Avellino, il derby della continuità

La squadra torna in campo dopo aver travolto 4-0 il Taranto

In campo
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di Marco Festa
Mercoledì 30 Novembre 2022, 10:34
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Operazione continuità. L’Avellino torna in campo dopo aver travolto 4-0 il Taranto domenica scorsa al “Partenio-Lombardi”. L’obiettivo è alla stregua di un imperativo: sfruttare al massimo il secondo turno casalingo consecutivo in calendario per issarsi ulteriormente fuori dai bassifondi della classifica del girone C di Serie C. 


Alle 21 il fischio d’inizio del derby con la Juve Stabia, valido per la sedicesima giornata. Incassata la stangata del Giudice Sportivo che per effetto dei disordini che si sono verificati nella partita dello scorso 7 novembre a Foggia ha ordinato le porte chiuse in occasione del match interno contro la Fidelis Andria del prossimo 11 dicembre, oltre a comminare cinquemila euro di ammenda, i biancoverdi proveranno ad approfittare della spinta che i tifosi non potranno garantirgli nel prossimo match tra le mura amiche. Tutto pronto per la seconda sfida di un tour de force, con tre gare in otto giorni, che è iniziato contro gli ionici allenati da Capuano e si concluderà domenica prossima in trasferta alle 17.30 contro la Turris. Turn over ragionato è, dunque, la parola d’ordine. Da una parte c’è la necessità di gestire uomini ed energie, data la serie di appuntamenti ravvicinati, dall’altra quella di evitare rivoluzioni al fine di preservare i precari equilibri, acquisiti con fatica. Nel mezzo la necessità di continuare lungo il solco tracciato per consolidare identità tecnico-tattica e mentalità vincente. Una miscela da creare con grande attenzione, attraverso una continuità di risultati cruciale sia in termini di crescita della consapevolezza dei propri mezzi sia di autostima. 
Il tempo delle scelte è di nuovo arrivato e, date le premesse, i cambi nell’undici iniziale rispetto a quello opposto al

Taranto non dovrebbero essere poi così tanti: tre o al massimo quattro.

In porta Pane ha silenziosamente scalato le gerarchie guadagnandosi il ruolo di titolare ed è remota la possibilità che venga scalzato da Marcone o Forte. In difesa potrebbero rifiatare Rizzo o Tito. Per prendere il posto del primo, sulla corsia destra, Illanes rappresenta una soluzione già provata dalla mezzora del secondo tempo nel corso dell’ultima gara. Un terzino bloccato che può tornare utile per limitare le scorribande di Mignanelli, l’ex che è rinato con la maglia dei gialloblu, e l’intraprendenza di Pandolfi. Se, invece, a riposare dovesse essere Tito, in attesa del ritorno di Bittante a gennaio, allora toccherebbe a Zanandrea colmare un vuoto d’organico giocando in un ruolo che comunque è nelle sue corde. Gli stessi Illanes e Zanandrea possono in ogni caso ambire a ritagliarsi pure un posto al centro della difesa in favore di Auriletto. Moretti è il punto fermo del pacchetto arretrato. 


A centrocampo con Casarini in cabina di regia è stato palese il salto di qualità. Il suo impiego nelle vesti di perno centrale, abbinato alla sua esperienza, è tornato tremendamente utile per dare solidità e sicurezza al reparto e a chi gli ha giocato ai lati. A tal proposito, Rastelli non ha lesinato parole d’elogio per Maisto, che si è calato con grandissima personalità in prima squadra. Il classe 2003 gioca a un tocco, massimo due, dimostrando più spensieratezza e sfrontatezza, nel senso buono del termine, rispetto a chi avrebbe dovuto fare la differenza e finora non ci è riuscito. È il caso di Franco, rimasto in panchina tre giorni fa e che se fosse utilizzato lo sarebbe per Matera più che per Maisto. Anche se in fase di interdizione si andrebbe a perdere certamente qualcosa. 


In attacco appare inverosimile che si faccia a meno di Trotta e Russo, determinanti con gol, giocate e applicazione per il ritorno al successo che mancava da quattro giornate. Kanoute e Ceccarelli scalpitano, ma è più probabile che siano protagonisti di una staffetta in corso d’opera. In rampa di lancio Murano, ringalluzzito dalla rete del 4-0 che ha interrotto il suo digiuno in campionato che si protraeva dal 30 gennaio. Fatto salvo l’impiego di Kanoute da falso nueve, l’ex Perugia si posizionerà al centro del reparto avanzato facendo scivolare Gambale tra i rincalzi. Restano indisponibili i lungodegenti Di Gaudio e Dall’Oglio. Ancora out anche gli acciaccati Aya, Micovschi e Ricciardi. Sugli spalti sono attesi circa tremila spettatori. Sfideranno il freddo e l’orario non certamente comodo nel mezzo della settimana tenendo conto che la mattina successiva c’è da svegliarsi per andare a lavorare. Ma al palinsesto tv e al cuor non si comanda. All’Avellino il compito di ripagare lo sforzo.

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