Il Benevento blinda i suoi gioielli:
no al pressing Genoa per Schiattarella

Il Benevento blinda i suoi gioielli: no al pressing Genoa per Schiattarella
di Luigi Trusio
Mercoledì 29 Luglio 2020, 09:00 - Ultimo agg. 18:18
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La sconfitta col Chievo brucia solo per il record mancato e per la perdita dell'imbattibilità interna proprio sul gong. Gli 86 punti del Palermo sono ancora raggiungibili e difatti la testa è già rivolta alla trasferta in terra marchigiana, ultimo atto di un torneo che definire esaltante è eufemistico. Peccato, perché sarebbe stato davvero suggestivo andare venerdì al «Del Duca» a cercare di battere il primato dell'Ascoli 1977/78 proprio contro l'Ascoli edizione 2019/20, che peraltro ha un disperato bisogno di punti per mettersi al sicuro da sgradite sorprese. Sarebbe stato sufficiente un pari contro il Chievo almeno per provare ad eguagliarlo.

Per il match di commiato dalla cadetteria SuperPippo ritrova Schiattarella, che ha scontato il turno di squalifica, ma perde Caldirola, stoppato dal giudice sportivo per cumulo di ammonizioni. Per il centrale difensivo ex Werder la stagione si chiude con un turno di anticipo, lo stesso dicasi per i vari Volta, Letizia e Vokic. Da valutare Viola, ma a questo punto è ipotizzabile che decida di non affrettare i tempi di recupero per rimettersi totalmente in sesto per il ritiro. Ritiro che, scartata l'ipotesi Rivisondoli (che tale era rimasta fino a prova contraria, visto che al di là delle 50 camere richieste a causa del protocollo, che prevede stanze singole per tutti, il campo di allenamento proposto dal Comune era assolutamente inadeguato), si svolgerà con ogni probabilità all'estero: sabato 26 luglio la società ha effettuato un sopralluogo in una località austriaca già sede in passato di romitaggio di altre squadre.

Sul fronte mercato c'è Schiattarella (che però ha un contratto col Benevento e non intende muoversi dal Sannio dopo essersi avvicinato alla sua Mugnano) che è oggetto del desiderio di parecchi club di B, con una richiesta in A da parte del tecnico del Genoa Davide Nicola. Per l'attacco, chiuso definitivamente il capitolo Remy (le visite supplementari a cui si è sottoposto a sue spese hanno dato lo stesso esito negativo), in cima alla lista della spesa per gli esterni resta Gervinho, seguito da Falco, Sansone e Iturbe più staccati.

Per il centravanti sono sempre vivi i contatti con Lapadula, Pinamonti e Zaza più indietro. Questa sera intanto andrà in scena un'altra giornata giallorossa, dopo quella di lunedì con la cittadinanza onoraria a Oreste Vigorito.

Al Teatro Romano, dalle 21 si svolgerà la cerimonia di premiazione della vincitrice del campionato cadetto. La Lega di Serie B (presente Mauro Balata con tutto il suo staff) consegnerà, nel corso di una serata di gala condotta da Walter De Maggio e Monica Bertini, al Benevento Calcio la coppa «Le Ali della Vittoria». Ha garantito la sua partecipazione anche il presidente della Figc Gabriele Gravina. Le musiche saranno a cura dell'Ofb, Orchestra Filarmonica di Benevento, ospiti speciali il trombettista jazz Luca Aquino e la cantante Giada Lepore. L'evento sarà trasmesso in diretta integrale su Ottochannel, previsti anche collegamenti con Sky, Mediaset e Dazn. Nel frattempo gli esponenti della Curva Sud in una nota si dichiarano «pronti a mettere in moto la macchina organizzativa di una celebrazione da riservare a tutti i tesserati del Benevento Calcio» e invitano gli interessati a recarsi presso la loro sede di via Massimo D'Azeglio dalle 18 alle 20.30 per acquistare un biglietto (offerta libera) che permetterà di partecipare all'evento, la cui data verrà comunicata in seguito.

Infine c'è una nota sferzante di tre sindaci del recente passato (Viespoli, D'Alessandro e Fausto Pepe) che accusano Mastella di aver «compiuto un errore culturale e di stile istituzionale, non invitando alla cerimonia i sindaci (e non solo) del passato». «Il conferimento della cittadinanza onoraria a Vigorito non è stato adeguatamente valorizzato, perché non è emerso il forte valore simbolico. Il grande merito di Vigorito è stato di aver attraversato difficoltà e sconfitte, senza mai rinunciare all'ambizione di un obiettivo grande. È mancata la coralità e la profondità di una narrazione comune. Al di là delle persone, infatti, sindaci e amministratori, nel corso degli anni, in forme e modi diversi, hanno contribuito a mantenere aperta la porta del sogno. Anche mangiando la polvere su campi improbabili, mentre altri frequentavano più comode tribune vip».
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