L'inferiorità numerica che ha dovuto fronteggiare il Cittadella nel corso del secondo tempo senza dubbio ha condizionato la partita ma non è stata decisiva ai fini del risultato. Questo - in sintesi - il pensiero di Filippo Inzaghi. Ovviamente non sulla stessa lunghezza d'onda Roberto Venturato, che avrebbe premiato la sua squadra con almeno un pareggio. Dov'è la verità? Forse nel mezzo. Perché è vero che la squadra granata si è difesa con ordine, ma è altrettanto vero che il Benevento non ha rischiato nulla e ha subito il pareggio per un'ingenuità di Letizia.
Inzaghi, a dimostrazione della propria teoria, ha presentato qualche esempio: «Anche nel primo tempo, in undici contro undici, potevamo passare in vantaggio, ricordo due occasioni clamorose avute da Sau. E bisogna anche dire che la reazione nostra dopo il rosso ad Adorni non è stata positiva, perché ho visto la squadra troppo precipitosa, come se volesse fare risultato a tutti i costi e subito. È una vittoria da grande squadra ha detto Inzaghi troppo importante per noi perché questo resta un campo difficile, dove tutte le squadre avranno difficoltà». Il Cittadella si è lamentato per la «manica larga» avuta da Baroni nel dispensare ammonizioni. Inzaghi, però, non raccoglie la provocazione: «Non parlo degli arbitri, dico solo che loro per fermarci sono stati costretti a fare tantissimi falli». Il tecnico giallorosso si sofferma, però, sulla classifica del Benevento. Con la sconfitta casalinga del Pordenone, i sanniti ora sono a +15 sui friulani, che oggi potrebbero essere scavalcati dal Crotone, impegnato in casa con lo Spezia. Per cui, potenzialmente, il Benevento ha 15 punti di vantaggio sulla terza piazza. «Nel girone di ritorno inizia un altro campionato avverte il tecnico del Benevento e quindi bisogna resettare ciò che è avvenuto nella prima parte. L'importante è aver messo tutti questi punti di vantaggio sulla terza posizione, poi dobbiamo continuare così e pensare di raggiungere presto il nostro sogno». Di questo passo, intanto, il traguardo della promozione può arrivare prima di quanto si possa pensare. Anche perché il Benevento ha una rosa talmente ampia che Inzaghi può permettersi il lusso di lasciare in panchina Kragl e Moncini, risultati determinanti ai fini della vittoria: «Abbiamo tante soluzioni offensive e dopo essere passati in superiorità numerica ho optato per il 4-4-2 per far giocare Moncini accanto ad un'altra punta, speravo che potesse trovare il gol e così è stato. Per un allenatore è più facile fare delle scelte quando si ha questa grande disponibilità. Ho preferito dare una possibilità a Insigne perché la meritava». Inzaghi ci ha visto lungo, del resto lui di bomber se ne intende.
Avrà notato qualcosa in Gabriele Moncini, per il quale sicuramente non era una partita come le altre. L'ex di turno è entrato e ha fatto gol: «Per me è stata una gara speciale, ho vissuto mesi strepitosi a Cittadella e sono contento per l'accoglienza. Per fortuna siamo riusciti anche a vincere la partita, è stata una vittoria fondamentale perché ottenuta contro una squadra forte». Impatto subito devastante per l'attaccante, giunto in questa finestra invernale dalla Spal: «Ho trovato un'organizzazione da A, una piazza che merita altri palcoscenici, un entusiasmo contagioso e un gruppo valido, che nelle difficoltà si fortifica. La strada è quella giusta, anche io sono contento di essermi sbloccato, e dobbiamo continuare così».
A metterci la firma, però, è stato il capitano Christian Maggio, che a 4' dal termine ha evitato il secondo pareggio consecutivo per la «strega»: «Si era fatta difficile ha detto il terzino del Benevento perché il Cittadella si è chiuso dopo l'espulsione e poi ha trovato un gol che gli abbiamo regalato. Da qui l'esplosione dopo il gol, era giusto festeggiare con i tifosi, importantissimo vincere».
Il Benevento ricomincia a correre,
Inzaghi gode: «Violato campo difficile»
di Marco Sgarbossa
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Domenica 26 Gennaio 2020, 12:00
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