Avellino, ecco la svolta:
D'Agostino acquista il 90% del club

Avellino, ecco la svolta: D'Agostino acquista il 90% del club
di Titti Festa
Sabato 29 Febbraio 2020, 09:07 - Ultimo agg. 17:06
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La terza proprietà nel giro di un anno e mezzo. L'Us Avellino brucia tutti i record e cambia ancora volto, tornando nelle mani di un irpino doc. Angelo Antonio D'Agostino, appostato finora nell'ombra e chiamato in causa a gran voce dai tifosi, viene allo scoperto e mette le mani sulla società biancoverde. E' suo il novanta per cento del pacchetto azionario dopo una giornata lunga e febbrile che però si è conclusa con uno scenario definito, dopo settimane all'insegna dei litigi, delle incertezze e delle vendette personali.

Già dalla giornata di giovedì, dopo l'assemblea dei soci, era chiaro che la strada verso l'ingresso in società dell'imprenditore di Montefalcione si fosse aperta. Nicola Circelli infatti ha fatto comprendere di non essere interessato ad esercitare il diritto di prelazione sul cinquanta per cento delle quote di Luigi Izzo (per un importo pari a circa 150 mila euro), con il quale D'Agostino aveva già trovato una intesa, certificata da una serie di pec inviate tra gli avvocati, ma che avrebbe potuto cedere il suo venticinque per cento ad altri potenziali investitori, pronti ad accontentarlo rispetto alle cifre richieste. Non a caso proprio l'amministratore unico, tra qualche ora ex, si era incontrato, nel primo pomeriggio allo stadio, con alcuni rappresentanti di gruppi industriali del Nord Italia. Una volta che si è confrontato con D'Agostino, nella sua villa di Montefalcione in un summit durato fino a tardi, però si è trovato di fronte una situazione ben diversa da quella immaginata: l'ex onorevole di Scelta Civica infatti aveva già trovato l'intesa con Innovation per il quindici per cento delle azioni, mossa questa che Circelli forse non si aspettava proprio. E così alla fine ha dovuto alzare bandiera bianca e rinunciare anche alla sua fetta di torta. L'operazione, in questo caso, si aggirerebbe intorno ai 270 mila euro, con i 100 mila che attende ancora Nicola Di Matteo, lasciati sul conto della Idc, che saranno saldati in quattro rate. Va anche detto che era pronto il piano B: ovvero la nomina di un amministratore unico di garanzia nel caso in cui l'imprenditore di San Bartolomeo non avesse voluto uscire di uscire di scena.

L'avvocato Teodoro Reppucci ha già pronto un accordo preliminare che oggi sarà portato dal notaio Pellegrino D'Amore per il passaggio definitivo delle quote. Mentre Innovation Football al momento resta con il dieci per cento, poi si comprenderà nel giro di qualche mese se lascerà allo stesso D'Agostino o a qualche altro irpino, vedi il gruppo Matarazzo, che sarebbe comunque pronto, almeno in una fase iniziale, a dare una mano come sponsor.

Dallo scorso 6i dicembre ad oggi ad Avellino è successo di tutto e di più e i cambi societari, con il passaggio dalla Sidigas alla Idc, hanno portato a rivoluzioni dirigenziali e a nuovi ribaltoni con ritorni clamorosi come quello di Salvatore di Somma, il cui incarico però non è stato mai ufficializzato. Proprio Di Somma, che ora con l'avvento di D'Agostino dovrà preparare di nuovo le valigie, ieri è stato avvistato in un bar della città con Claudio Mauriello. L'ex presidente del club targato Sidigas, ha incontrato il diesse, Arturo Meo e Alberto Colarusso, rientrati nell'Avellino proprio insieme a Di Somma con ruoli e funzioni mai ufficializzati, seppure a titolo gratuito e per il bene del club biancoverde. Una riunione, alla quale ha partecipato anche Bruno Iovino sino a ieri indicato ( non si sa ancora bene da chi) come possibile direttore generale, che suscita più di un interrogativo, soprattutto perché avvenuta a poche ore dal cambio. Ora l'imprenditore di Montefalcione avrà davvero tanti nodi da sciogliere e grane da risolvere. Ieri infatti i calciatori biancoverdi hanno rischiato lo sfratto dal Myriam Country House: solo nel tardo pomeriggio sono stati saldati 3000 dei 14700 mila euro che la struttura ricettiva attende da mesi. Per non parlare dei dipendenti ai quali non sono stati ancora pagati gli stipendi.
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