Avellino, il presidente Izzo: «Sono
stanco di tribunali e ricorsi»

Avellino, il presidente Izzo: «Sono stanco di tribunali e ricorsi»
di Titti Festa
Mercoledì 15 Gennaio 2020, 08:27
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«Voglio solo lavorare per raggiungere risultati importanti: se non sono messo nelle condizioni di lavorare perdo entusiasmo. Sicuramente preferirei far su e giù dallo stadio e non dai tribunali, dalla Procura e così via». Le parole sono importanti. Non vanno sciupate e soprattutto vanno usate nel modo giusto, al momento giusto. Luigi Izzo lo sa bene, glielo ha insegnato suo padre Carlo ed anche suo nonno. Chissà quante cose però, diverse da quelle che pensa, alla fine vengono fuori dalla sua bocca. Quando mesi e mesi fa il suo amico Nello Martone gli aveva prospettato l'affare Avellino sapeva che non sarebbe stato facile, aveva immaginato una sfida avvincente e complessa, ma di certo non immaginava tutto questo. Non immaginava di doversi difendere prima ancora di sbagliare e di dover sciogliere una matassa e poi ancora un'altra, tra l'altro non ingarbugliata da lui. Ma di fronte al sorriso degli Insuperabili tutto il resto non conta, i problemi si allontano, quasi a sfocarsi, ed in primo piano c'è l'abbraccio dei ragazzi e delle ragazze di Atripalda che lo aspettano numerosi e calorosi. Domenica scorsa il presidente era andato nel settore della Nord ad ascoltare le loro richieste, e aveva promesso loro che sarebbe ritornato nel loro covo, intitolato a Flavio Puleo, che non c'è più dalla scorsa estate ma che ha seminato tanti fiori belli e colorati. Izzo è commosso e così anche la polemica è fatta con stile. «Queste sono le giornate afferma - che dovrebbero far capire a tutti che cos'è il calcio, qual è il suo potenziale. Il nostro compito è far sentire meno solo chi purtroppo vive tutti i giorni con alcune problematiche. Fare sociale però deve essere un impegno serio. Non è un'operazione simpatia, ma un'operazione serietà: per noi non è una passerella, ma un impegno periodico. Con i presidenti del club ci coordineremo, magari trovando per loro anche un'altra collocazione all'interno dello stadio». La società, il suo futuro ed il recente passato: il numero uno è sereno ma con il sorriso non le manda a dire. «Vogliamo risolvere tutto: quello che sta succedendo mediaticamente può risultare pesante, ma noi siamo tranquilli. Vorremmo soltanto essere concentrati e messi nelle condizioni di lavorare. La nostra è una nuova società che è arrivata da un mese e già ha affrontato problemi che solitamente un presidente vive in 10 anni. Vorremmo fare calcio, al di là degli interessi personali. Non abbiamo tolto niente a nessuno, anzi abbiamo dato continuità ad un qualcosa che stava per finire. Però troviamo ogni giorno situazioni che non ci permettono di lavorare serenamente, alcune strumentali e alcune amplificate. Non credo che questa sia la vera Avellino e credo che chiunque possa perdere entusiasmo in questa situazione». Il mercato quando riaprirà? «Tutti i documenti di onorabilità bancaria, solvibilità ecc. sono già stati consegnati ai consulenti. Alcuni sono datati 23 dicembre, quindi appena arrivati erano lì. Ci sono poi tempi tecnici che non gestiamo noi, ma non è vero che non c'è operatività sul mercato: alcuni giocatori sono arrivati, altri stanno arrivando. La questione del tesseramento è un problema tecnico che verrà risolto a breve. Il ritardo di una settimana non lo vedo come un reale problema. Ci sono dei tecnicismi, quando c'è un avvicendamento di società è la prassi». E finalmente Izzo si lascia andare ad una battuta sul calcio giocato. «Il lavoro del mister e dei ragazzi non devo giudicarlo io, i risultati sono sotto gli occhi di tutti. Il tecnico sa quello che fa, riesce a caricare i giocatori e tutto l'ambiente. Domenica scorsa conclude - nonostante l'emergenza avremmo meritato più del pari: con un po' di lavoro e con gli innesti del mercato che arriveranno grazie al direttore Musa la situazione migliorerà. La partita mi è piaciuta, ho visto impegno. Preferivo i 3 punti ma il risultato dà comunque continuità a quelli precedenti». Le prossime ore dunque saranno decisive per ristabilire un clima di serenità: entro la giornata di domani Polcino e Chiacchio consegneranno tutti i documenti richiesti alla Procura Federale. Si troverà una soluzione anche per quel famoso rapporto ricavi/ indebitamento che la precedente gestione avrebbe dovuto consegnare lo scorso 30 settembre, e la cui mancata presentazione ha portato allo stop dei tesseramenti. Per sbloccare le operazioni di mercato sarà necessario rispettare alcuni punti dell'articolo 90, paragrafo 5. Dall'incremento di mezzi propri, ai versamenti in conto futuro aumento capitale fino allo stesso aumento di capitale o a finanziamenti postergati ed infruttiferi dei soci.
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