Vincono Cittadella, Padova e Spezia
​Segna ancora il figlio di Ravanelli

Vincono Cittadella, Padova e Spezia Segna ancora il figlio di Ravanelli
di Vanni Zagnoli
Sabato 1 Settembre 2018, 20:36 - Ultimo agg. 3 Settembre, 01:43
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A Cosenza non si gioca, per le zolle non idonee, in alcune zone del campo, secondo anche il parere dell’agronomo della Lega di serie B. La discussione è proseguita a lungo, il Verona ha rifiutato di giocare, il manto era stato sistemato da poco.

A La Spezia, i liguri battono il Brescia per 3-2. La squadra del presidente Cellino segna con Donnarumma al 1’, lo Spezia ribalta rapidamente la gara con la doppietta del 20enne Nicholas Pierini, esterno offensivo in prestito dal Sassuolo, ai primi gol in B: è figlio di Alessandro, ex difensore di Udinese e Fiorentina, ora tecnico della Primavera spezzina. Il 2-2 è di Morosini al 20’. Nel secondo tempo, autotraversa del “bresciano” Mateju, l’ex Pasquale Marino si gioca la carta Gyasi e il ghanese risolve la gara, al 29’, di testa, servito da Mora. 

A Padova, si torna a giocare in serie B dopo 4 anni, fa festa il popolo biancoscudato, per 1-0. Decide Luca Ravanelli, solo omonimo del figlio di Fabrizio, centrale difensivo che è l’uomo dei derby: l’anno scorso con il Bassano, in C, domenica in gol a Verona, stavolta mata il Venezia. «Compito mio è difendere - racconta -, dobbiamo vincere l’uno contro uno, per mantenere il vantaggio». E la squadra di Bisoli c’è riuscita, dopo una partenza titubante.

All’Euganeo c’è l’esaurito per la capienza attuale, con 8000 tifosi di casa contro 600, arrivati in treno. 

Piace Luca Clemenza, che esalta il portiere Lezzerini. Al 39’, risolve la punizione dalla destra del trequartista arrivato dalla Juve, il colpo di testa di Ravanelli è sotto la traversa. Il Padova va a segno solo con difensori, in stagione, in coppa Italia con il Monza aveva realizzato Capelli. Fra gli arancioneroverdi, Citro è in ritardo, Falzerano nella ripresa manca la porta, da fuori. Il solito Clemenza ogni tanto crea scompiglio e per la classe ricorda El Shaarawi e Del Piero, sbocciati qua: «Ho ancora tanto da lavorare».

La squadra di Stefano Vecchi manovra ma non è irresistibile, al contrario dei suoi due anni nella Primavera dell’Inter.

A Carpi c’è la nuova tribuna dello stadio Cabassi, con esordio davanti al suo pubblico di Marcello Chezzi, nuovo tecnico biancorosso, partito dai dilettanti della Virtus Castelfranco, perderà 1-0 con il Cittadella. Il portiere carpigiano Colombi entra in campo con la salvietta, per detergersi dal caldo, poi arriverà anche la pioggia. 

L’avvio è degli emiliani, Di Noia e Concas impegnano Paleari, poi i granata sono più insidiosi, con Schenetti e Settembrini. Nel primo tempo il gioco effettivo è di appena 19’, da record negativo. Nella ripresa l’uscita bassa di Paleari su Sabbioni, replica Schenetti, con respinta di Colombi a mani aperte. Il contatto fra l’ex Arrighini e Adorni fa gridare al rigore i tifosi modenesi, vicini al gol anche con Jelenic e con Mokulu, che conclude alto. Il Carpi costruisce più della scorsa stagione, quando era allenato da Antonio Calabro, Piscitella però non inquadra la porta e poi esalta Paleari, figlio d’arte, del portiere anni ’80. In genere il Cittadella crea molto più di quanto raccoglie, per una volta è fortunato: a 10’ dalla fine, punizione dalla trequarti di Iori, Proia è dimenticato dalla difesa, infila in acrobazia. Tensione per lo scontro in uscita di Paleari, su Mokulu.














 

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