Salernitana, visite mediche
e il messaggio: «Restate a casa»

Salernitana, visite mediche e il messaggio: «Restate a casa»
di Pasquale Tallarino
Giovedì 12 Marzo 2020, 08:23
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Ieri mattina dalle ore 11 a scaglioni, fino alle ore 12.30 i tesserati della Salernitana si sono presentati al centro sportivo Mary Rosy. Tutti si sono sottoposti ai controlli medici, funzionali al contenimento del rischio di diffusione del virus Covid 19. Per i calciatori, i tecnici, i dirigenti, gli accompagnatori, i dipendenti, i collaboratori sono stati predisposti misurazione della temperatura corporea, verifica della sussistenza dello stato di buona salute, colloqui con lo staff sanitario per segnalare presenza di eventuali difficoltà respiratorie, prima «spia» di malessere. I controlli giornalieri non saranno ovviamente interrotti il 14 marzo, giorno indicato dal club granata per la ripresa degli allenamenti che si svolgeranno a porte chiuse. I giocatori infortunati non possono frequentare le piscine, perché non sono aperte al pubblico. Svolgono nel frattempo riabilitazione o potenziamento fisico con sedute all'interno del centro sportivo: lo fanno a distanza di sicurezza, in ottemperanza al Decreto Ministeriale. Il centravanti Djuric è infortunato, come il centrocampista Di Tacchio. A patto che il campionato riprenda dopo il 3 aprile, saranno giocatori «nuovi» e pronti all'uso, da riconsegnare all'allenatore Gian Piero Ventura.
LO SCENARIO
Nel frattempo l'Oms dichiara pandemia e la Lega A, attraverso una nota stampa, «consiglia alle società non impegnate nelle coppe europee di non allenarsi per sette giorni». La Lega B, che domani ha fissato una nuova riunione per capire in che modo proseguire il campionato, ha inserito test e controlli sanitari tra le «prescrizioni e raccomandazioni» rivolte ai propri club. Lo ha fatto attraverso il comunicato stampa che è servito innanzitutto a formalizzare il blocco del torneo cadetto e delle attività giovanili. La Salernitana, però, si era già «portata avanti con il lavoro», aveva già applicato il protocollo da qualche giorno: dapprima la riunione informativa, poi la diffusione del documento interno con le istruzioni sui controlli da effettuare, i divieti (locali, bar, ristoranti, centri commerciali) da rispettare, gli obblighi (restare nel proprio domicilio, spostarsi solo per cause di forza maggiore, dopo averlo comunicato e previa autorizzazione della società). In questi giorni di allerta, comunicazioni e precauzioni ad oltranza, cambia lo stile di vita di tutti e una squadra di calcio piccola famiglia, piccola comunità non fa eccezione. In ogni luogo di lavoro e in ogni azienda ci sono i colleghi più esperti e gli altri più giovani.
L'INCORAGGIAMENTO
Dopo le «comunicazioni di servizio» diffuse dalla società, i calciatori con qualche anno in più di partite nelle gambe hanno parlato ai più giovani: i calciatori non sono immuni, il caso Trissino nell'hockey su pista insegna tanto e nel calcio la Reggiana è una squadra in quarantena, come la Pianese. Dalle parole, i calciatori della Salernitana sono passati ai fatti, cioè hanno diffuso messaggi di sensibilizzazione attraverso i social network. L'impatto è notevole, è un aiuto per tanti giovani tifosi che tendono ad assembrarsi come facevano qualche settimana fa allo stadio. Adesso non è più possibile e ieri molti calciatori granata hanno rivolto inviti ai follower. Cristiano Lombardi era (e ovviamente resta) a Roma per fare terapie e curare la lesione muscolare di secondo grado al flessore della coscia infortunata. Dalla capitale, attraverso instagram, ha voluto sensibilizzare tutti a restare a casa, in ossequio al Decreto Ministeriale che dispone misure di contenimento del coronavirus. «Sono andato e tornato da dove sto eseguendo le cure per tornare in campo quando sarà possibile e continuo a vedere persone in giro anche a passeggio ha scritto - Ragazzi, stiamo a casa. Sono due-tre settimane di sforzo per tornare alla normalità. Non facciamo i menefreghisti! Facciamolo per tutte le persone a cui vogliamo bene». «Se siete nello stesso comune con le persone che amate, sentitevi fortunati», ha aggiunto il portiere Micai. Felipe Curcio ha pubblicato la foto di uno «stivale solidale»: il nord che stringe la mano al sud per lottare compatti contro il coronavirus. Il terzino italo-brasiliano, Aya e Cerci hanno anche invitato ad effettuare donazioni alle Onlus.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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