Avellino, pronta la rivoluzione
dopo la vendita

Avellino, pronta la rivoluzione dopo la vendita
di Titti Festa
Giovedì 21 Novembre 2019, 11:37
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Quando finirà definitivamente l'era De Cesare e comincerà quella Izzo? Il refrain tra i tifosi dell'Us Avellino 1912 non cambia oramai da settimane, ma in questi ultimi giorni il traguardo sembra essere davvero vicino e dunque per il passaggio di consegne mancherebbe davvero poco. Ma andiamo con ordine.

A spuntarla rispetto alla cordata targata Ap Green è quella dell'imprenditore sannita per una serie di motivi. Prima di tutto per l'offerta, pari ad un milione e trecentomila euro, e poi perché sono state effettuate, notizia che il Mattino aveva già riportato la scorsa settimane, diverse verifiche da parte della Guardia di Finanza, su indicazione del pubblico ministero Vincenzo d'Onofrio (che ha espresso parere favorevole alla cessione), sulle aziende dei tre membri della cordata. Verifiche che hanno dato esito positivo, da qui la richiesta, da parte dell'amministratore delegato Dario Scalella e del custode giudiziario Francesco Baldassare, al Gip di dissequestro del bene Us Avellino 1912. Nell'atto successivo firmato dal giudice Marcello Rotondi infatti, atto che ha permesso appunto il dissequestro del club, è stato anche affidato all'amministratore giudiziario, Francesco Baldassare, il compito di chiudere l'accordo con i potenziali acquirenti del gruppo Izzo e, passaggio da non sottovalutare, di sottoscrivere il rogito notarile per la cessione.

Dunque la figura chiave e di potere è quella del custode giudiziario che ora si sta adoperando per risolvere le ultime formalità, si tratta di una serie di tecnicismi civilistici obbligatori per arrivare alla fumata bianca, propedeutici alla stipula dell'atto davanti al notaio. Stipula per la quale Luigi Izzo, Nicola Circelli e Nicola Di Matteo spingono fortemente e che vorrebbero formalizzare già all'inizio della prossima settimana.


Solvibilità, modalità di pagamento, onorabilità e offerta erano i criteri guida per la vendita del club. Ebbene la cordata casertano-beneventana è riuscita ad assolverli tutti. Da punto di vista delle modalità di pagamento per esempio la caparra di 100 mila euro è stata già data alla Sidigas, altri 750 mila euro saranno versati alla sottoscrizione del rogito notarile, il resto, fino ad arrivare a un milione e trecentomila euro, in due rate con scadenza a gennaio e marzo. Se per Luigi Izzo, che sarà il presidente del club, si tratta della prima esperienza nel mondo del calcio, il suo socio Nicola Circelli è reduce dalla avventura negativa con il Campobasso e Nicola Di Matteo da quelle con il Teramo, che gli costò l'esclusione in realtà dopo le dichiarazioni sulla «camorra come scelta di vita», Imolese e Sant'Arcangelo. In bilico c'è proprio la posizione di Di Matteo che avrebbe rilanciato addirittura per chiedere la maggioranza delle quote: secco il no di Izzo che vuole tre soci al 33 per cento, altrimenti è pronto ad andare avanti da solo o a far entrare un nuovo socio, di cui però non si conosce ancora l'identità. Si parla di De Lucia, imprenditore amico di Izzo che però non sarebbe l'unico interessato ad entrare nel club biancoverde.

Con l'arrivo della nuova proprietà ci sarà un cambio di dirigenza. Possibile ipotizzare, con Izzo presidente, che Nello Martone sarà il direttore generale e Filippo Polcino l'amministratore delegato. Ci sarà spazio anche per l'ex arbitro Carmine Russo di Nola, forse come accompagnatore, era a Caserta con Martone, e in quest'ottica Salvatore di Somma, dopo aver allestito una rosa con tante difficoltà la scorsa estate, rimarrebbe come ds. Edoardo Chiacchio, come è noto, sarà il legale sotto l'aspetto sportivo mentre l'avvocato Luigi Petrillo, presidente dei penalisti avellinesi, è colui che si occuperà di tutte le altre questioni, anche quella della grana stadio Partenio-Lombardi considerato che il debito di 76 mila con il Comune di Avellino resta eccome. Naturalmente gli stipendi, il pagamento va effettuato entro il 16 dicembre, saranno a carico della nuova società che dovrà anche operare sul mercato e programmare il futuro. Intanto l'Ap Green non molla la presa. «Aspettiamo di capire come evolve la situazione ha detto l'avvocato Edonolfo Nittolo anche perché secondo noi non succederà nulla prima del tre dicembre, considerando che ci potrebbe essere la revocatoria della vendita e che dunque il quadro potrebbe completamente cambiare».
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