Avellino, il cuore non basta: troppo
forte il Bari, inutile gol di Albadoro

Avellino, il cuore non basta: troppo forte il Bari, inutile gol di Albadoro
di Marco Ingino
Lunedì 2 Marzo 2020, 08:30
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Sotto gli occhi del neo patron Angelo Antonio D'Agostino, che questa mattina firmerà l'atto per acquisire il 90% delle quote, ma ancora senza tifosi al seguito, che attendono l'ufficialità, l'Avellino ha frenato la sua corsa verso i playoff contro un Bari (2-1) che, complice la sconfitta della Reggina, ha riaperto quella per la promozione diretta. Malgrado l'esasperato tatticismo dei biancoverdi, che hanno spesso bloccato l'avversario in mediana, la qualità della corazzata pugliese per 75' ha fatto la differenza soprattutto nelle giocate di Laribi e Antenucci. Nella parte finale del match, però, è venuto fuori il cuore degli irpini che hanno comunque tenuto in ansia i padroni di casa fino al triplice fischio.
TATTICISMO ESASPERATO
Senza gli attaccanti Pozzebon, Alfageme e Sandomenico, Capuano è ripartito lo stesso dal suo canonico 3-4-2-1 in cui, in extremis, ha inserito Izzillo. L'ex pisano, tornato in gruppo solo alla vigilia dopo la distorsione rimediata a Vibo Valentia una settimana fa, ha agito alle spalle di Albadoro in tandem con Micovschi ma non si è praticamente mai visto. Galvanizzato dal successo del Monopoli a Reggio Calabria, che ha riaperto il campionato, ma anche dai 23 risultati utili consecutivi, il Bari ha risposto con il suo 4-3-1-2 da categoria superiore con Laribi alle spalle di Antenucci e Simeri. Proprio Simeri, nei primi 15' di studio, ha trovato tempo e spazio per esplodere due volte il suo destro senza però inquadrare lo specchio della porta di Dini. Senza esito anche la doppia risposta dell'Avellino affidata ad un sinistro, alto, di Parisi e una discesa di 60 metri dello stesso esterno che, in area, si è schiantato contro Sabbione. Schermaglie di una partita fino a quel momento monocorde, ma senza particolari sussulti, che si è sbloccata alla mezzora esatta grazie alla giocata di Antenucci.
COLPO ANTENUCCI
Il calciatore più tecnico della contesa, appostato come un falco, ha approfittato di un errore di Laezza a cui nemmeno Morero è riuscito a porre rimedio e con un sinistro chirurgico ha bucato Dini, fino a quel momento completamente inoperoso. Il vantaggio non ha modificato l'inerzia della partita con il Bari impegnato nel suo tiki taka e l'Avellino arroccato in difesa per ripartire in contropiede. Cosa che ha fatto in maniera perfetta Parisi, a quattro minuti dall'intervallo, ma Albadoro ha alzato incredibilmente la mira a pochi metri da Frattali.
LA RIPRESA DEGLI EX
Nella ripresa Capuano ha provato a rivitalizzare il suo undici con un triplo cambio: dentro Garofalo, Rizzo e Ferretti per De Marco, Morero e Izzillo. Tutto inizialmente inutile perché, senza dargli nemmeno il tempo di risistemare lo scacchiere, la squadra di Vivarini ha chiuso il conto su palla da fermo: punizione di Laribi per Antenucci che, elusa la marcatura di Celjak, ha messo l'ex Perrotta nelle condizioni di colpire a porta spalancata. Doppio vantaggio con il minimo sforzo e risultato praticamente in ghiaccio per una squadra esperta come il Bari che però ha peccato di troppa presunzione. I pugliesi, infatti, hanno ripreso a far girare palla senza rischiare nulla ma, proprio allo scoccare della mezz'ora, Di Paolantonio ha intercettato un pallone al limite di un distratto Scavone e innescato Ferretti il cui sinistro è stato respinto, a fatica, da Frattali proprio sui piedi di Albadoro. Preciso, stavolta, il diagonale dell'altro ex di turno che ha accorciato le distanze. Spaventato dalla possibile reazione dei lupi, Vivarini ha imitato Capuano con un triplo cambio: D'Ursi per Antenucci, Hamlili per Scavone e Terrani al posto di Laribi. Con forze fresche in campo e un baricentro più basso i pugliesi sono così riusciti a vincere e tornare in corsa per la promozione diretta lasciando all'Avellino comunque gli applausi e l'onore delle armi.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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