova maglia ma fu impossibilitato a scendere in campo. Torino diede e Torino deve continuare a dare: nel 2016, rigore parato da Vid a Maxi Lopez, a difesa dei pali del Carpi allenato da Castori. Parata decisiva per blindare lo 0-0 e rendere ininfluente la svista di Gavillucci: senza Var, l'arbitro fu ingannato dalla scivolata di Gagliolo su Belotti, giudicandola fallosa. Rinfrancato dalla convocazione in Nazionale, Belec è adesso desideroso di inaugurare una striscia di imbattibilità che per la Salernitana sarebbe oro colato. Uno tra Di Tacchio e Lassana Coulibaly farà da filtro, Kechrida e Ruggeri saranno i «quinti», Mamadou Coulibaly la mezzala a destra e Obi, ex di turno come Bonazzoli, l'ago della bilancia a sinistra. In coppia con il numero 9, Simy completerà l'attacco. Poi ci sono le alternative: Djuric e Ribéry sono i giocatori utilizzabili in prima linea. Insomma... «Ribéry di sognare», come c'è scritto su una delle t-shirt che stanno andando a ruba in queste ore, nei punti vendita. 

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