Mercato, l'Avellino scopre le carte:
è Castaldo il vero obiettivo

Mercato, l'Avellino scopre le carte: è Castaldo il vero obiettivo
di Marco Ingino
Lunedì 30 Dicembre 2019, 08:51 - Ultimo agg. 11:56
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Il ballo sulle punte resta quello più difficile da fare soprattutto nella sessione invernale del mercato di riparazione. Chi ha in casa l'attaccante che segna con una certa frequenza, in qualsiasi categoria militi la squadra di appartenenza, difficilmente se ne priva. Di contro chi come l'Avellino ha la necessità di dover reperire un bomber di razza per rifondare un reparto inesistente si trova nella doppia difficoltà di dover convincere prima il calciatore dei desideri a cambiare aria e, successivamente, la società che ne detiene il cartellino a lasciar partire chi spesso gli risolve lo spinoso problema del gol. In questi casi l'unica arma di convincimento per realizzare l'affare è quella di calare sul tavolo della trattativa una cifra blu. Cosa che, almeno per un elemento, Aniello Martone, direttore generale ormai prossimo ad avvalersi della consulenza di Carlo Musa come direttore sportivo, è disposto a fare. Non a caso l'Avellino si è finora iscritto al ballo dei principali attaccanti con la valigia pronta non solo del girone C perché ha l'urgente necessità di sopperire, almeno sulla carta, alla grave perdita di Gabriel Charpentier. Oltre all'attaccante francese prossimo a finire sotto i ferri, infatti, in organico rischiano di restare solo gli indesiderati Albadoro e Alfageme per i quali non si esclude una soluzione last minute. Per questa ragione dopo aver sondato il terreno per Franco Ferrari del Bari e Matteo Di Piazza del Catania, sui quali c'è mezza serie C, l'Avellino si è messo in fila anche per Salvatore Caturano finito fuori rosa a Chiavari e Cedric Gondo della Salernitana. Quattro attaccanti che in terza serie hanno già dimostrato di poter fare la differenza ma che l'Avellino non riuscirà facilmente a convincere. Se per i primi due il destino è addirittura incrociato, perché si parla con insistenza di uno scambio con conguaglio a favore degli etnei, per Caturano è entrata prepotentemente in scena la Ternana. Osservato una settimana fa all'Arechi da Eziolino Capuano, che lo ha avuto la scorsa stagione a Rieti, e da Antonio Minadeo, collaboratore di Aniello Martone e Nicola Circelli, invece, per Cedric Gondo vanno superati due ostacoli quasi insormontabili: quello federale perché l'attaccante ha già cambiato tre casacche in un anno (Rieti, Lazio e Salernitana) e la resistenza di Fabiani che vorrebbe comunque trattenerlo in granata contro la volontà della Lazio che intende farlo giocare. Se per quest'ultimo scoglio il tempo e il ragionamento potrebbero portare a dei risultati, per il primo caso la dirigenza irpina sta appurando se la norma è aggirabile dal momento che con la Lazio non è mai sceso in campo. Non potendo attardarsi troppo sulla scelta e l'individuazione dei profili più interessanti, Aniello Martone e Eziolino Capuano hanno convenuto sull'opportunità di fare il tentativo per l'eterno Gigi Castaldo che a 37 anni non ha smarrito la strada del gol. Quello che Capuano ha sempre definito un calciatore a metà tra Ibrahimovic e Van Persie, dopo esserci aggiudicato il titolo di capocannoniere dello scorso anno, finora ha realizzato 6 reti in 11 partite saltando le gare (compresa quella contro i lupi) di questo fine anno per un problema alla caviglia.

Bloccato già in estate sulla strada del ritorno dal no del presidente Giuseppe D'Agostino, che smorzò l'entusiasmo del suo agente Ernesto De Notaris già in parola con Salvatore Di Somma, lo spiraglio è destinato a riaprirsi nel mese di gennaio. Alla luce della passionalità del patron rossoblù non è da escludere un nuovo semaforo rosso con la differenza che stavolta potrebbe essere lo stesso Castaldo a spingere per un ritorno. L'attaccante, fin dal giorno in cui firmò per i falchetti quando l'operazione venne condotta proprio da Aniello Martone, si è sempre lasciato uno spiraglio aperto per il ritorno in Irpinia dove detiene pure il record delle reti segnate. Di questo rischio è consapevole anche il patron della Casertana che nei giorni scorsi ha declinato un'offerta importante arrivata per Castaldo da parte del Palermo. A far naufragare la trattativa, però, in questo caso è stata anche la distanza del capoluogo siciliano dalla Campania, regione dove il re dei bomber biancoverdi ha praticamente consumato quasi tutta la sua carriera rinunciando spesso ad occasioni importanti in categorie superiori.
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