Avellino, Circelli fa la lagna: «Ora
bisogna guardare avanti»

Avellino, Circelli fa la lagna: «Ora bisogna guardare avanti»
di Marco Ingino
Mercoledì 19 Febbraio 2020, 09:31
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Il primo ostacolo è stato superato. La verifica Co.Vi.Soc., inerente gli stipendi e i contributi dei mesi di novembre e dicembre 2019, ha ieri mattina confermato l'avvenuto pagamento delle spettanze a tesserati ed erario. Una tappa ordinaria del cammino di una società che tifosi e calciatori dell'Avellino hanno accolto con la stessa gioia di un gol al novantesimo. Il sollievo, però, è durato l'arco di una mattinata perché venerdì la Commissione di Garanzia Federale si riunirà di nuovo per verificare l'onorabilità e la solvibilità dei soci dell'Idc che sono già stati rimandati per tre volte. Ottenere un'altra deroga potrebbe non essere un'impresa impossibile paventando, come in effetti appare nell'area, un cambio di società.
LA NOTA
In perfetto stile Izzo, che era avvezzo a parlare attraverso comunicati, Nicola Circelli ha ieri pomeriggio consegnato una nota all'ufficio stampa per sottolineare i suoi meriti e la sua prospettiva: «Ho dato seguito a quanto pubblicamente affermato nella mia ultima conferenza stampa e, insieme al socio Innovation Football- ha annunciato in maniera trionfale- ho provveduto ad effettuare i pagamenti necessari al fine di evitare sanzioni e penalizzazioni per l'US Avellino 1912. Non ho mai fatto mistero di non riuscire, da solo, a mandare avanti la società sportiva ed assicurare la solidità finanziaria ed economica richiesta dalla Federazione e per la quale i soci della IDC srl non sono riusciti, finora, a prestare idonee garanzie».
Per farlo Circelli ha annunciato novità ignorando del tutto gli antagonisti: «Adesso si deve guardare avanti e ci vuole chiarezza, soprattutto nei confronti della piazza e della tifoseria- ha scritto l'amministratore. Questa è una settimana delicata e decisiva. Io ho fatto ciò che ho promesso e che dovevo. Insieme al socio Innovation Football ho già iniziato a lavorare, nell'attesa di evoluzioni e cambiamenti della compagine societaria, affinché l'Avellino non abbia problemi in vista delle prossime scadenze. Il mio prossimo passo sarà quello di verificare la situazione con la Federazione, per dare certezze all'US Avellino. L'US Avellino, la città di Avellino, l'intera Irpinia e tutti i tifosi e gli appassionati meritano il rispetto richiesto a chiare lettere».
IL CONFRONTO
A riaprire il dialogo tra le opposte fazioni è stato il sindaco Gianluca Festa al quale sia Nicola Circelli che Luigi Izzo hanno manifestato la disponibilità a sgombrare il campo: «Premettendo che in questo contesto - ha detto il primo cittadino- qualunque sarà la soluzione non dovrà esserci né un vincitore e tantomeno un vinto stiamo cercando un punto di incontro che possa farci uscire da questo stallo. Entrambi, per adesso, mi hanno manifestato la disponibilità ad andare via recuperando quanto sborsato. Essendo la convivenza impossibile stiamo provando a verificare se uno dei due può portare avanti il suo progetto. Diversamente, sempre con uno dei due che rileva le quote dall'altro, si dovrà avviare il passaggio del club verso nuovi acquirenti che dovranno mettere sul tavolo un paio di milioni di euro solo per finire il campionato dal momento che ho chiesto anche di quantificare i debiti della serie D verso fornitori e erario per iva non versata».
LO SCENARIO
Sottolineando che in Irpinia non c'è un mecenate alla Vigorito, il sindaco ha confermato che c'è sempre alla finestra un pool di imprenditori interessato ad entrare. La novità è quella che stavolta i vari D'Agostino, Matarazzo, Marinelli, chi nelle vesti di soci e chi di sponsor, non farebbero distinzione tra Izzo e Circelli semplicemente perché si andrebbe a creare una compagine sociale ex novo. Progetto chiaramente tutto da verificare e vincolare alla volontà di Izzo e Circelli che nel frattempo hanno scelto strategie diverse. L'imprenditore di Montesarchio si è ormai consegnato al silenzio mentre l'amministratore di San Bartolomeo in Galdo ha comunque i suoi due «imprenditori non irpini» pronti ad affiancarlo per andare avanti. Malgrado le smentite di rito, la strada principale che potrebbe seguire anche con l'aiuto di un sempre più preoccupato Salvatore Di Somma conduce dritta a Giovanni Lombardi. Quella secondaria, ma sarebbe davvero la carta della disperazione, a Nicola Di Matteo, socio della prima ora dell'Idc che attende ancora di vedersi saldato l'anticipo di 100mila euro versato come caparra.
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