Casertana esclusa dalla serie C,
D'Agostino pronto al ricorso in tribunale

Casertana esclusa dalla serie C, D'Agostino pronto al ricorso in tribunale
di Domenico Marotta
Martedì 27 Luglio 2021, 08:30 - Ultimo agg. 19:04
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La Casertana è fuori dalla serie C. La sentenza definitiva è arrivata nella tarda serata di ieri: il Collegio di Garanzia del Coni ha confermato la decisione del Consiglio Federale ed escluso i falchetti dal professionismo. Si attendono le motivazioni ma quelle contano poco: la fideiussione, presentata tardivamente, non ha convinto i giudici e neppure il legittimo impedimento nel presentarla costituito dall'istanza di fallimento pendente e cancellata solo il 14 luglio. La Casertana dice addio al professionismo dopo otto stagioni consecutive. Respinti anche i ricorsi di Chievo, Sambenedettese, Novara e Carpi. Si è salvata solo la Paganese

È stata una giornata di passione per i tifosi e anche per la dirigenza rossoblu. La mattinata della società è cominciata prestissimo, all'inseguimento di quella fideiussione che aveva cagionato l'esclusione del club dalla serie C in prima istanza. Ultimi adempimenti da fare in tempo per l'udienza, per presentare il documento perfetto e avere qualche possibilità in più. Ad aumentare la tensione la notizia diffusasi a metà mattinata, per cui fosse intensione del Coni anticipare alle 12 l'udienza originariamente fissata per il pomeriggio. Allarme rientrato e fideiussione pronta in tempo per la discussione. Il Collegio di garanzia ha iniziato la seduta alle 16.30. Prima la discussione del ricorso del Chievo Verona (serie B), poi quella dei ricorsi di Sambenedettese e Paganese e, verso le 18, è arrivato il turno della Casertana. A patrocinare il club l'avvocato Grassani ed il commercialista Spera.

Il dibattimento è durato meno di un'ora (poi è toccato alle altre due escluse Novara e Carpi) ma, da quanto raccolto, non è stato particolarmente acceso. Uscito dall'aula Grassani è sembrato fiducioso e quell'atmosfera di fiducia è presto arrivata a Caserta.

Ore 19: è cominciata la lunga attesa della sentenza che ha definito il futuro della Casertana. 

Seduti davanti a un computer, attaccati al telefono, anche i tifosi hanno trascorso una giornata di passione. Con il passare delle ore i social si sono andati via via affollando di disperate richieste di notizie in tempo reale. Troppo alta la posta in palio: quel professionismo conquistato dopo due decenni di mortificazioni sui campi impolverati della provincia. L'attesa è andata crescendo dal 28 giugno, data in cui si seppe delle difficoltà della società a ottenere la fideiussione, fino a ieri sera in un incontrollabile parossismo. La disperazione del primo momento, collegata alla certezza che tutto fosse perduto. Come al capezzale di una persona amata, i tifosi hanno atteso con ansia notizie sulla salute della loro Casertana. E pian pianino la disperazione ha lasciato il passo alla speranza.

Col passare dei giorni i contorni inizialmente oscuri della vicenda che aveva portato all'esclusione della Casertana hanno cominciato ad arricchirsi di dettagli. Quello che sembrava incomprensibile è cominciato a diventare plausibile: l'istanza di fallimento, l'impossibilità di ottenere la fideiussione. Una speranza, subito mortificata dai motivi di esclusione pubblicati dalla Covisoc che bocciava il club anche sui criteri infrastrutturali e criteri economico finanziari. Superati: si tornava a sperare. La conferenza di D'Agostino, la scelta di Grassani, il tifo piano piano ha cominciato a credere che non tutto fosse perduto. Poi la manifestazione di giovedì scorso a Palazzo Castropignano e l'invocazione a chiare lettere: «Caserta vuole la serie C». Nulla da fare, si torna nei dilettanti. Si vedrà se D'Agostino vorrà ricorrere alla giustizia ordinaria. 

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