Avellino, Izzo e Circelli
separati in casa

Avellino, Izzo e Circelli separati in casa
di Titti Festa
Martedì 28 Gennaio 2020, 08:45
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La parola pace è stata bandita da tempo e l'Us Avellino oramai appare davvero una società maledetta nella quale trovare pace è semplicemente impossibile. La guerra fredda, ma mica poi tanto viste le accuse e le parole grosse che volano tra Luigi Izzo e Nicola Circelli, continua senza sosta ed anche ieri è stata una giornata caldissima nella quale non sono mancati i colpi di scena. Per raccontare tutto perbene però è opportuno partire dalla fine. Intorno alle 19 infatti dalla Covisoc è arrivata la fumata grigia. Nessun nuovo blocco del mercato, la notizia si era diffusa con una certa insistenza per tutta la giornata, ma una proroga che scadrà il prossimo 7 febbraio, il che vuol dire che la società potrà tranquillamente operare fino alla scadenza di venerdì. Ma perché la Covisoc è entrata di nuovo sulla scena? Perché mancano una serie di garanzie economiche che erano state già richieste in occasione del primo alt: tra queste alcuni documenti riguardanti l'onorabilità dei soci e il piano triennale del club. Nella giornata di ieri il commercialista Gianni De Vita e l'avvocato Luigi Petrillo hanno lavorato intensamente per scongiurare una nuova paralisi ed alla fine i loro sforzi sono stati premiati. All'appello però mancherebbero ancora alcuni certificazioni da parte di uno o due soci: se non arriveranno per la data fissata i problemi in futuro non mancheranno e il club rischia eccome. Interpellati però sia Izzo che Circelli hanno assicurato che entrambi hanno fatto la loro parte e risposto alle richieste dell'organismo di controllo. Il mistero dunque si infittisce sempre di più. Che direzione prenderà questa storia ancora non è chiaro. Luigi Izzo e Nicola Circelli sono due separati in casa che non si parlano e non comunicano se non per interposta persona o attraverso i media. Anche ieri avrebbe dovuto esserci un confronto con i tifosi, che sono in stretto e costante contatto con entrambi, ma alla fine non si è tenuto per evitare di accrescere in modo ulteriore la tensione già alta. Mentre il presidente, che avrebbe trovato imprenditori pronti ad affiancarlo ed anche uno sponsor irpino, segno che di certo non vuole lasciare il club biancoverde, preferisce rimanere in silenzio e studia le mosse dell'avversario, il vice parla e attacca.
LO SFOGO
«La verità è semplice. Io, dopo l'uscita di scena di Izzo, sono andato spiega Circelli - avanti da solo e avevo la disponibilità di altri soci che erano pronti ad investire nel club biancoverde. Ma poi Luigi è tornato sui suoi passi e si è detto pronto a cominciare questa avventura con me». Gli accordi presi però non sarebbero stati rispettati. «Izzo avrebbe dovuto prendere il 55 per cento mentre alla fine si è fermato al 50, e dunque gli investimenti che ha fatto sono stati inferiori a quelli che aveva promesso. Ma non solo. È stato lui ad imporre Martone come direttore generale». Le accuse più dure sono proprio nei confronti del digì. «Ha un giro ristretto di calciatori a cui fa riferimento. Non è stato capace di lavorare sulle uscite e per questo rischiamo di trovarci con una rosa abbondante, e soprattutto si è fissato con Evacuo. Io ritengo che ci sono tanti giocatori più giovani allo stesso livello del bomber del Trapani o anche migliori, per questo gli avevo chiesto un attaccante di prospettiva che potesse essere utile anche per il prossimo campionato. Ma non c'è stato niente da fare. Ora però sono anche disposto a cedere per il bene dell'Avellino e a firmare il contratto, così continua il vicepresidente la smettiamo di dire che ostacolo la trattativa». E le mosse future quali sono? «Sento in giro un sacco di stupidaggini: io ho rispettato afferma Circelli - i miei impegni e presentato tutta la documentazione richiesta. Se Izzo vuole il cinquanta per cento delle quote sono pronto a cederle senza fare guerre, ottenendo quello che ho investito. Il tutto, lo ripeto, per il bene dell'Avellino. Se poi non vuole io sono pronto ad andare avanti con altri soci. Intanto entro il 31 gennaio prossimo andranno versati 143 mila euro al dottor Francesco Baldassarre, il custode giudiziario della Sidigas ed entro il 16 febbraio gli stipendi relativi ai mesi di novembre e dicembre dei tesserati. Chi li pagherà? Lo scopriremo molto presto.
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