Avellino, difesa colabrodo: troppe reti al passivo

In vista del match con il Foggia osservati speciali Aya e Dall'Oglio

L'ennesimo gol subito dall'Avellino
L'ennesimo gol subito dall'Avellino
di Marco Ingino
Martedì 7 Marzo 2023, 09:58 - Ultimo agg. 14:22
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L'aspetto più inquietante di una classifica da film horror è riflesso nella difesa colabrodo che spalanca, fin troppo facilmente, la porta agli avversari. Un reparto in crisi dove, da ormai sette turni, entra acqua da tutte le parti. La banda del buco ha in questo frangente la certificazione dei 15 gol incassati tra la 23esima e la trentesima giornata: 2 a Messina, 2 a Potenza, 1 in casa contro il Crotone, 3 a Cerignola, 2 dalla Viterbese, 1 dalla Virtus Francavilla e ben 4 dalla capolista Catanzaro. Quasi due reti a partita.

Una media da retrocessione e in controtendenza con quella di una squadra che, seppur senza mai convincere e con un'andatura altalenante, nelle precedenti 22 sfide era scesa sotto la media di uno a partita beccandone 20.

Fotografia da profondo rosso che, nella speciale classifica delle reti subite, piazza i biancoverdi tra il decimo e l'undicesimo posto in compagnia del Monopoli. Posizione praticamente in linea con quella di una classifica reale a conferma del fatto che, al di là della filosofia zemaniana portata a realizzare sempre una rete più dell'avversario, l'equilibrio di una squadra vincente si misura soprattutto in base alla solidità del pacchetto arretrato. Verità che emerge lampante nel girone C dove i pacchetti arretrati di Catanzaro (12 ) e Crotone (24) sono quelli più granitici mentre Gelbison (28), Picerno (30) e Cerignola (32) stanno andando oltre ogni più rosea previsione della vigilia grazie ad una eccellente fase di non possesso. Parentesi che l'Avellino di Massimo Rastelli ha vissuto, quasi come un incantesimo, soltanto tra la 15esima e la 22esima (solo due gol incassati) giornata quando, dopo le prime 5 partite del nuovo corso caratterizzate da 8 reti subite, la coppia Auriletto - Moretti era addirittura riuscita a proteggere Pasquale Pane alla perfezione per ben 6 volte con la rete inviolata.

Roba d'altri tempi e figlia di una squadra estremamente equilibrata che, fino alla sfida contro il Pescara, sembrava aver trovato la quadratura del cerchio.

Chiamato a trovare una soluzione per tamponare l'emorragia di gol, l'allenatore di Pompei ha nelle ultime due partite rispolverato la difesa a tre su cui edificò le fortune del suo vecchio Avellino.

Esperimento che per il momento ha prodotto risultati in chiaroscuro evidenziando comunque delle carenze strutturali nei due braccetti, lenti e macchinosi. Malgrado ciò i settanta minuti contro il Catanzaro, fino a quando ha retto la condizione fisica generale, ha lasciato intravedere qualche spiraglio di miglioramento.

Senza lo squalificato Auriletto e con Aya tuttora in infermeria, tuttavia, non sarà semplice riproporre contro il Foggia (altra squadra da 3-5-2) l'assetto a tre. Per pensarci c'è chiaramente tempo ma soprattutto ci saranno allenamenti per capire lo stato di forma di Aya e degli oggetti misteriosi Sottini e Perrone arrivati dal mercato di gennaio.

Dalla ripresa degli allenamenti di ieri non sono intanto arrivate buone notizie al riguardo del difensore centrale e di Dall'Oglio. Entrambi hanno continuato a lavorare in disparte alternando esercizi ginnici a terapie. L'impressione è che, seppur dovessero farcela a rientrare in gruppo tra oggi e domani, difficilmente potranno ritagliarsi più di qualche minuto contro il Foggia.

Diversamente, dopo il turno di riposo, è tornato abile e arruolabile Agostino Rizzo che ha svolto l'intera seduta senza accusare dolore al ginocchio destro. Con il capo cosparso di cenere e tanta voglia di rispondere sul campo, infine, si è rivisto pure Mamadou Tonkara che a Catanzaro non era stato convocato per scelta tecnica.

Una decisione che ha fatto rumore ma che il trainer di Pompei ha preferito non commentare in pubblico. Il chiarimento sembra aver riportato serenità nell'ex Cittadella che, sul finire della seduta di ieri pomeriggio, si è messo particolarmente in mostra nella partitella in famiglia disputata tra quanti non avevano preso parte alla gara del Nicola Ceravolo.

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