Benevento in crisi, Vigorito e Foggia
a confronto con Caserta: ipotesi ritiro

Benevento in crisi, Vigorito e Foggia a confronto con Caserta: ipotesi ritiro
di Luigi Trusio
Lunedì 8 Novembre 2021, 08:30
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Una vera mazzata. Di quelle che fanno male e lasciano il segno. E che ha di fatto aperto una serie di interrogativi sul progetto messo in piedi attorno alla figura di Fabio Caserta. Per adesso il tecnico resta al suo posto. La dose di fiducia che la società ha riposto in lui la scorsa estate è massiccia, e non a caso gli è stato fatto sottoscrivere un contratto pluriennale, merce rara da queste parti. Oreste Vigorito vuole innanzitutto capire cosa sta accadendo. Sabato durante la gara il presidente era scuro in volto. Al triplice fischio, si è alzato ed è rimasto in piedi per qualche minuto a guardare verso il campo, pensieroso. Poi è sceso negli spogliatoi e ha tenuto a rapporto la squadra. Quando Fabio Caserta ha lasciato il box delle interviste, c'è stato un lungo confronto a tre con lo stesso Vigorito e Pasquale Foggia. Ulteriori approfondimenti sono attesi nelle prossime ore. Già oggi ad Avellino, Vigorito e Foggia dovrebbero incontrare lo staff tecnico per un faccia a faccia schietto in cui verrà analizzata la situazione e ci sarà il tempo pure per entrare nei dettagli. Il presidente, com'è solito fare, ascolterà il punto di vista dell'allenatore e dei suoi collaboratori. Non ci sarà nulla di drastico, ma è tempo di riflessioni per decidere il da farsi. Di certo vanno individuate delle soluzioni per interrompere il trend negativo e ricompattare l'ambiente. Non si esclude, qualora si stabilisse che possa servire, la decisione di andare qualche giorno in ritiro per cercare di ritrovare serenità, ma per ora nessuna determinazione è stata assunta.

C'è una sosta di quindici giorni che può fare solo bene ed essere utile a smaltire le scorie di un doppio turno casalingo che ha scoperchiato di colpo una serie di lacune che si pensava fossero state colmate attraverso nuove strade perseguite sul piano tattico. Al di là dell'espulsione di Glik, da censurare per le modalità con cui è avvenuta (intervento scomposto a gioco fermo su una punizione peraltro fischiata a favore), il Benevento stava già subendo l'iniziativa del Frosinone in avvio. La squadra di Caserta in casa fa una gran fatica a produrre gioco e trame offensive. Ci sono dubbi da chiarire e il ritorno di una pedina insostituibile come Improta non può bastare per dissiparli.

Il Benevento ha bisogno di trovare una sua precisa identità, ma è bastata la sconfitta col Brescia a sgretolare le certezze acquisite fino a quel momento dall'allenatore, che ha scelto di cambiare ancora, con Ionita che si adatta ma non ha il passo per fare l'esterno sinistro alto nel 4-4-2 e dando una chance a Masciangelo dietro di lui a formare un tandem che ha finito con il fare acqua da tutte le parti. Viviani-Acampora l'altra accoppiata che ha letteralmente deluso le aspettative. Opinabile anche la decisione, dopo il rosso a Glik e il conseguente ingresso di Vogliacco, di rinunciare alla velocità e alla vivacità di Elia (in una partita dove fino a quel momento il Benevento si era reso pericoloso solo su ripartenze) a vantaggio di un Moncini evanescente e incapace di sbloccarsi.

La squadra si è allenata ieri con una seduta defaticante e lo farà anche oggi, in quello che doveva essere il giorno di riposo. Al netto delle considerazioni che saranno espresse nel summit di oggi, all'allenatore spetta l'ingrato compito di trovare il bandolo della matassa. Con la sosta, anche senza i nazionali, ci sarà il tempo di provare soluzioni alternative. Con Improta recuperato (e forse anche Paleari) si può sperare di ritrovare il giusto equilibrio in vista della trasferta di Pisa. Caserta sostiene da sempre che i moduli e i sistemi di gioco c'entrano poco, e forse ha ragione se, nonostante le variazioni al tema, il risultato è lo stesso. Innanzitutto Caserta deve stabilire se il problema è mentale, caratteriale, tecnico oppure tattico. O magari di tutto un po'. Per adesso non è in discussione ma di certo la sua panchina non è più salda come fino a qualche settimana fa. Nulla è ancora compromesso (il primo posto è lontano appena 5 punti, il secondo 4), ma bisogna sistemare le cose in fretta. E magari cercare di arrivare a gennaio con un distacco contenuto dalle prime posizioni, in modo poi da provare ad intervenire sul mercato. Il confronto con le dirette avversarie è impietoso: 3 ko e 4 pareggi con le big non possono più essere un fatto casuale ma rappresentano un dato incontrovertibile.
 

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