Affrettare la scelta limitandola al ballottaggio tra Roberto Turino e Aimo Diana o aspettare almeno un'altra settimana Stefano Vecchi? È l'enigma di queste ore che accompagna il lavoro della triade nel quartier generale di Montefalcione.
Una domanda che nasconde al suo interno già il desiderio di affidare la panchina all'artefice del miracolo Feralpisalò che tra il 25 e il 30 maggio sarà impegnato nella semifinale playoff per l'accesso alla serie B contro il Palermo di Silvio Baldini. Una vera e propria impresa quella realizzata dall'ex tecnico di Inter, Venezia e Sudtirol che ha un po' scombussolato i piani di Enzo De Vito. Il direttore sportivo di Capriglia, infatti, già nell'estate del 2018 aveva a lungo corteggiato l'allenatore bergamasco per convincerlo a scendere per la prima volta al Sud. Cosa che, circa un mese fa quando c'è stato il primo contatto, Vecchi si era detto disposto a fare dichiarandosi persino onorato e lusingato di poter allenare un club blasonato come l'Avellino.
Ecco perché, dovesse in giornata lasciare ancora una porta aperta ai biancoverdi persino in caso di conquista della serie B, D'Agostino e De Vito potrebbero tranquillamente decidere di aspettarlo e rinviare la fumata bianca. In questo caso il rischio minimo sarebbe quello di poter annunciare il successore di Carmine Gautieri tra una settimana esatta, quello massimo di arrivare addirittura alla finale di metà giugno. Insomma una decisione delicata che la triade prenderà in giornata soprattutto in base a quella che sarà la risposta di quello che al momento è uno degli allenatori più corteggiati della Lega Pro. Diversamente nel quartier generale di Montefalcione il dubbio sul ballottaggio tra Roberto Taurino e Aimo Diana potrebbe essere sciolto persino in giornata. All'indomani della clamorosa eliminazione della Reggiana per mano della Feralpisalò, infatti, il presidente emiliano Romano Amadei ha praticamente annunciato il divorzio dall'ex terzino del Brescia: «Con Diana - ha detto - avevamo un accordo sul rinnovo automatico soltanto in caso di promozione in serie B». Epilogo che lo stesso Diana, in realtà, aveva già lasciato trasparire venerdì sera nel mea culpa recitato in sala stampa. L'allenatore bresciano, malgrado 86 punti conquistati in campionato che non sono bastati per superare il Modena di Tesser (88), ma anche ben 72 reti realizzate con la sua squadra, ha quasi etichettato la sua esperienza in Emilia come un fallimento.
Incroci curiosi di cui, in queste ore, spera di approfittare Roberto Taurino, ormai libero da impegni playoff da dieci giorni ma anche dal vincolo contrattuale con la Virtus Francavilla stracciato il giorno dopo aver espresso parole al miele verso la piazza di Avellino. Il tecnico leccese, che ha il vantaggio di conoscere il girone meridionale meglio degli altri due, ha anche la duttilità di non essere vincolato ad un modulo preciso (Vecchi predilige il 4-3-1-2 mentre Diana spesso ha utilizzato il 3-4-1-2) come ha dimostrato quest'anno con il Francavilla alternando il 3-5-2 al 4-3-3. Aspetto tattico da tenere in debita considerazione anche perché difficilmente si riuscirà ad esaudire il desiderio di rivoluzione totale espresso dalla famiglia D'Agostino nel post Foggia.
Dopo i primi colloqui avuti con gli agenti dei 23 calciatori sotto contratto sono stati davvero pochi quelli che hanno accettato, senza batter ciglio, l'idea di doversi trovare un'altra sistemazione senza paventare eventuali incentivi all'esodo. Ecco perché, inevitabilmente, chiunque sarà il successore di Carmine Gautieri finirà per valutare la rosa e conservare, gioco forza, qualche spina. Valutazioni che per adesso appaiono premature a meno che da questa mattina, nel caso di un no definitivo di Stefano Vecchi, l'Avellino non decida di affidare subito la panchina ad uno tra Diana o Taurino. Logicamente con il rinvio anche di un solo giorno della fumata bianca, il favorito resterebbe d'ufficio lo stesso Vecchi, unico papabile tuttora impegnato nella post season per approdare in cadetteria.