A Caserta serve tempo per inculcare il suo credo. E il suo Benevento deve trovare la quadra soprattutto a centrocampo, il reparto che è parso in maggiore sofferenza contro il Lecce. Il tecnico sta pensando a dei correttivi in vista della delicata trasferta di Ascoli, che rappresenterà un altro scontro diretto. Con l'ingresso di Acampora la mediana, fino a quel momento compassata e prevedibile, ha guadagnato smalto e brillantezza. Il ritorno al 4-3-3 vero e non camuffato, con il ricorso alle mezzali pure, è una delle soluzioni al vaglio del tecnico. Con la ripresa degli allenamenti, andranno valutati anche lo stato di forma dei singoli e il livello di preparazione atletica: il Lecce è apparso leggermente più in palla sul piano della condizione. Caserta in sala video farà un compendio delle note stonate e delle cose che non hanno funzionato, sottolineando però anche gli aspetti positivi. Perché il Benevento ha gestito bene i momenti difficili e non si è lasciato travolgere dall'inerzia del match, quando questa si stava indirizzando dalla parte opposta. Ha provato a ribattere colpo su colpo e nonostante non fosse giornata, ha cercato pure di piazzare la zampata vincente. Tra le note liete, oltre ad Acampora, le prestazioni di Vogliacco, Foulon e Sau. Quest'ultimo offre di sicuro una valida alternativa quando ci si ritrova di fronte a squadre che sistemano dieci calciatori dietro la linea della palla. Dà la possibilità di giocare con un centravanti più manovriero, con le caratteristiche molto più affini a quelle di un Lapadula, per intendersi. Uno che partecipa attivamente alla costruzione del gioco non solo da rifinitore o finalizzatore, ma che contribuisce pure alla circolazione. Uno come Moncini, invece, in assenza di rifornimenti adeguati e senza ancora un livello top di forma a sostenerlo, non è in grado di essere decisivo. Per in questo in vista delle tre sfide che verranno ci sono scelte da rivedere ma soprattutto parecchio lavoro da fare.
I prossimi saranno giorni determinanti per consentire ai calciatori di assimilare il canovaccio tattico e acquisire piena funzionalità rispetto agli schemi dell'allenatore.
Nel frattempo sembrava ormai fatta per il ritorno di Oliver Kragl a Foggia, ma alla fine il tedesco, svincolatosi dal Benevento nell'ultimo giorno della sessione estiva di mercato, non ha trovato l'accordo coi satanelli. Il club rossonero, infatti, attraverso il proprio direttore sportivo Peppino Pavone, ha lasciato chiaramente intendere che il centrocampista non rientra nel progetto tecnico. «Pur riconoscendo a Oliver indiscutibili capacità tecniche e fisiche che fanno di lui un giocatore di categoria superiore - ha spiegato il navigato diesse - io e il mister Zdenek Zeman siamo giunti alla conclusione che le sue caratteristiche non si sposano appieno col progetto tattico che stiamo cercando di portare avanti. Lo ringraziamo per la disponibilità mostrata». Il che, tradotto in soldoni, vuol dire che neppure Zeman, al pari del tecnico giallorosso Caserta, ha ritenuto Kragl aderente alla sua idea di calcio.