Casarini, il faro dell'Avellino: sarà confermato nel ruolo di regista

Il centrocampista vanta persino 78 presenze in A: ha dato equilibrio alla linea mediana

Federico Casarini
Federico Casarini
di Marco Ingino
Martedì 29 Novembre 2022, 09:06 - Ultimo agg. 10:32
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Al terzo tentativo Massimo Rastelli potrebbe aver finalmente individuato la pietra angolare intorno a cui sviluppare il suo progetto tattico.
La testata d'angolo, quella che almeno contro il non trascendentale Taranto di Eziolino Capuano ha retto il peso dell'intera costruzione del gioco biancoverde, reca il nome di Federico Casarini. Il centrocampista, 33 anni compiuti lo scorso settembre che nel suo curriculum vanta persino 78 presenze in A e 219 in cadetteria, domenica scorsa ha dimostrato di essere l'elemento in grado di dare equilibrio alla mediana ma soprattutto di avere le caratteristiche giuste per prendere per mano un organico apparso spesso persino senza la giusta personalità. Analisi fatta dallo stesso Massimo Rastelli che, chiamato al capezzale di un Avellino in crisi di gioco e risultati, si è per quasi un mese scervellato sul come e con chi ristrutturare un centrocampo fino a quel momento deficitario nella fase di non possesso (ben 18 le reti incassate prima del Taranto), ma anche poco brillante in quella di costruzione della manovra dove la gioia del gol era stata provata per appena 13 volte. Deficit abbastanza palese che ha spinto Rastelli a fare e disfare la sua tela affidando le chiavi della mediana prima a Franco e poi a Matera. Due esperimenti da praticare d'ufficio per rispettare l'etichetta di regista affibbiata ad entrambi in sede di mercato e dal predecessore Taurino. Due tentativi che sono purtroppo naufragati alla prova del campo con Rastelli che non si è mai sentito completamente soddisfatto.

Da qui l'idea di ricorrere all'uomo di maggiore esperienza e carisma che ha in rosa ma che, proprio in concomitanza con il suo ritorno sulla panchina biancoverde, aveva fino a l'altro ieri fatto registrare un calo preoccupante in termini di rendimento. Chiamato a correre come un ragazzino nel ruolo di interno, infatti, l'ex Bologna (era nella squadra di Delio Rossi che spezzò il sogno della A proprio a Trotta e Rastelli) nelle ultime settimane era apparso appannato, lento e in grossa difficoltà.

Insomma, la brutta copia del calciatore ammirato ad Alessandria e nella prima parte di stagione ad Avellino. Un calciatore che, come d'incanto, si è invece domenica scorsa trasformato nel nuovo Pirlo biancoverde perché, complice anche la scialba prova degli uomini di Capuano, Federico Casarini è stato di gran lunga il migliore in campo. Salito in cattedra fin dai primi minuti, il numero 20 che Rastelli ha responsabilizzato con la fascia di capitano, ha capitalizzato l'intera manovra tra i suoi piedi. Chiarissimo il suo movimento perpetuo teso ad abbassarsi spesso persino sulla linea dei difensori per recuperare palla e tessere la tela di passaggi andando a trovare l'uomo smarcato con la facilità del veterano. Non a caso è stato quasi sempre lui a dettare il primo passaggio, ma anche a predisporsi per chiudere la triangolazione.

Quanto basta per far spuntare un sorriso sul volto di un Rastelli che, di ritorno da Picerno, si era chiuso nel silenzio del Partenio Lombardi per studiare rimedi. Senza il suo innato self control, probabilmente, dopo la vittoria sugli ionici l'allenatore di Pompei avrebbe esultato come Archimede per aver trovato la soluzione a parte dei suoi problemi. Agli occhi di tutti, del resto, non è sfuggito nemmeno il ruolo di chioccia che Casarini ha vestito guidando con continui richiami, specialmente nella fase di non possesso, sia Matera che Maisto. Con effetto domino, rispondendo alle sollecitazioni del capitano, i due interni hanno macinato chilometri restando sempre nel vivo del gioco. Riflessi positivi che sono diventati addirittura eccezionali sulla difesa se si pensa che per la prima volta, relativamente alla parentesi in campionato di Rastelli, Pane non ha subito gol.
Insomma, se quello di Casarini era l'esperimento studiato da Rastelli per dare maggiore compattezza ed equilibrio alla squadra, per adesso si può affermare che è perfettamente riuscito e fa ben sperare per il futuro. Senza eccedere in trionfalismi, tuttavia, è chiaro che la prestazione del 33enne play di Carpi, impreziosita alla fine persino dal terzo gol in campionato (quarto se sommato a quello in coppa Italia a Catanzaro), necessita adesso di una conferma immediata già contro la Juve Stabia.

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