La Juve Stabia sprofonda, neanche Novellino ha acceso la luce

Gialloblù ancora in crisi

Pandolfi, attaccante della Juve Stabia
Pandolfi, attaccante della Juve Stabia
di Gaetano D'Onofrio
Martedì 28 Marzo 2023, 11:30 - Ultimo agg. 11:39
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Dalle stelle alle stalle. Dal quarto posto assoluto al giro di boa, alla paura di ritrovarsi a lottare fino all'ultimo minuto per mantenere la categoria, con appena cinque punti di distacco dai play-out a quattro giornate dalla fine. Quello che preoccupa in casa Juve Stabia, a dispetto della classifica, è la tremenda parabola discendente che ormai fa tremare i polsi. Dura da digerire la sconfitta a Potenza, che pesa, e non poco, in un momento decisivo del campionato. L'ennesima prova fallita dall'undici dei fratelli Langella, che nonostante la scelta di affidarsi all'esperienza di Walter Novellino si ritrovano ad inseguire una salvezza diretta che diventa cruciale per il futuro del club. Cinque reti subite più un'espulsione, l'ennesima ingenuità di una stagione che sembra aver messo a nudo tutti i limiti caratteriali di Luca Pandolfi, eterno incompiuto del calcio campano, ma soprattutto l'atteggiamento della squadra, senza carattere.


La contestazione dei tifosi, le parole del presidente Andrea Langella, che nel ventre del "Viviani" ha provato a rincuorare e spronare i suoi, anche per evitare ulteriori contraccolpi sotto l'aspetto mentale: in un momento cruciale diventa fondamentale l'esperienza di Novellino. L'ex allenatore del Napoli, raccolte le ceneri del disastro targato Pochesci, sembra convinto di poter compiere quello che, risultati alla mano, con una media da retrocessione diretta nel girone di ritorno, appare oggi come un piccolo miracolo: «La sconfitta non mi è piaciuta ha chiarito il tecnico - non tanto per il passivo, o per i punti persi, quanto per l'atteggiamento. Volevo una gara gagliarda, avevo chiesto ai ragazzi di aiutarmi ad aiutarli, ma così non è stato. Mi dispiace tanto per i tifosi che ci hanno seguito, ma provo a prendere il buono e a lavorare sulle cose che ho visto e su cui credo possiamo far meglio».
Novellino prova a metterci il carattere laddove la squadra ha mostrato limiti mentali più che tecnici, almeno fino alla trequarti. Perché in avanti, dopo un anno intero, anche a Potenza arriva la conferma di un attacco tutto da ricostruire il prossimo anno: «Mi dispiace per Pandolfi, sono situazioni che vanno evitate, siamo già in un momento difficile, senza che ci sia bisogno di complicarci da soli la vita. Dobbiamo far meglio, dobbiamo lavorare di più sulle palle inattive e magari cercare qualche marcatura a uomo lasciando meno spazi». Soprattutto urge lavorare sul piano mentale: «Evidentemente abbiamo fragilità a livello caratteriale, su cui si può cercare di intervenire. Non è finita, possiamo far meglio, dobbiamo conquistare in queste poche giornate i punti necessari in primis a mantenere la categoria». Già da domenica quando al Menti arriverà l'Avellino dell'ex Massimo Rastelli, contestato dai tifosi irpini a più riprese per un'annata ben al di sotto delle aspettative ma ancora in lotta per un posticino nei play-off: «È un derby, una gara fondamentale. Lavoreremo sulla testa, non possiamo prendere certi gol come a Potenza, bisogna dare una svolta anche se siamo ormai ai titoli di coda del campionato. Dobbiamo essere più propositivi, più cattivi, giochiamo davanti ai nostri tifosi».
 

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