Benevento, Inzaghi sfida Bucchi:
Maggio verso il rientro sulla fascia

Benevento, Inzaghi sfida Bucchi: Maggio verso il rientro sulla fascia
di Luigi Trusio
Venerdì 1 Novembre 2019, 13:30
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Asfaltata la Cremonese, ora sotto con l'Empoli. Il Benevento si conferma micidiale negli scontri diretti (già battute anche Salernitana e Perugia tra quelle che stazionano ai posti più alti della graduatoria) e cerca continuità nelle sfide con le prime della classe o con quelle che, nonostante siano indietro, sono considerate tra le principali aspiranti al salto di categoria. Da Baroni a Bucchi il passo è breve: appena quattro giorni separano Inzaghi dal doppio confronto con gli ex allenatori giallorossi. Dopo aver già archiviato la pratica con l'artefice della storica promozione in A, SuperPippo mette nel mirino la squadra del suo predecessore. Altra formazione quella toscana, con elementi di spessore, alcuni dei quali di provata esperienza oltre che di categoria superiore. Sembra un paradosso, ma il Benevento di Cristian Bucchi lo scorso anno è mancato soprattutto negli incroci casalinghi con le più forti. Quel gruppo riuscì a battere solo Cittadella, Pescara e Perugia al «Vigorito». In trasferta si impose su Cittadella, Verona e un Brescia già in vacanza. Tra le mura amiche fece cilecca in tutti gli appuntamenti importanti: Lecce, Spezia, Verona, Palermo e Brescia, ottenendo al massimo qualche pareggio. La differenza è notevole e si traduce nella classifica attuale, che premia la maggiore attitudine della squadra di Inzaghi a tener botta nei match-clou.

Davanti al pubblico amico, finora Caldirola e compagni non hanno fallito un colpo (se si eccettua il pari con l'Entella che, per ovvie ragioni, nonostante una partenza a razzo, non può essere considerata una delle aspiranti ai playoff). Questione soprattutto di personalità, quella che il tecnico piacentino riesce a trasmettere ai suoi, una virtù da maneggiare con cura e adoperare nella gestione dei momenti-chiave. Non si tratta quindi di predisposizione dei singoli a giocare partite importanti, perché la truppa è sostanzialmente la stessa dello scorso anno e 10/11esimi di quelli che hanno affrontato il Perugia, tanto per fare un esempio, o 9/11esimo dell'undici iniziale opposto alla Cremonese ce li aveva in organico anche Bucchi. L'abilità di Inzaghi sta nel far emergere il carattere della ciurma nel suo complesso, livellando anche un eventuale squilibrio sul piano del temperamento grazie alla filosofia del «tutti che aiutano tutti» e ai più pronti che infondono sicurezza in chi magari è meno avvezzo a certe pressioni.

Non c'è stato neppure il tempo di godersi la vittoria e l'allungo in vetta: ieri mattina i giallorossi sono scesi in campo suddivisi in due gruppi, come di prassi nella prima seduta immediatamente successiva a ogni gara. Da una parte i titolari contro la Cremonese (per loro lavoro defaticante), dall'altra i subentrati e quelli che sono rimasti in panca, che invece hanno svolto esercitazioni tecnico-tattiche e partitella a ranghi ridotti. Tutti presenti tranne Volta, che sta provando a smaltire il malanno che lo affligge ormai da diverse settimane. Il difensore non sarà disponibile neppure domenica contro l'Empoli. Per il resto, tutti arruolabili per Inzaghi, che avrà l'imbarazzo della scelta. L'allenatore, dopo il turnover leggero attuato mercoledì sera, dovrebbe ancora affidarsi a qualche rotazione. Possibile il rientro di capitan Maggio sulla corsia destra, come pure quello di Sau come partner di Coda in attacco. In rampa di lancio anche Schiattarella e, con lui, prende quota l'idea del centrocampo a tre come rivelato dallo stesso SuperPippo nella conferenza stampa di martedì.

Il tecnico non ha ancora deciso, ma quella del 4-3-2-1 resta un'ipotesi concreta, così come pure la possibilità di riaffidarsi al collaudato 4-4-2 che ha steccato solo a Pescara. Da valutare anche Insigne e Improta: il primo con il sistema ad «albero di Natale» potrebbe trovare spazio dietro la punta ma tenendosi più largo, il secondo rischia di nuovo la panchina nonostante il gol che ha chiuso la contesa. Troppo entusiasmante la prestazione di Tello per pensare di tenere fuori il colombiano, al quale però, in caso di 4-3-2-1, bisognerà trovare un'adeguata collocazione come interno di centrocampo o secondo rifinitore. In quest'ultimo ruolo Inzaghi potrebbe anche vedere Sau, leggermente arretrato rispetto a Coda e in pratica sulla stessa linea di Insigne ma partendo dal versante opposto. Altro dubbio che arrovella Pippo è il ballottaggio Tuia-Antei per il posto di centrale destro accanto a Caldirola, qualora dovesse tornare Maggio sulla corsia.
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