Avellino con Charpentier e Micovschi:
«A Catanzaro non falliremo»

Avellino con Charpentier e Micovschi: «A Catanzaro non falliremo»
di Marco Ingino
Sabato 2 Novembre 2019, 13:30
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Una tigre ferita contro un leone inferocito. E'la simbologia calcistica con cui Eziolino Capuano, mandando in soffitta per un attimo le aquile calabresi e i lupi irpini che dal 1949 ad oggi si sono affrontati nei precedenti 14 campionati, ha presentato la sfida di questa sera. Una metafora calcistica che il tecnico di Pescopagano non ha coniato per disprezzare la storia ma solo per rappresentare lo stato d'animo di due squadre che affronteranno l'impegno con il coltello tra i denti. Con fischio d'inizio alle 20,45, in campo scenderanno due compagini spinte da fortissime motivazioni: i padroni di casa, contestati in settimana per il pari interno contro il Rende e reduci da un punto in due gare sotto la nuova gestione Grassadonia, non possono più perdere terreno dalle pretendenti alla promozione; gli ospiti, che non hanno ancora digerito la sconfitta contro la capolista Reggina, in caso di sconfitta rischiano di ritrovarsi nella bagarre della zona rossa dei playout distante appena un punto. Quanto basta per immaginare una battaglia all'arma bianca anche se Capuano ha preannunciato un Avellino che non si farà schiacciare sulla linea di difesa. Nel piano di battaglia del tecnico di Pescopagano c'è l'idea di pressare l'avversario abbastanza alto anche perché è lecito attendersi un Catanzaro rabbioso fin dalle prime battute che Gianluca Grassadonia presenterà rinnovato. Abbandonato dopo le prime due sfide il 3-4-3 costruito da Gaetano Auteri, l'allenatore nativo di Salerno ha deciso di mettersi a specchio con Capuano varando un 3-5-2 davvero inedito per una squadra costruita con tanti esterni dalle spiccate caratteristiche offensive. Privo dell'ex De Risio in mediana, ma anche di Fischnaller e Celiento, Grassadonia ha in questi giorni ridisegnato la squadra puntando forte sul recupero del figlio d'arte Di Livio destinato ad agire su una delle due corsie laterali. Una scelta ponderata quella del nuovo trainer del Catanzaro che è dettata dalle caratteristiche dell'Avellino ma anche da una identità che l'ex Paganese non è ancora riuscito a dare ai giallorossi. Di contro Capuano, che ama sempre «impostare le partite sfruttando al massimo gli eventuali difetti dell'avversario di turno», pure ieri mattina ha provato a lungo Micovschi al fianco di Charpentier allo scopo di sfruttare al massimo le ripartenze dei due ventenni. Una mossa che il trainer biancoverde appare intenzionato ad operare fin dal primo minuto senza attendere la ripresa quando, con i ritmi più bassi delle due squadre, la velocità di Micovschi potrebbe essere addirittura devastante. Dovesse propendere per questa soluzione, l'escluso di turno sarebbe Albadoro con il naturale ripescaggio in mediana di Rossetti che andrebbe a posizionarsi nel suo ruolo di interno sinistro tra la regia di Di Paolantonio e l'estremità della corsia laterale solcata da Parisi. Per il resto le scelte dell'allenatore biancoverde appaino scontate con la conferma di Tonti tra i pali e della difesa a tre diretta da Zullo con la collaborazione di Illanes e Laezza. Per il difensore di Apice quella di questa sera sarà anche una gara particolare perché lui, insieme al team manager Christian Vecchia, tornerà al Ceravolo di Catanzaro là dove il 5 maggio del 2013 l'Avellino di Massimo Rastelli riconquistò la serie B con un guizzo di Gianmarco Zigoni. Di quella squadra, come detto, l'unico superstite è Walter Zullo che con l'avvento di Capuano e l'infortunio a Morero, rimasto ad Avellino insieme al febbricitante Carbonelli, è sempre più leader di un gruppo formato da tantissimi under e pochissimi over. Si è allenato pure ieri al Partenio-Lombardi, ma non ha ancora messo la firma sul contratto, anche Antonio Meola, esterno destro che per tornare ufficialmente tra i ranghi biancoverdi dovrà probabilmente attendere il 6 novembre quando si conoscerà il destino della società. Presenti per la maglia, al di là della società, invece, al Nicola Ceravolo ci saranno quasi 150 irriducibili tifosi irpini.
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