Avellino, l'ira di Capuano:
«Giocatori poco concentrati»

Avellino, l'ira di Capuano: «Giocatori poco concentrati»
di Marco Ingino
Venerdì 21 Febbraio 2020, 08:46
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Una sfuriata tra primo e secondo tempo, in perfetto stile Capuano, per spronare la squadra.
Al tecnico di Pescopagano il fatto che il suo Avellino abbia smarrito la strada della vittoria da ormai sette giornate non va assolutamente giù, al pari del calo di concentrazione palesato da qualche suo calciatore a metà settimana.
Di conseguenza ieri pomeriggio, nel rientrare nello spogliatoio dopo i primi 45 minuti disputati in maniera non certo brillante contro il Castelfranci, Capuano ha perso la pazienza alzando la voce: «Domani mattina vi faccio allenare alle sette», è stata la frase che Capuano ha urlato con rabbia ai suoi ragazzi che è arrivata chiaramente fino a quanti hanno assistito, infreddoliti, dalla Tribuna Terminio al test infrasettimanale contro la compagine irpina militante in prima categoria.
Il perché dello sfogo, al di là del risultato parziale di 3 a 0 maturato per la doppietta di Izzillo e il sigillo di Pozzebon, è stato figlio di tante giocate fumose ed individuali che l'allenatore non ha affatto gradito agitandosi spesso in panchina.
Mischiando parecchio le sue carte, Capuano ha nel primo schierato la squadra con il 3-4-2-1 sperimentando la fantasia di Ferretti e Izzillo alle spalle di Pozzebon. Davanti a Tonti, invece, Morero ha diretto la difesa con Illanes a destra e il rientrante Bertolo a sinistra apparso ancora debilitato dai postumi dell'influenza.
Sotto gli occhi di Nicola Circelli e Ciriaco Cusano, che hanno assistito dalla tribuna all'amichevole, Capuano ha dato anche una chance all'argentino Federico che, al fianco di Di Paolantonio, ha confermato di essere in ripresa dal punto di vista della condizione fisica andando spesso in pressing sul portatore di palla.
Spesso avulsi dalla manovra e poco incisivi gli under Rizzo, a destra, e Parisi, a sinistra, hanno rispecchiato l'andamento di una squadra che, come detto, nel primo tempo è apparsa inceppata, priva di idee ma soprattutto incapace di applicare i dettami del tecnico.
L'unico lampo che ha strappato un sorriso a Capuano è arrivato su schema da calcio d'angolo con Izzillo che è stato messo nelle condizioni di battere a rete da pochi metri dopo un perfetto blocco di Morero e Pozzebon a centro area.
Nella ripresa, senza Sondomenico e Alfageme che si sono allenati in disparte senza scendere in campo, Capuano ha confermato lo stesso canovaccio tattico stravolgendo del tutto l'undici iniziale. In difesa, davanti a Dini, hanno agito Njie e Laezza da braccetti con Zullo centrale, mentre in mediana Celjak è stato riconsegnato al suo ruolo di esterno destro con De Marco sul fronte opposto. Inedita la coppia centrale incentrata sul palleggio di Garofalo e Rossetti che, contro un avversario ormai alle corde soprattutto dal punto di vista atletico, hanno avuto vita facile mettendo spesso gli attaccanti Micovschi, Albadoro e Evangelista nelle condizioni di battere a rete dalla breve distanza.
Il pallottoliere si è così fermato ad undici reti grazie alle doppiette di Evangelista e dello stesso Rossetti che sono state intervallate dagli spunti personali di Micovschi, Albadoro, Zullo e De Marco. Calmato, almeno in parte, dalla goleada della ripresa, quest'oggi Capuano chiuderà come sempre le porte del Partenio-Lombardi per sperimentare l'undici che domenica manderà in campo a Vibo Valentia contro un avversario che si giocherà una chance importante per riaprire il discorso salvezza.
Ad ammetterlo è stato ieri lo stesso allenatore dei calabresi Pino Rigoli: «Per blasone - ha detto il tecnico- la squadra irpina vale quanto il Bari, il Catania il Napoli o altre squadre importanti. Purtroppo vive un periodo delicato sul fronte societario perché spesso nel calcio, in generale, entrano millantatori, avventurieri o personaggi in cerca di pubblicità».
E ha aggiunto: «Anche noi stiamo seguendo l'evolversi della situazione societaria biancoverde ma abbiamo poco tempo per appassionarci visto che dobbiamo assolutamente vincere».
E il futuro? Rigoli ha le idee chiare: «La nostra classifica ci costringe a giocare da disperati anche se sappiamo che andiamo ad affrontare una squadra importante guidata da un allenatore esperto. Mi dispiace solo che per l'ennesima volta saremo in campo neutro».
Lo stress si sente: «Andare ogni domenica in trasferta, credetemi, è un handicap grande anche se da qualche settimana siamo in ripresa e a Potenza lo abbiamo dimostrato».
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