Le parole non bastano spesso a spiegare il reale stato d'animo di ognuno di noi. Le parole sono riduttive o semplificative, dipende dai punti di vista. Chicco Patierno ha provato ad usarle per trasmettere il turbinio di emozioni che lo ha accompagnato in una notte che ha aspettato a lungo, in silenzio e in concentrazione anche se con tanta rabbia. «Ero arrabbiato perché un attaccante vive per il gol, è aria, è vita per noi, ma poi mi sono rasserenato - ha svelato i- perché ho sentito l'affetto dei compagni la scorsa settimana e non poco. Per questo la doppietta la dedico a loro e poi a mia moglie e alle mie figlie, in fondo sono "vittime": non è facile stare al fianco di noi calciatori». Nella notte in cui il digiuno è finito non è neanche un caso che i due gol firmati dal bomber di Bitonto, che ama sfoderare in modo simpatico il suo dialetto pugliese accompagnato sempre da qualche battuta, siano stati accompagnati anche dalla rete di uno strepitoso Sgarbi e di un sorprendente Armellino che è partito come un diesel, ma che poi ha imboccato la strada giusta, un po' come tutta la squadra.
In tribuna Terminio il più contento di tutto sarà stato Carmine Ferrari, un tifoso che dal memorial Criscitiello in poi ha portato con sé allo stadio uno steccato con la scritta: "Patatierno facci un goal". La motivazione la spiega con molta chiarezza. «Patierno mi è sempre piaciuto, dai tempi della Virtus ma Francavilla non è Avellino e così ho cercato di fargli capire che vuol dire avere quella maglia addosso e di sostenerlo, anche di esaltarlo per fare in modo che lui facesse esaltare ed esultare noi tifosi». Perché da essere bomber da 19 gol a fallito, il passo è breve: lo è in qualsiasi piazza d'Italia in cui il calcio è passione morbosa, ma ancora di più ad Avellino dove spesso tutto finisce in un tritacarne pericoloso. Il rischio un po' c'è stato, dopo la clamorosa occasione fallita contro il Foggia e quella palla a fil di palo al'94 e la partita un po' grigia di Potenza.
«Mi hanno chiamato amici da tutta Italia la scorsa settimana per dirmi che ad Avellino mi stavano massacrando: non è vero, io ho sentito solo affetto e sostegno. E poi segnare sotto la Sud mi ha regalato una botta di adrenalina pazzesca, unica che faccio fatica a scordare». Così come non avrà scordato la richiesta dell'arbitro Cavaliere di Paola. «Alla fine del primo tempo mi ha rincuorato e detto di non preoccuparmi perché avrei segnato e poi mi ha chiesto la maglietta che gli ho regalato con molto piacere». La generosità è il suo forte: è un leader carismatico e simpatico, capace sempre di una buona parola per tutti e di sostenere i compagni soprattutto dopo un passaggio sbagliato, una palla persa, un errore di qualsiasi tipo. I tifosi hanno notato eccome queste doti così come apprezzano il fatto che non si risparmi mai, che sia generoso e combattivo: non a caso ieri su bacheche e forum i complimenti non si contavano davvero. Intanto dopo la giornata di riposo il bomber tornerà oggi con i compagni ad allenarsi al Partenio Lombardi. Porte aperte sia per la seduta pomeridiana di oggi che per quella mattutina di domani. Sotto osservazione c'è Falbo, alle prese con una elongazione al bicipite femorale destro mentre restano ancora lunghi i tempi per Sonny D'Angelo. Russo invece continua il suo percorso di riabilitazione. Da valutare anche Tito e Rigione usciti affaticati durante il match contro il Monopoli per i quali però non dovrebbero esserci grandi problemi.
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