Salernitana, ripresa e accuse:
«Ci sono club che vivono su Marte»

Salernitana, ripresa e accuse: «Ci sono club che vivono su Marte»
di Alfonso Maria Avagliano
Domenica 15 Marzo 2020, 11:00
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La Salernitana si allena ma becca la tirata d'orecchi dell'Assocalciatori. Da oggi proseguirà l'attività un giorno sì e un giorno no. Il sindacato dei giocatori attacca e parla di «comportamenti scriteriati. Ci sono ancora società vergognosamente irresponsabili che vivono su Marte o sono prive di un minimo di dignità». Dopo quattro giorni di stop, Di Tacchio e soci hanno ripreso ieri il lavoro atletico al Mary Rosy, divisi in tre gruppi spalmati nell'arco della mattinata: niente partitine, zero contatti, ripetute con rispetto delle distanze e docce a turno per non affollare lo spogliatoio. Oggi riposo, da domani mini sedute tre volte a settimana. La squadra granata è stata l'unica a sostenere allenamenti ieri e il fatto non è passato inosservato agli occhi dell'associazione presieduta da Damiano Tommasi.

«Ci rattrista e indigna registrare un comportamento scriteriato e fuori dal contesto nazionale e internazionale di alcune società che si ostinano a convocare gli atleti per allenamenti in piccoli gruppi o, peggio ancora, per il controllo quotidiano della temperatura si legge nella nota dell'Aic, comunque generica Convocare calciatori solo per controllare la presenza di febbre, costringendoli a muoversi da casa, incontrare persone, frequentare ambienti per ottenere un dato facilmente comunicabile per telefono, è un atto vergognosamente irresponsabile nei confronti delle tante persone costrette a lavorare per consentirci i servizi necessari ed offensivo verso chi ci implora di rimanere a casa». Fabiani, dg granata, replica così: «Se il gruppo chiedesse di non allenarsi ne prenderemmo atto, ma mi pare di capire che sia di tutt'altro avviso. Se i giocatori volessero andare in spiaggia per restare un minimo in attività, potrebbero farlo. Perché allora vietargli l'accesso al centro sportivo? Non si tratta di allenamenti, ma di sgambature, footing e un po' di palestra con le dovute precauzioni e rispettando il decreto Conte».

Anche l'Ascoli avrebbe dovuto riprendere ieri, ma ha rinviato. Idem lo Spezia, che avrebbe dovuto allenarsi domani. Benevento, Cosenza e Perugia dovrebbero ritrovarsi tra domani e martedì. Gli atleti della Cremonese «seguono individualmente programmi personalizzati fino a nuove disposizioni». Crotone, Chievo, Empoli, Juve Stabia, Pescara e Trapani hanno annullato tutto fino a data da destinarsi. In pausa pure Cittadella, Entella, Venezia e Frosinone: le prime due riprenderanno il 19, i lagunari il giorno dopo, i ciociari il 23. Livorno, Pisa e Pordenone faranno il punto domani. «Se le società convocano gli atleti difendendosi col Dpcm che permette gli allenamenti ad atleti di interesse nazionale per preparare competizioni nazionali o internazionali, devono spiegare quale sia l'interesse nazionale nel tenere in forma atleti che nella migliore delle ipotesi non riprenderanno l'attività prima di metà aprile. - continua l'Aic, rincarando la dose - Se la convocazione fosse volta a ottenere rifiuti dai calciatori per poter poi procedere con la decurtazione degli emolumenti, significherebbe che stiamo raschiando il fondo del barile». Sollecitato nel dettaglio sull'argomento, sulla stessa lunghezza d'onda è il vicepresidente Aic, Umberto Calcagno: «Non mi risulta che altre società si stiano allenando, la Salernitana forse è l'unica. La nostra posizione è chiara, fare attività in una situazione del genere non ci sembra l'idea migliore. In primis rispetto al contesto che ci circonda e all'esempio da dare. Non possiamo dire alla gente di stare a casa e poi mandare i tesserati ad allenarsi. Poi ci sono anche motivi di salute. Se vogliamo riprendere quanto prima, la cosa migliore è fermarsi e sperare che a cascata non succeda quanto sta accadendo purtroppo in A. Chi continua ad allenarsi deve appellarsi alla fortuna». La Lega B chiede sgravi fiscali al Governo per tenere in piedi un carrozzone totalmente e improvvisamente bloccato. Se la sospensione dovesse protrarsi, è ipotizzabile una riduzione dei compensi da parte dei calciatori? «Eventualmente lo valuteremo. Per ora devono ricevere gli stipendi di gennaio e febbraio, mesi in cui hanno regolarmente lavorato. Saremo al fianco delle leghe nel chiedere aiuti anche per il nostro comparto. Il calcio fa lavorare tante persone, numericamente i calciatori non sono certo la maggior parte», la risposta di Calcagno. 
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