Avellino, Kanoute si è ripreso la maglia da titolare

l'allenatore ha vinto solo all'esordio a Francavilla e in coppa Italia contro la Turris

Kanoute in azione
Kanoute in azione
di Marco Ingino
Venerdì 18 Novembre 2022, 08:19 - Ultimo agg. 08:20
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Gettata al vento dagli undici metri la possibilità di aggrapparsi alla Coppa Italia per rientrare dalla finestra nella lotteria dei playoff nazionali, all'Avellino di Massimo Rastelli non resta altro da fare che puntare alla porta secondaria per provare quanto meno a cullare l'illusione di una improbabile promozione.

Discorso che oggi, a leggere una classifica oggettivamente fallimentare e deficitaria con i biancoverdi in bilico sul precipizio della zona play out, appare irreale e utopistico. Nella fotografia delle recenti prestazioni fornite con l'avvento di Rastelli in panchina e alla luce del costo della rosa (quarta nel girone C e decima in Lega Pro), però, ad un terzo del campionato sarebbe un delitto accontentarsi solo di una tranquilla salvezza.

Pensiero rifiutato a priori dalla proprietà, ma allontanato con forza anche dall'ambizioso Massimo Rastelli che, scaramanzia e opportunità dialettica a parte, appare sempre più convinto di poter correggere, in campo e sul mercato, i difetti dell'organico che gli è stato consegnato appena un mese fa. Pregi e difetti che, dopo sei partite di cui due disputate nella competizione tricolore, ha toccato con mano.

In mezzo a tante luci e quasi altrettante ombre, l'allenatore di Pompei ha vinto solo all'esordio a Francavilla e in coppa Italia contro la Turris, perso solo in casa contro il Giugliano e ai rigori contro il Catanzaro, ma anche pareggiato le altre gare, quasi tutte in maniera rocambolesca. Ad analizzare le sei partite finora disputate con Rastelli in panchina, rispetto al passato griffato Taurino, i biancoverdi hanno dimostrato in ben 10 occasioni di aver quanto meno ritrovato la strada del gol. Dato che stona con quello stagionale se si pensa che in campionato, a causa del gap iniziale dell'era Taurino, i lupi condividono il peggior attacco (12) con altre sette compagini. Paradossale è anche il particolare che la metà delle volte i biancoverdi sono stati in grado di segnare addirittura al Catanzaro, capolista schiacciasassi che in campionato ha beccato la miseria di 6 reti, 2 delle quali dai lupi. Di contro, non avendo la bacchetta magica, Rastelli non è finora riuscito ad equilibrare una squadra che nella fase di non possesso viene spesso presa d'infilata dagli avversari soffrendo tantissimo non solo sulle corsie laterali.

Nove i gol incassati, pure in questo caso da evidenziare come un dato allarmante in rosso a riprova di un equilibrio tuttora precario. Equilibrio che Rastelli sta cercando con la lanterna di Diogene soffermandosi sul minimo segnale che gli arriva dalle partite e dagli allenamenti. Sarà anche per questo motivo che lunedì sera, con ancora l'amaro in bocca per l'eliminazione dagli undici metri, il trainer irpino si è consolato aggrappandosi alla prestazione del collettivo e a quella di qualche singolo come Kanute, Murano e lo stesso Maisto che potrebbero tranquillamente essere considerati tre nuovi acquisti per questo rush finale del girone di andata. In attesa di conferma dagli ultimi due, per i quali il processo di ripresa e svezzamento necessita di altre prestazioni convincenti, per Mamadou Kanoute è finalmente scoccata l'ora del ritorno in campo dal primo minuto. Titolare senza lasciare traccia nelle prime due giornate di campionato contro Pescara e Gelbison, fatta eccezione per le due sfide contro il Catanzaro, il senegalese ha finora recitato la parte della comparsa (7 presenze in 343 minuti) per colpa di un fastidio post operatorio al ginocchio ma anche per la querelle del mancato rinnovo: percepisce 120mila euro, a settembre ne ha chiesti 150 ma l'Avellino si è fermato a 125. Discorso riposto in un cassetto e rinviato al mercato di gennaio quando, anche in base al suo rendimento, potrebbe essere ripreso nell'interesse delle parti. Di certo non è questo il momento di sedersi al tavolo ma solo quello di far parlare il campo perché del Kanoute visto al Ceravolo sicuramente Massimo Rastelli non potrà più farne a meno. Schierato inizialmente da falso nove, il senegalese quando è tornato nel suo habitat naturale ha dispensato giocate illuminanti, creato spesso superiorità numerica, fornito diversi assist, anche se l'unico vincente è stato quello sfruttato da Casarini, e realizzato un gol da cineteca. Difficile davvero pensare che domenica prossima, in una delle tre caselle dell'attacco, il suo nome non possa figurare al fianco di quello di Russo, altro elemento che appare ormai inamovibile per intensità e qualità. Caratteristiche che Mamadou Kanoute, adesso che ha dimostrato di aver smaltito i problemi fisici e di aver ritrovato la serenità mentale con l'avvento di Rastelli, ha nel suo repertorio. Qualità che all'Avellino servono come il pane per allontanare già da Picerno l'incubo playout, scalare la classifica e riaprire il discorso playoff.

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