Foggia-Juve Stabia domani,
Padalino: «Quinto posto nel mirino»

Foggia-Juve Stabia domani, Padalino: «Quinto posto nel mirino»
di Gaetano D'Onofrio
Domenica 10 Gennaio 2021, 17:45 - Ultimo agg. 18:21
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Si riparte. Dopo la lunga pausa natalizia, prolungata dal rinvio del turno infrasettimanale con la Casertana per la nota vicenda Covid dei rossoblù, la Juve torna in campo nel posticipo di domani sera a Foggia. Nella veste di grande ex di turno, per i suoi trascorsi a “Zemanlandia”, Padalino torna nella sua città natale alla ricerca del primo risultato utile del nuovo anno: «È la terza volta che vivo questa esperienza – spiega il tecnico stabiese -, ma sia pure con quel pizzico di comprensibile emozione, sono l’allenatore della Juve Stabia e voglio centrale il massimo possibile con la mia quadra».

Un Foggia in crescita nell’ultima parte del girone di ritorno: «Sono bravi a non dare punti di riferimento in avanti, e questa per noi è una grossa insidia, come per chi ci ha preceduto allo Zaccheria. Affrontiamo una quadra di valore, che nelle ultime cinque gare ha collezionato gli stessi punti della capolista Ternana (di scena al Menti domenica prossima n.d.a.), dovremo essere bravi a non sbagliare l’approccio alla partita».

Diverse le assenze in casa Juve Stabia, con il mercato tutto da sviluppare: «Mancheranno Bubas e Bentivegna che abbiamo ceduto – spiega Padalino -, ma anche Cernigoi che ha finalmente ripreso ad allenarsi ma non è in condizione, e con lui anche Mulé, Volpicelli e Lia (questi ultimi due in lita di sbarco), ma con diciannove uomini arruolabili andiamo a giocarcela a viso aperto».

Mercato aperto, Padalino prova a marcarsi: «Non dobbiamo parlarne, prima per non distogliere l’attenzione dalla partita, poi perché la squadra deve isolarsi e penare solo al campo».

Prossima al giro di boa, la Juve Stabia sogna: «Sono convinto che disputeremo un grande girone di ritorno. Il quinto posto è un obiettivo nel mirino, ma il campo ci dirà quanto valiamo veramente. Dobbiamo solo restare sereni e proseguire per la nostra strada».

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