Salernitana in A, Lotito dribbla tutti:
«Rispetterò tutte le regole»

Salernitana in A, Lotito dribbla tutti: «Rispetterò tutte le regole»
di Alfonso Maria Avagliano
Martedì 11 Maggio 2021, 12:00
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«Io mi atterrò scrupolosamente e pedissequamente al rispetto delle norme, per chi sa leggerle». È il messaggio di Claudio Lotito in risposta agli sguardi che vanno a giugno, alle scadenze delle norme sulla multiproprietà dell'articolo 16 bis delle Noif. Lo pronuncia dall'Hotel Elite di Cascia, dove la Salernitana è approdata ieri a tarda sera per festeggiare la promozione. Ad accoglierla c'erano la proprietà e il ds Fabiani. Discorso al gruppo da parte dell'imperatore Claudio: «Salerno deve esservi riconoscente, non credevano in voi e avete dimostrato di essere più forti». 

«Ho mantenuto l'impegno che avevo assunto e sono felice, vale più di tutto il resto. Abbiamo scalato categorie e vinto trofei fin dai dilettanti in dieci anni. Un percorso di questo tipo non possono vantarlo tutte le società. Sono contento perché non tutti credevano che potessimo raggiungere la Serie A. Lo abbiamo fatto per la città di Salerno ha detto il co-patron - Il motto Lotito risultato garantito è verità. Non sono regali di compleanno (ha compiuto 64 anni ieri l'altro, nda) ma un atto di giustizia per il lavoro svolto, per l'organizzazione, l'impegno profuso da tutti gli addetti ai lavori e il supporto di un certo numero di persone. Del resto, io e mio cognato a Salerno non siamo stati benvoluti: c'erano i cartelli con scritto wanted con la faccia del sottoscritto». In effetti, soprattutto l'estate scorsa l'indice di gradimento della proprietà era caduto ai minimi storici. «Le mete non si annunciano, si raggiungono. I tifosi devono essere contenti e grati, hanno incassato la Serie A che avevano visto solo tanti anni fa poche volte. Non ho mai creduto a potenziali disegni o a dietrologie, sono abituato a lavorare e a far parlare i fatti». Curiosità: ieri pomeriggio Adriano Galliani, ad del Monza, ha chiamato Lotito per congratularsi. Un gesto distensivo dopo le polemiche del finale di stagione. Dribbling sul futuro: «Ora non conta. La Salernitana deve avere un'organizzazione autonoma e che le consenta di poter essere libera. A Salerno mi volevano mandare via: mi chiamano Robin Hood, combatto contro le ingiustizie e ne pago inizialmente le conseguenze, poi i fatti mi danno ragione». Lotito riavvolge il nastro: «Abbiamo allestito un organico molto forte. Se non avessimo sbagliato tre rigori, avremmo portato a casa 8 punti in più. Tutto lo staff ha lavorato alla grande, quando ho scelto Castori l'ho convocato e gli ho detto che ci avrebbe portato in A».

L'elogio anche alla squadra: «Il calcio non è un gioco individuale. Conta lo spirito corale, ho visto grande coesione anche nei giocatori in tribuna, pronti a determinare un incentivo in più agli altri. La Salernitana è una squadra battagliera e gli obiettivi si raggiungono attraverso determinazione ed umiltà. Questa è una squadra operaia che non si è montata la testa e ha messo cuore, fisico e voglia di raggiungere un obiettivo a tutti i costi». 

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Sulla stessa lunghezza d'onda Marco Mezzaroma. «Siamo stati più forti di tutto e tutti. Alcuni dicevano che non volevamo andare in A, sono contento di averli smentiti e di averli resi felici. È bello quando riesci a dare un po' di gioia. In questo momento ce n'è bisogno: ho visto la partita di Pescara da solo, chiuso in una stanza. Sono scaramantico e solo a promozione ottenuta riesco ad avere un momento di rilassatezza. Siamo stati tutti bravi a raggiungere un risultato storico. Non ho mai visto un gruppo unito come quello di quest'anno, questa motivazione da parte dei calciatori mi ha sempre fatto ben sperare. Ci hanno sempre creduto, se la sono meritata». Al triplice fischio del match di ieri, la prima di una lunga serie di chiamate al suo numero è stata quella di papà Gianni. «Che è un grande tifoso e spesso devo dirgli di stare più tranquillo, perché ha una certa età - confessa - la società avrebbe voluto raggiungere prima questa promozione. Negli anni precedenti l'obiettivo è stato sempre quello e in partenza eravamo anche più confidenti. Abbiamo appurato che era meglio volare basso e non fare proclami». E ora che si fa? «Festeggiamo, ci prendiamo due giorni meritati. Fateci godere. Ho sempre detto, inascoltato, che avrei voluto volentieri pormi il problema multiproprietà ed ora sono contento di averlo. Ho sempre detto anche che la norma poteva essere in alcune parti eccessiva, ma non dipende da noi. Mi è sembrato che federazione abbia inteso fare altro, ma ai tifosi dico di stare tranquilli: troveremo la migliore soluzione». 

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