Avellino, l'unico obiettivo possibile è il settimo posto per i playoff

Si cerca il sostituto del dg De Vito

Avellino inguardabile con il Picerno
Avellino inguardabile con il Picerno
di Marco Ingino
Martedì 21 Marzo 2023, 11:00
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Leccarsi le ferite dopo l'ennesima batosta serve ormai a poco.
Nel chiuso del Partenio Lombardi, dove quest'oggi riprenderà la preparazione in vista della gara di sabato a Taranto, il mortificato lupo di Massimo Rastelli è chiamato a rialzare la testa per provare a salvare il salvabile.
A cinque partite dalla fine della stagione regolare e sulla coda di un campionato abbastanza compromesso, la prima cosa da mettere al riparo è l'onore.
Concetto che trasportato dai poemi omerici al calcio di oggi si riflette in quella dignità perduta nel secondo tempo da censura disputato contro il Picerno.


Una seconda frazione trascorsa in balia di un avversario apparso padrone assoluto della scena.
Spettacolo mortificante per una tifoseria che, al triplice fischio, ha chiesto a gran voce di voltare pagina e guardare già alla prossima stagione.
Consiglio saggio ma che non può di certo prescindere dalla chiusura onorevole di questa stagione in cui l'esclusione dalla griglia playoff finirebbe per certificare un flop clamoroso non solo dietro le scrivanie.
Ecco perché, al di là di quello che oggi sarà il responso medico per i degenti Benedetti, Pane, Aya e Dall'Oglio, le ultime cinque tappe non possono assolutamente essere affrontate a cuor leggero.
Classifica alla mano, con 15 punti rimasti in palio, l'impressione è che si possa puntare al massimo al settimo posto occupato attualmente dal Monopoli, altra delusa di questo raggruppamento.
I biancoverdi di Puglia, che hanno tre punti in più e lo scontro diretto a favore, hanno ieri esonerato l'ex nazionale Pippo Pancaro e affidato la panchina al suo vice Giacomo Ferrari.


Quasi un segnale di resa anche perché, stando al regolamento playoff, chi si classifica tra il quinto e il decimo posto si ritrova ad affrontare una sorta di montagna impossibile da scalare con turni ad eliminazione diretta in programma ogni tre giorni. Anche per questa ragione, l'ottimismo dei giorni scorsi ha lasciato il posto al pessimismo più cupo.
Come se non bastasse, davanti al primo scoglio della fase interna al girone, a giocare in casa con due risultati a disposizione su tre saranno la quinta contro la decima, la sesta contro la nona e la settima contro l'ottava classificata.
Meglio allora programmare di vivere alla giornata tentando di limitare i danni nelle prossime due gare in trasferta con il Taranto dell'ex Capuano e la Juve Stabia dell'ex Novellino (da ieri ha sostituito Pochesci) per poi giocarsi tutto sul rettifilo delle ultime tre sfide contro la Turris di Maniero in casa, l'Andria di Micovschi in trasferta e il Monterosi di Forte e Di Paolantonio in chiusura al Partenio Lombardi.
Cammino irto di insidie contro avversari in lotta quasi tutti per la salvezza che avranno motivazioni da vendere rispetto ad un Avellino ripiombato nella spirale della crisi.


Parallelamente mentre nello spogliatoio bisognerà assolutamente ritrovare forze e motivazioni, nel quartier generale di Montefalcione è in corso la riflessione sul futuro. Un'analisi a trecentosessanta gradi che parte dai singoli calciatori, passa per il tecnico Rastelli e finisce sul direttore sportivo De Vito, anello debole della catena. Il destino di quest'ultimo appare talmente segnato che sono già iniziati i casting per il successori affidati ad auto candidature e sponsorizzazioni di amici e agenti. Già tanti i curriculum visionati, ma ancora nessuna decisione presa anche perché si sta facendo strada l'idea, come richiesto dai tifosi nell'ultimo confronto post Francavilla, di individuare un direttore generale che possa prendere in mano la situazione. Di conseguenza, a meno che non si pensi ad una figura depotenziata in partenza, la scelta del successore di De Vito dovrebbe toccare proprio al direttore generale.
 

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