Salernitana, Jallow-Gondo
la scommessa di Ventura

Salernitana, Jallow-Gondo la scommessa di Ventura
di Alfonso Maria Avagliano
Venerdì 8 Novembre 2019, 11:58
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o spirito giusto, finalmente misure ariose, il fondo ok. Pure l'obiettivo del fotografo per lo scatto ufficiale di gruppo. L'effetto Arechi si fa sentire in allenamento, nell'attesa di rivederlo pieno, un giorno. Gian Piero Ventura ieri ha ringraziato Giove Pluvio per la sua clemenza e, nell'impianto di via Allende, ha diretto le prove di 3-4-1-2 da opporre domenica alla Cremonese. Non cambierà veste tattica, il mister: dieci undicesimi del vittorioso match contro l'Entella saranno gli stessi, con l'eccezione del rientrante Jaroszynski che riprenderà il suo posto sul centro-sinistra della difesa, completata da Migliorini e Karo.

Quest'ultimo ieri ha ricevuto la convocazione della Nazionale cipriota. La chiamata era nell'aria: partirà subito dopo la gara dello Zini, già lunedì dovrà essere in patria per preparare la sfida casalinga contro la Scozia (16 novembre a Nicosia) e quella esterna di quattro giorni dopo in Belgio, valevoli per le qualificazioni ai prossimi europei. Cipro è già out, Karo spera nell'esordio. In Nazionale ci andrà pure Jallow. Domenica si ripartirà dall'intesa in attacco tra il gambiano e Gondo. Certo, il feeling va reso più saldo, però entrambi sono in fiducia e il tecnico non li toglierà dall'elenco dei titolari. Anche ieri si è soffermato più volte con loro per commentare i movimenti e ripetere le consegne.

Ventura si aspetta una squadra in grado di andare di più sulle fasce, soprattutto a destra, e chiede ai due attaccanti di sfruttare le loro caratteristiche per essere incisivi in area di rigore. Non solo. Ce n'è anche per Maistro, il trequartista, che oggi sarà presumibilmente inserito nuovamente dal ct dell'U21 azzurra, Nicolato, nell'elenco dei convocati per le qualificazioni europee di categoria. Anche l'ex Rieti è in un momento positivo, ma l'allenatore vuol pungolarlo continuamente. «La Nazionale non è un punto d'arrivo, ma di partenza per costruire qualcosa di buono», aveva detto Ventura in occasione della sua prima convocazione. E ancora: «Se non sono, devo diventare. Se penso di essere arrivato, è un problema». Lo aveva detto non molto tempo fa, dopo Pisa. Lo ripete anche adesso, a ognuno.


Stanno (quasi) tutti bene. Pure Billong, che si è allenato regolarmente con i compagni e allo Zini dovrebbe poter accomodarsi in panchina, al pari di Cicerelli, Firenze e Giannetti. Heurtaux ha lavorato a parte. Tutti in posa, prima dell'allenamento, per la foto di gruppo. Compresi i dirigenti rigorosamente in giacca e cravatta e l'infortunato Dziczek, che il prato dell'Arechi proprio non riesce a calpestarlo in occasioni ufficiali. Ha posato coi compagni, poi ha indossato di nuovo il tutore al ginocchio ed è andato via in stampelle. Si rivedrà a dicembre. L'unico assente era Valerio Mantovani. Forse ci penserà photoshop in futuro per la foto. Nell'immediato, per provare a riportarlo in forma, se ne occupa il personal trainer Dario Maggesi a Roma. Solo tanta palestra e fisioterapia, per adesso. Rientrare a febbraio è l'obiettivo del difensore. Capitolo Cerci. L'ex attaccante dell'Ankaraguku ha avuto qualche problemino al ginocchio destro nei giorni scorsi. Roba di poco conto. Patron Mezzaroma afferma che «il destino è nelle sue mani e dipenderà tutto da lui» e anche Ventura è dello stesso avviso. Non è disposto a fare sconti al suo pupillo ai tempi del Torino. «Quando ha fatto due apparizioni brevissime, qualcuno ha usato il termine imbarazzante. Alessio sta vivendo la squadra e deve lavorare, non può essere un comprimario: o è Cerci, o è inutile averlo. Io mi auguro che prima o poi torni il vero Cerci, però questo dipende da lui e non da me», il giudizio lasciato non più tardi di una settimana fa. La situazione resta la stessa: il 32enne effettua spesso un potenziamento a parte assieme al preparatore Filetti, come fatto anche ieri, nel tentativo di ritrovare se non lo smalto di una volta almeno una buona porzione di rapidità ed esplosività che ne hanno fatto un calciatore di livello internazionale. Navette, scatti, lavoro col pallone: lo staff sta facendo di tutto per rimetterlo in carreggiata. Fin quando non lo sarà, Ventura lo terrà più vicino alla panchina che al campo. Questo pomeriggio (ore 15, porte rigorosamente chiuse) il penultimo allenamento prima della partenza per Cremona.
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