Tre giorni dopo il successo del Viviani di Potenza contro il Sorrento, l'Avellino di Michele Pazienza incrocia il Monopoli al Partenio Lombardi con l'obbligo della prima sosta a parco della vittoria. Imperativo categorico dettato da almeno tre ragioni: classifica ancora deficitaria; gioia casalinga che manca dal 12 marzo dello scorso campionato contro il Foggia; terzo sold out consecutivo (ieri sera restavano disponibili solo una cinquantina di tagliandi di tribuna) fatto registrare al botteghino da una tifoseria che inizia a lanciare segnali di impazienza per una capienza ridotta ad appena 6723 posti di cui 500 destinati alla squadra ospite.
Tre buoni motivi che stasera, fischio di inizio alle 20.45, spingeranno Tito e compagni a cercare di realizzare l'impresa di espugnare l'impianto di via Zoccolari. Esorcizzato giovedì scorso il doppio tabù della prima vittoria in campionato e del primo gol realizzato, alla squadra di Michele Pazienza adesso manca proprio la doppia replica in uno stadio divenuto spesso terra di conquista. Rinfrancati dal blitz di Potenza, però, ultrà e occasionali hanno dato l'ennesima dimostrazione di attaccamento ad un gruppo che stasera sarà guidato in panchina da Antonio La Porta.
Appiedato per un turno dopo il rosso rimediato giovedì nell'incandescente finale, l'allenatore di San Severo si accomoderà in tribuna al fianco di Giorgio Perinetti e il preparatore dei portieri Angelo Pagotto, anche loro fermati dal giudice sportivo. Una difficoltà ulteriore per una squadra che, non ancora al top della condizione fisica, affronterà il Monopoli con l'incognita della terza gara in una settimana. Incertezza che spinge lo staff tecnico irpino a fare una serie di valutazioni su quanti e quali calciatori alternare dall'inizio, soprattutto in qualche zona del campo dove non mancano i problemi. In mediana, in particolare, occorre fronteggiare le cinque pedine pugliesi con almeno altrettanti interpreti disposti al sacrificio.
Depennati dalla lista Santo D'Angelo, trauma contusivo alla caviglia destra con rischio di restare fermo per oltre un mese, e Luca Falbo, alle prese con un malanno muscolare, non ci sono alternative a Fabio Tito così come a Marco Armellino a meno che non si intenda adattare qualcuno. Sannipoli e Pezzella, che hanno ben impressionato nel finale del Viviani, invece, potrebbero venir utili sul versante destro per sostenere le giocate del play Palmiero e far rifiatare, almeno nel primo tempo, sia Cancellotti che Dall'Oglio.
Nel segno della continuità, ma anche come premio alle due gare contro Latina e Sorrento chiuse con la porta di Ghidotti inviolata, la linea difensiva sarà per la terza volta consecutiva tracciata lungo l'asse che collega Benedetti a Cionek passando per il centrale Rigione. Con tre bocche di fuoco tuttora a secco, infine, in attacco la logica dell'alternanza vorrebbe il tandem formato da Marconi e Sgarbi ma l'impressione della vigilia, anche per le caratteristiche tecniche dell'avversario e la necessità di dare un'altra chance di riscatto ai bomber, è quella che Marconi e Patierno possano ricomporre la coppia di panzer con Gabriele Gori pronto a subentrare nella ripresa al pari di Lorenzo Sgarbi. L'ex Sudtirol, di proprietà del Napoli, contro il Sorrento ha fatto intravedere giocate interessanti utili sia quando c'è la necessità di cercare di impostare il gioco in profondità sia quando occorre far ricorso ad estro, fantasia e un pizzico di stregolatezza negli ultimi 30 metri. Caratteristiche che il nuovo Avellino spera sempre che possano emergere dalle giocate di Lores Varela, trequartista di altra categoria ma che, nel 3-5-2 di Michele Pazienza, è per adesso ancora di difficile collocazione.
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