Il Benevento macina record su record:
nel mirino l'ultimo primato dell'Ascoli

Il Benevento macina record su record: nel mirino l'ultimo primato dell'Ascoli
di Luigi Trusio
Lunedì 17 Febbraio 2020, 09:22 - Ultimo agg. 10:24
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Restano 17 i punti di vantaggio del Benevento su seconda e terza (ieri il Frosinone ha agganciato lo Spezia battendo 1-0 il Perugia, quarta vittoria di fila con lo stesso risultato per i ciociari) ma si accorciano le giornate che mancano alla fine del campionato (14 in totale, mantenendo questo passo, i giallorossi potrebbero già festeggiare la promozione nel giro di un mese e mezzo). Ora nel mirino dei giallorossi c'è il record dell'Ascoli 1977/78 del presidente Rozzi, del tecnico Renna, di Pasinato e del bomber Ambu che chiuse quel torneo di B blindando il primo posto con sette turni d'anticipo. Se il Benevento riuscisse ad allargare la forbice sulle inseguitrici nelle prossime settimane, potrebbe anche battere quel primato. Ogni successo allora valeva due punti (ma era lo stesso anche per le avversarie e dunque non fa testo) e quella squadra terminò la stagione con 61 punti, con 17 lunghezze di vantaggio su Catanzaro e Avellino, promosse in A con 44 punti (a quel tempo non esistevano i playoff e la terza accedeva direttamente alla massima serie). Prosegue quindi la caccia ai record dei giallorossi di Inzaghi capaci di battere il Pordenone anche in piena emergenza, a dimostrazione che le cosiddette seconde linee sono pienamente integrate nel meccanismo.

SuperPippo se l'è giocata con gli uomini contati e un 4-4-2 quasi obbligato (aveva una sola variante, Del Pinto, poi utilizzata per passare al 4-3-2-1 nella ripresa) ma è riuscito ugualmente ad ottenere il massimo possibile contro un avversario ostico, ruvido, mai domo. Il Pordenone ha provato a far valere la maggiore fisicità ma ha dovuto soccombere alla straordinaria capacità dei sanniti di adattarsi ai dirimpettai e sopperire alle numerose assenze. Privo di 10 elementi, con una panchina corta, soli 18 calciatori inclusi i tre portieri e i giovani Rillo, Pastina e Di Serio, Inzaghi ha tirato fuori dal cilindro l'ennesimo capolavoro. Il suo Benevento ha dimostrato ancora una volta di saper soffrire e di essere in grado di ricevere un contributo determinante anche da chi di solito gioca meno o quasi per niente. Le ultime uscite, complice il forfait di Kragl, hanno restituito un Roby Insigne formato superlusso, un giocatore con l'argento vivo addosso e molto vicino a quel fantasista decisivo dello scorso anno con 8 reti realizzate e 12 assist all'attivo playoff compresi. Positivo pure l'esordio di Barba da centrale destro accanto a Caldirola: la sensazione è che l'ex Empoli, Stoccarda, Chievo e Real Valladolid difficilmente abdicherà al posto da titolare. Di spessore soprattutto in termini di aspettative future le prove di Importa e Moncini. L'esterno di Pozzuoli ha sciorinato numeri e giocate interessanti ma ha dato l'impressione di essere molto più mortifero da subentrato, fermo restando la sua attitudine a far sempre la cosa giusta e a garantire equilibrio nelle due fasi. L'attaccante prelevato dalla Spal ha avuto solo un problema di mira: si è conquistato occasioni importanti, si è fatto trovare pronto all'appuntamento con le imbeccate dei compagni ma non è mai riuscito a inquadrare la porta. I movimenti e l'abilità nello smarcarsi lasciano comunque ben sperare. Da segnalare l'esordio in B del giovanissimo Giuseppe Di Serio (punta classe 2001), un talento in prospettiva, apprezzato da Inzaghi al punto da meritarsi altre chance nella stagione corrente.

Ieri riposo, oggi la ripresa all'«Imbriani» in vista della sfida di Chiavari con l'Entella di sabato. Da verificare le condizioni di vari acciaccati. L'allenatore avrà a disposizione Volta e Schiattarella che rientreranno dalla squalifica, mentre punta a riavere sia Tuia che Tello. Niente da fare per Kragl, Gyamfi e Vokic. Monitorato anche Sanogo che non sembra vicinissimo al recupero, mentre Basit potrebbe farcela.
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