Avellino, c'è l'esonero di Braglia:
al suo posto arriva Vivarini

Avellino, c'è l'esonero di Braglia: al suo posto arriva Vivarini
di Titti Festa
Martedì 5 Ottobre 2021, 08:40
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Purtroppo non stiamo andando bene e qualcosa deve cambiare, stiamo cercando un nuovo allenatore: le parole di Angelo Antonio D'Agostino dal palco di Montefalcione, dopo la sua elezione a sindaco, sono chiare e non lasciano spazio a dubbi perché se nel calcio è impossibile cambiare ventiquattro giocatori è inevitabile che a pagare sia chi li guida. E così non c'è ancora l'ufficialità che arriverà oggi, ma Piero Braglia non è più l'allenatore dell'Us Avellino.

Al suo posto è pronto Vincenzo Vivarini, lo scorso campionato all'Entella per pochi mesi dopo l'esperienza con il Bari, dove sfiorò la serie B fermandosi in finale, e quella con il Latina, solo per citarne alcune. Il contratto sarà biennale e resta da scoprire da dove ricomincerà dal punto di vista tecnico tattico visto che sono due i moduli più utilizzati dal trainer, originario di Ari, in provincia di Chieti, ovvero il 4-3-1-2 adottato spesso nelle ultime stagioni e 3-5-2, sua certezza ai tempi di Teramo. Anche caratterialmente è opposto a Braglia: meno diretto con i giornalisti e i calciatori, più diplomatico e calmo, Vivarini arriva ad Avellino con il chiaro intento di conquistare quella promozione tra i cadetti che con molta amarezza ha visto sfumare contro la Reggiana, quando era vicinissimo al traguardo.

Gli altri nomi papabili, se Vivarini dovesse sfumare, sono quelli di Pasquale Marino, che chiede un biennale, e Pasquale Padalino, reduce dal buon campionato con la Juve Stabia. Paga dunque Piero Braglia, in piena crisi di identità, di idee ed anche di parole. L'analisi fatta nel dopo gara di Viterbo ha fatto capire chiaramente la sua incapacità di trovare la chiave per arrivare alla testa e al cuore dei calciatori. Perché tra i tanti problemi di gestione dello spogliatoio, uniti a quelli degli infortuni, c'è stato anche quello del rapporto tra i singoli.

Diversi gli elementi della rosa con i quali il tecnico non andava più d'accordo, si vocifera addirittura di una mancanza di comunicazione, che hanno spinto la proprietà a cambiare rotta, senza naturalmente dimenticare i risultati disastrosi e la vetta lontana nove punti. Dovrebbe (il condizionale in questa fase è d'obbligo) restare invece in sella Salvatore Di Somma, ancora una volta, come successe già nel 2020, quando D'Agostino silurò Eziolino Capuano senza toccare l'ex bandiera dell'Avellino che, allora come oggi, di errori ne aveva commessi eccome.

E lo stesso trattamento che fu riservato a Giovanni Ignoffo (allora c'era De Cesare e non D'Agostino in società, ma sempre Di Somma come diesse ndr) è stato riservato ieri pomeriggio a Piero Braglia. Intorno alle undici di ieri mattina Salvatore Di Somma è infatti salito a Montefalcione per incontrare il presidente biancoverde. Una lunga chiacchierata in un bar del paese.

L'allenatore va via ma non prima che sia stato trovato il sostituto. E così se in un primo tempo Giovanni D'Agostino si lascia scappare che Braglia potrebbe non dirigere l'allenamento previsto per le quindici, poi è costretto a fare un passo indietro e a sottolineare che qualcosa sta per cambiare, ma non nell'immediato. Il tecnico toscano ed il suo staff, non ricevendo nessuna comunicazione, lasciano come sempre il Green Park Hotel per andare allo stadio Partenio Lombardi dove intanto è arrivato il diesse. Le porte si chiudono, anche quella carraia che solitamente è aperta, Di Somma entra per circa mezzora per parlare con allenatore e giocatori. Poi se ne va via, probabilmente per convincere Vivarini che intanto, contattato telefonicamente, dalla nostra redazione non smentisce né conferma l'interessamento dell'Avellino. Braglia dal canto suo, che è troppo esperto ed anziano per non capire cosa stia succedendo, dirige la seduta di lavoro al Partenio Lombardi come se nulla fosse, aspettando comunicazioni ufficiali che fino alla tarda serata non arrivano.

All'uscita gli sguardi sono tesi, nessuna voglia di parlare mentre a Montefalcione Angelo D'Agostino viene eletto sindaco e riceve l'abbraccio della sua comunità. Dal palco le dichiarazioni che chiariscono quello che sta succedendo mentre i tifosi sui social sono scatenati, la maggior parte a favore dell'esonero di Braglia, diversi scettici se dovesse rimanere Di Somma, colpevole come l'allenatore non solo per i risultati ma soprattutto per la rivoluzione della rosa, che ha cambiato completamente faccia senza però essere puntellata nei ruoli chiave ovvero quello del centrocampista regista e di un altro attaccante di peso. Alle assenze di ruoli vanno aggiunte quelle degli infortunati con Kanute, Di Gaudio, Scognamiglio e tanti altri ancora da recuperare. Per Vivarini il lavoro sarà complesso e la strada tutta in salita.
 

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