L'entusiasmo per la bella vittoria in rimonta di tre giorni fa contro il Campobasso non è bastato da solo per uscire indenne da uno dei campi più difficili del girone C. La Paganese s'inchina al Catanzaro, sempre più secondo in classifica e in formissima, rigenerato dalla cura Vivarini (quinta vittoria in sei partite). Il risultato appare striminzito e dice 1-0, ma non racconta la verità su una sfida mai veramente in bilico, sempre controllata dal Catanzaro e con una Paganese mai davvero pericolosa in area di rigore giallorossa. Non sono queste le partite da vincere per la formazione dell'ex Grassadonia, ma è anche vero che il trend negativo in trasferta non fa dormire sonni tranquilli in vista del futuro. All'orizzonte ci sono due gare interne fondamentali contro Monterosi e Potenza (intervallate dalla trasferta di Catania del prossimo infrasettimanale) che tanto diranno sulle potenzialità di salvezza di una squadra che in estate aveva altre intenzioni. La Paganese ha squillato una sola volta dalle parti di Branduani, con un tiro di prima intenzione di Diop spedito dal portiere in angolo intorno alla mezz'ora. Da lì in poi è stato monologo da parte del Catanzaro, pericoloso poco dopo l'occasione azzurrostellata con Martinelli che dalla lunga distanza (in seguito a una palla persa da Tissone) testa i riflessi di un super Baiocco. Poco prima dell'intervallo chance anche per Tommasini, in uno dei pochi momenti positivi della sua gara.
Una speranza che il tecnico Gianluca Grassadonia coltivava: «Abbiamo disputato un ottimo primo tempo, c'è rammarico per qualche occasione che avremmo potuto sfruttare meglio. Abbiamo concesso poco o nulla al Catanzaro nella prima frazione, nel secondo tempo dopo il gol di Biasci abbiamo avuto una decina di minuti di sbandamento però poi ne siamo usciti bene. Dovevamo gestire la condizione fisica non ottimale di alcuni elementi, resta sicuramente la prestazione, siamo sulla strada giusta ma c'è rammarico perché potevamo uscire con un risultato positivo».