Capuano sogna: «Voglio
l'Avellino in serie A»

Capuano sogna: «Voglio l'Avellino in serie A»
di Annibale Discepolo
Lunedì 9 Marzo 2020, 08:33
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«Questa vittoria la dedico a chi oggi purtroppo sugli spalti non c'era, al mio popolo biancoverde, a quei settemila assenti per motivi giusti a tutela precauzionale di sicurezza legati al coronavirus; la dedico anche alla nuova società che esordio casalingo migliore non poteva avere, visto il calibro dell'avversario, ma permettetemi di dedicarla anche a me: da oggi a salvezza praticamente messa in cassaforte, inizia un altro campionato che mi permette, il presidente D'Agostino e questa società me lo consentiranno, di provare a realizzare il mio antico, vecchio sogno, per ora realizzato solo a metà, che pubblicamente mi va di urlare: riportare l'Avellino in serie A». A squarciare un silenzio irreale di un Partenio Lombardi pari ad un deserto, privo di suoni, urla, calore, cori, incitamenti, ci pensa con una dichiarazione esplosiva, probabilmente legittima di una liberazione che lo tormentava dal suo arrivo, quello di una mission allora impossibile, ovvero la salvezza, ci pensa lui, Eziolino Capuano. «L'avevamo preparata benissimo, aggredendo altissimi la Ternana e collezionando diverse occasioni, come quella all'inizio nella zona destra difensiva; creando tantissimo, sbagliando innumerevoli occasioni da rete. Non era facile e l'impegno e la voglia di vincere che siamo riusciti a fare con un Albadoro definitivamente ritrovato con il terzo gol di fila, l'ottavo in totale, nonché con un fenomenale Di Paolantonio all'ottava realizzazione stagionale, specchio però di una prestazione maiuscola di tutta la squadra che abbraccio virtualmente e ringrazio di cuore anche a nome dei tifosi, dimostrano che questo Avellino da ora può farci divertire e divertirsi, pensando anche a costruire il futuro», dice Capuano che passa poi all'analisi dettagliati del match. «Nella stessa gara si sono infortunati due difensori, Laezza e Bertolo, avevo scelto di giocare col primo centrale, accantonando per l'occasione Zullo in quanto volevo prenderli altissimi e quindi preferivo un centrale più rapido nel discorso della scalate. Anche nella ripresa anche se ci siamo abbassati, avevamo dinanzi a noi praterie per ripartire: peccato che abbiamo sbagliato tantissimo, ma questi ragazzi non finiscono mai di stupire e complimenti a loro per la qualità del gioco ed anche allorchè finendo i cambi nella fase centrale del secondo tempo ho finito i cambi con Pozzebon che ha stretto i denti a seguito di infortunio, praticamente in dieci, lì abbiamo sofferto, con Laezza che ha rimediato un colpo alla testa ed è uscito, idem Bertolo: in una occasione abbiamo perso due uomini ma siamo comunque sempre ripartiti senza un terminale alto. Sono molto fiero, contento, orgoglioso; penso che abbiamo scritto ad otto giornate dalla fine la parola salvezza ed ora non vogliamo fermarci. Nelle ultime quattro sfide abbiamo incassato gol solo a Bari: non può essere un caso, questa è una squadra in crescita, che sa soffrire, ripeto, peccato solo per il nostro pubblico: se ci fosse stato, sarebbe stata l'apoteosi. Penso a loro, peccato che non abbiamo potuto assistere ad una prestazione del genere, della loro squadra per intensità, acume, voglia, carattere. Mi fa piacere ovviamente per la nuova proprietà e volevamo regalarla al presidente; stamattina (ieri) il presidente D'Agostino con il figlio l'ad Giovanni sono venuti a trovarci in albergo per il classico in bocca al lupo che ha portato fortuna».
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