Ionita al Benevento, tutto fatto:
l'ex Cagliari in volo verso l'Austria

Ionita al Benevento, tutto fatto: l'ex Cagliari in volo verso l'Austria
di Luigi Trusio
Mercoledì 19 Agosto 2020, 10:30
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Primo giorno di ritiro a Seefeld e superlavoro non solo per i calciatori, ma anche per Pasquale Foggia: è fatta per Ionita, stallo per Lapadula, il nome nuovo per l'attacco è quello di Dusan Vlahovic della Fiorentina. E intanto si puntano i giovani come il classe 99 Gabriele Zappa del Pescara, interesse anticipato da «Il Mattino» ai primi di luglio. Il diesse continua a tessere la sua tela per costruire il nuovo Benevento e affidare nelle mani di Inzaghi un roster in grado di competere per una salvezza tranquilla. Per Artur Ionita siamo alla stretta finale. Manca solo l'annuncio. La firma del moldavo sul contratto biennale (con opzione per il terzo) è questione di ore, alla fine Foggia è riuscito nell'impresa di dare al Cagliari circa un milione e 250 mila euro, una cifra molto inferiore ai 4 milioni richiesti. Oggi Ionita, che non è stato convocato da Di Francesco per il romitaggio estivo dei rossoblù, raggiunge l'Austria. Per l'attacco l'affare Lapadula rimane in stand by per via delle difficoltà a discutere con Faggiano, che col Benevento ha sempre il dente avvelenato per via di Ceravolo. Il neo-diesse del Genoa ha proposto l'italo peruviano a Cagliari, Verona e Udinese. L'atteggiamento sfuggente di Faggiano sta inducendo il Benevento a virare su altri profili: uno di questi è il serbo Vlahovic, che vuole un posto da titolare e per questo è destinato a lasciare la Fiorentina che però al massimo lo cederebbe in prestito. Su Vlahovic c'è anche il Verona, già rifiutato il Crotone. Zappa è un terzino del Pescara (5 gol e un assist quest'anno) ma l'Inter, nel cui vivaio è cresciuto, può esercitare il diritto di recompra per due anni a 5 milioni e quindi il Pescara dovrà chiedere ai nerazzurri prima di venderlo. Quanto a Bonaventura, Jack è in riflessione: ha in mano le proposte di Benevento e Verona e presto potrebbe prendere una decisione.

Pippo Inzaghi, che ieri da Seefeld ha parlato ai microfoni di Skysport, aspetta i rinforzi ma conosce i tempi del mercato e non si strappa i capelli. «Ci piacerebbe essere la rompiscatole del campionato» ha detto a chiare lettere. «Dobbiamo prendere giocatori funzionali e restare con i piedi per terra. Conosco la A e ci servono elementi importanti. Glik era la prima scelta e sono stato accontentato».

Intanto, nel Tirolo si fa sul serio. Poco dopo le 10 la squadra era già al centro del campo in semicerchio per il primo discorso di Inzaghi, sotto un cielo nuvoloso e un'arietta fresca (temperatura tra i 12 e i 13 gradi). «Ho detto ai ragazzi di dimenticarci cosa abbiamo fatto in B. Lottando e sacrificandoci siamo arrivati a fare qualcosa di straordinario. Dobbiamo prepararci bene, quest'anno sarà più difficile. Di solito le neopromosse retrocedono, noi dobbiamo fare meglio». Qualche istante prima delle 10.30 è cominciata la prima seduta: Petrelli ha condotto i quattro portieri sul terreno di gioco adiacente (alle spalle di una delle porte), mentre una prima dozzina di atleti effettuava un riscaldamento con la palla e poi esercitazioni in tandem in varie zone del campo, lavoro in palestra per i restanti. All'esterno hanno iniziato ad affluire i primi curiosi, prima una decina, per poi aumentare fino a una ventina di unità assiepati dietro la rete protettiva ma solo in alcuni punti, visto che la maggior parte è coperta dagli striscioni pubblicitari. La sgambatura mattutina è stata prevalentemente tattica e abbastanza leggera, visto che si è conclusa nel giro di un'ora. Calciatori e staff percorrono il tragitto da e per l'hotel «Hocheder» a piedi, trattandosi di poche centinaia di metri dal campo. Dopo il rientro in albergo per il pranzo e il riposino pomeridiano, la squadra è tornata sul campo alla spicciolata intorno dalle 16.30 in poi, alle 17 di nuovo tutti distribuiti a mezzaluna attorno a SuperPippo. Una decina di minuti di torello divisi in due gruppi e poi distribuzione di pettorine giallo fluo per una partitella a metà campo (prima 10 contro 10 poi in 11) con zone del campo delimitate da coni per tenere le squadre corte. La sgambatura si è conclusa intorno alle 18 e nonostante nuvole e previsioni nefaste, a Seefeld non ha piovuto.
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