Salernitana nel pantano, ira Ventura:
«Questa non è la mia squadra»

Salernitana nel pantano, ira Ventura: «Questa non è la mia squadra»
di Eugenio Marotta
Mercoledì 30 Ottobre 2019, 12:00
4 Minuti di Lettura
La Salernitana non è più corsara e il ritorno da ex a Pisa per Ventura si rivela bagnato, ma per niente fortunato. Stavolta è infelice la Toscana, dove contro il Livorno i granata hanno acciuffato l'ultimo hurrà stagionale. Un mese fa, ormai. Il tecnico spiega il momento prima a suon di metafore («Se non sei qualcuno, devi diventarlo. Ma se pensi di esserlo... è un problema»), poi senza giri di parole: «Non sono mai stato arrabbiato come in questo caso. Non per la sconfitta, ma per un primo tempo che non era da Salernitana. Questa non è la mia Salernitana. In campo niente ha avuto a che vedere con quello che abbiamo fatto negli ultimi mesi. È evidente che abbiamo fatto errori. Se avessimo ottenuto i punti che abbiamo lasciato nei finali delle scorse partite, saremmo stati primi in classifica. Occorre che ognuno si chieda come siamo arrivati a giocarci il primo posto e darsi le risposte. La mia è che non ci siamo arrivati certo col comportamento mostrato contro i nerazzurri».

Facile intuire il tema della ramanzina in arrivo: «Nel contesto della partita ci sono stati alcuni calciatori che hanno dato quello che non avevano e altri meno. Se sei una squadra fortissima è un conto ma noi non possiamo permettercelo. A San Gregorio Magno in estate, abbiamo trasmesso umiltà, ferocia e determinazione nel migliorarsi. Se questo non accade, è evidente che c'è un problema da affrontare. Sono deluso», aggiunge il tecnico. Secondo ko di fila in trasferta. Troppo morbida e compassata, la Salernitana ha avuto un approccio sbagliato. Non da squadra che deve fare in modo che l'emergenza sia uno stimolo, anziché un alibi. Gli errori sui gol del Pisa, praticamente al pronti-via, ne sono ampia testimonianza. «Sul calcio di punizione Odjer non deve essere in barriera, a meno che non sia in una posizione laterale. Dall'inizio dell'anno non è mai andato in barriera, mai è andata così», una delle lamentele di Ventura. Il riferimento è al calcio di punizione che ha originato il primo gol pisano, passato sulla testa del giocatore ghanese che non eccelle in altezza. Classifica cortissima. «Non va guardata», diceva il trainer solo poche settimane fa, quando le cose andavano bene. Lo ripete ancora, sebbene sia noto a tutti la Salernitana lo ha vissuto sulla propria pelle (anche) l'anno scorso quanto poco ci voglia a ritrovarsi dalle stelle alle stalle. Quanto possa essere difficile, pure, reagire e recuperare. «Mini crisi? Non sono io che devo avere equilibrio: non ho mai parlato di Serie A prima, né di crisi ora dopo due punti in quattro partite. Ho solo parlato di una gara che deve indurre alla riflessione», la chiosa dell'allenatore granata.

Capitano ed ex di turno, oltre che stakanovista, Di Tacchio ha giocato forse la sua peggior partita stagionale. Ci mette faccia e voce a fine partita, sicuro che sia solo «un periodo un po' così. Dopo due punti in quattro partite non si può parlare di crisi, bisogna tornare presto a fare le cose che facevamo prima». Categorico, il mediano: «Abbiamo regalato un tempo e sbagliato l'approccio, mentre il Pisa è partito forte. Sapevamo che l'avversario sarebbe stato arrabbiato, invece noi abbiamo messo poca determinazione. Stanchezza? No, non c'entra la gente che deve riposare. È questione di testa e noi dobbiamo fare i fatti. È facile dirlo a parole, ma bisogna metterci più cattiveria. Le partite le prepariamo bene, però in campo non devono venire meno alcune caratteristiche». C'è subito l'Entella sabato, terza gara in sette giorni. La Salernitana è rientrata nottetempo, in treno, e già oggi tornerà al lavoro. «Quando mancano i risultati, viene meno un po' di serenità ma dobbiamo tornare a lavorare e fare le cose che ci chiede il mister la ricetta di Di Tacchio, ex pure dei liguri Abbiamo la fortuna di avere un allenatore che ci tiene sempre sul filo del rasoio. Purtroppo, quando è il momento di fare un passo in avanti, ci viene a mancare la convinzione di essere forti. Siamo consapevoli di essere una buona squadra, ma questo non basta. Stiamo lavorando per diventare ottima». Chiaramente di umore opposto Luca D'Angelo, allenatore del Pisa: «Siamo partiti molto bene, abbiamo fatto due gol in 15' e nel primo tempo non abbiamo mai rischiato, abbiamo contenuto bene anche nella seconda frazione una squadra molto organizzata».
© RIPRODUZIONE RISERVATA