Avellino, Scalella: «Per i Lupi
ci sono già tante offerte»

Avellino, Scalella: «Per i Lupi ci sono già tante offerte»
di Titti Festa
Mercoledì 4 Dicembre 2019, 10:51
3 Minuti di Lettura
Una telenovela si è conclusa. Almeno una visto che per quella dell'Us Avellino 1912 bisognerà aspettare ancora un po' di tempo. Quanto non si sa considerato che il colpo di scena è all'ordine del giorno, mentre la normalità è un dato assolutamente sconosciuto.
Ieri mattina c'è stata l'udienza presso il tribunale di Avellino, decisiva per stabilire il futuro dell'azienda gas presso la sezione fallimentare del tribunale di Avellino, presieduta dalla dottoressa Patrizia Grasso. Ebbene intorno alle 13 è arrivata la tanto attesa fumata bianca: il pm Vincenzo d'Onofrio infatti ha ritirato l'istanza di fallimento nei confronti della Sidigas dopo aver anche verificato tra l'altro che i creditori, che avevano presentato istanza nel corso dell'ultima udienza, sono stati tacitati. Ma non solo. D'Onofrio ha fatto i complimenti ai consulenti e agli avvocati per il lavoro svolto in sei mesi, dopo un percorso lungo e caratterizzato anche da momenti di tensione, che alla fine però si è concluso con il raggiungimento di un importante traguardo: ovvero la salvezza dei centinaia di posti di lavoro dell'azienda gas e di tutto il gruppo. Particolarmente soddisfatti anche l'avvocato Massimo di Lauro e Marcello Penta che hanno lavorato giorno e notte negli ultimi mesi per scongiurare il pericolo fallimento, superando anche una serie di ostacoli interni alla stessa Sidigas. Il piano di ristrutturazione del debito sarà presentato entro la fine dell'anno e avrà una durata massima di 120 giorni per i creditori, il 40 per cento, con i quali non si è riuscito a trovare l'accordo, per l'altro 60 per cento i tempi possono essere molto più lunghi, dipende appunto dal tipo di soluzione che si è trovata. Naturalmente la cifra per ripianare il tutto o una parte sarà ottenuta dalla vendita delle reti. L'asta tra i due concorrenti continua oramai da settimane: in ballo ci sono Acea e il fondo F 2 per una cifra che si aggira intorno ai cento milioni di euro.

Alla fine dell'udienza l'amministratore delegato della Sidigas Dario Scalella si è fermato a chiacchierare con i giornalisti e ha sottolineato la sua enorme soddisfazione per il ritiro dell'istanza di fallimento di d'Onofrio, evidenziando l'enorme lavoro che è stato fatto da tutto lo staff di professionisti e che ha permesso di salvare i livelli occupazionali. Ma non solo Scalella ha anche svelato, per quanto riguarda l'Us Avellino 1912, che ci sarebbero diverse offerte pronte. Non solo quelle che sono note a tutti, ma anche altre che non sono state scritte sui giornali o venute alla luce in modo ufficiale. «Non metteremo l'Avellino nelle mani di chi offrirà di più, ma di chi sarà in grado di portarlo il più lontano possibile e capace di fare il meglio possibile». Parole chiare quelle di Scalella che alla fine ha comunicato anche le dimissioni di Claudio Mauriello e Gianadrea De Cesare dal cda dell'Us Avellino, senza però soffermarsi sul perché siano arrivate dopo rispetto alla precedente richiesta della cordata Izzo e Circelli. Non si è neanche dilungato sui tempi l'amministratore delegato sulla Sidigas e non ha neanche chiarito chi, alla fine, dovrà pagare sugli stipendi il prossimo 16 dicembre. Di certo le stesse dimissioni di De Cesare e Mauriello sono esecutive solo dopo la vendita del club biancoverde all'Idc, ovvero la cordata dei due imprenditori sanniti e sono state comunicate nella giornata di lunedì sera via pec, in risposta alla mail certificata ricevuta dallo stesso Scalella nella quale l'amministratore rappresentava l'urgenza di cedere l'Us Avellino al gruppo Izzo - Circelli. I punti interrogativi in questa storia restano davvero tanti ed il futuro tutto da scrivere: i tifosi restano in trepidante attesa, con la speranza che, dopo il salvataggio della Sidigas, arrivi anche quello della società biancoverde, prima che questa telenovela si trasformi in un dramma, il secondo dopo quello che si è verificato nell'estate del 2018.
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